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www.ildialogo.org LA CRISI DELL'ACQUA E' UNA CRISI DI GESTIONE? O C'E' DELL'ALTRO? COME SARA' IN FUTURO LA DISTRIBUZIONE DELL'ACQUA INEGUALE?,a cura CARLO CASTELLINI

LA CRISI DELL'ACQUA E' UNA CRISI DI GESTIONE? O C'E' DELL'ALTRO? COME SARA' IN FUTURO LA DISTRIBUZIONE DELL'ACQUA INEGUALE?

'ALCUNE RIFLESSIONI TRA ECOLOGIA E SOLIDARIETA'


a cura CARLO CASTELLINI

Il problema più grave nel mondo attuale, sta nella “crisi di gestione”, causata essenzialmente dal modo in cui amministriamo l'acqua, come ha sottolineato il rapporto di più di 20 Agenzie dell'ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) che l'Unesco ha portato al Forum dell'Acqua a KYOTO:”water for people, water for life”, “acqua per tutti, acqua per la vita”.
Secondo dati dell'ONU, più di due miliardi di esseri umani affrontano la scarsezza d'acqua e entro il 2015 (n.b. Il testo cui faccio riferimento è stato stampato nel 2010, N.d.r.), questo numero crescerà a quattro miliardi, cioè il 50% della popolazione della terra che si prevede ci sarà in quel periodo.
La crisi dell'Acqua comprende vari settori. Esiste una distribuzione molto diseguale dell'acqua nel pianeta. L'America Latina ha il 6% della popolazione mondiale, e ha accesso al 26% delle risorse idriche del mondo. L'Asia possiede il 36% dell'Acqua e il 60% della popolazione. L'Europa possiede l'% dell'Acqua per il 13% della popolazione.
Ma, al di là di questi dati, esiste un uso sbagliato dell'ACQUA, molto spreco da parte della popolazione e politiche degli Stati, che, non solo non si curano di conservare i fiumi puliti, ma li contaminano e li distruggono. Secondo l'ONU in tutto il mondo,, due milioni di residui solidi di ogni tipo, finiscono ogni giorno nei fiumi, insieme con i prodotti dell'inquinamento industriale in genere, e di quello chimico in particolare, con i residui di fertilizzanti e agrotossici e gli scarichi delle fogne.
Questo significa 1.500 chilometri cubici, (1,5 milioni di trilioni di litri d'Acqua inquinata). Le conseguenze di tutto ciò sono gravissime. Secondo il rapporto dell'Onu, la mortalità infantile, legata alla mancanza di strutture sanitarie o alla loro carenza,
è cresciuta progressivamente.
Per fare un esempio, nell'anno 2.000 ci sono stati 2.213.000 morti, provocati da diarree, schistosomiasi, infezioni intestinali. E
praticamente tutte sarebbero evitabili se l'umanità provvedesse a fornire Acqua di buona qualità a più di un miliardo di persone che oggi non ne dispongono.
Di tutta l'Acqua che c'è sul pianeta Terra solo il 3% è potabile. Di questo, 2,75% è usata dall'agricoltura (70%) e dall'industria (20%) e quindi usata dal 20% ricco del mondo. Ai poveri oggi rimangono solo le briciole. Oggi, infatti, oltre un miliardo di esseri umani non hanno accesso all'Acqua potabile, ; e tra 20 anni, saranno tre miliardi. Ma perchè non usiamo Acqua piovana e acque reflue per l'agricoltura?
Oggi rimane solo lo 0,30% di Acqua potabile a disposizione dell'umanità e da parte delle multinazionali dell'Acqua e della finanza vi è una corsa incredibile per appropriarsene e rivenderla.
Le multinazionali dell'Acqua sono in buona parte europee. Le più note sono: VEOLIA (Ex Vivendi), ONDEO (Ex Suez), SAUR, THEMES WATER, RWE (tedesca); solo al nono posto troviamo l'americana BECKTEL.
Sembra che la gestione dell'Acqua sia stata lasciata in mano agli Europei e le multinazionali europee stanno davvero mettendo le mani ovunque sull'acqua, in Europa come nel mondo.
Le multinazionali europee sanno molto bene quello che ci attende sul pianeta Terra. Gli scienziati ci dicono, ormai con molta chiarezza, che la temperatura mondiale crescerà di due gradi centigradi entro i prossimi vent'anni; ci dicono altresì che bastano 1,5 gradi centigradi in più per sciogliere tutto: polo nord, polo sud, ghiacciai e nevai.
Questo vuol dire che l'ORO BLU, che prenderà il posto dell'ORO NERO, nel 20° secolo, andrà scarseggiando, e che in molti depositi l'Acqua andrà diminuendo. La finanza questo l'ha già capito e sta puntando tutto sull'ORO BLU. I grandi guru americani suggeriscono a tutti di investire in Borsa sull'Acqua e promettono 30% in più di guadagno.
La GRANDE FINANZA INTERNAZIONALE si sta muovendo con grande velocità sull'Acqua per gestirla come bene economico, come MERCE. In questo ha giocato un grosso ruolo in Europa l'Acqua Minerale che diventa il nuovo Cavallo di Troia per indurci tutti a mercificare l'Acqua. L'Italia ne è uno splendido esempio.
L'ITALIA E' IL PAESE CHE HA L'ACQUA NATURALE PIU' BUONA E' DIVENTATO IL PAESE CHE BEVE PIU' ACQUA MINERALE.
Il BEL PAESE infatti, che ha l'Acqua Naturale più buona al mondo, è diventato oggi il PAESE CHE BEVE Più ACQUA MINERALE AL MONDO. Un cambiamento questo avvenuto in questi ultimi anni sotto l'effetto della martellante pubblicità.
Le Grandi Multinazionali dell'Acqua Minerale (DANONE, NESTLE', PEPSI E COCA COLA), hanno speso oltre 600 miliardi di vecchie lire nel 2004 per indurre gli Italiani a bere Acqua Minerale. E così lentamente si arriva a considerare l'Acqua merce che si vende e si compra. Saranno le classi deboli del Nord del Mondo e gli impoveriti del Sud del mondo a pagare le conseguenze della privatizzazione dell'Acqua. Un esempio classico sono ora le cittadine di LATINA e di APRILIA dove l'acqua è caduta nelle mani di ACQUALATINA, (VEOLIA ha il 49% di azioni), e dove le bollette sono salite per 300%. Nel Sud del mondo la situazione sarà ancora più drammatica. Chi dei poveri potrà comprarsi l'acqua con gli attuali costi di mercato?
Se oggi ci sono 50 milioni di morti per fame l'anno, domani ci saranno 100 milioni di morti per sete. E' questa la conseguenza della privatizzazione dell'Acqua. Nelle Americhe del Sud e del Centro più del 20% della popolazione non ha l'Acqua corrente in casa, il 65% non è collegata a reti fognarie. In Brasile, quasi il 10% non ha l'Acqua corrente, quasi il 50% non ha le fognature.
Tuttavia quello che più contamina l'Acqua, no sono gli scarichi domestici; i maggiori contaminatori dell'Acqua sono le grandi industrie ad alta tecnologia e l'agricoltura industriale e non le case private. Dal 65 al 70% dell'Acqua è consumato dai sistemi di irrigazione agricola, soprattutto per produrre alimenti per l'esportazione. Dal 20 al 25% è destinato ai fini industriali, tra questi la produzione di chip di silicio ad alta tecnologia. Il 10% dell'Acqua che resta, è destinato all'uso domestico.
Il problema grave è che la domanda mondiale di Acqua dolce si duplica ogni 20 anni, ad un ritmo due volte superiore al tasso di crescita della popolazione. Tutti gli studiosi sono coscienti del fatto che, nei prossimi anni, la scarsità di risorse idriche metterà in crisi 64 paesi del mondo e questo provocherà nuove guerre e conflitti.
LA SITUZIONE DELL'ACQUA IN BRASILE.
“Un paese come il Brasile, ha un enorme potenziale di generazione dell'energia a partire dall'acqua. Questo potenziale è di 260 MW, metà dei quali localizzati nella regione amazzonica. Esistono già 120 aziende idroelettriche installate. Questo tipo di progetti ha distrutto foreste, trasformato totalmente il clima di intere regioni e l'ecosistema dei fiumi e delle foreste circostanti. Ha inoltre espulso dalle loro case e dalle regioni nelle quali abitavano più di un milione di Brasiliani che, esiliati dal proprio luogo di origine, sono sempre più poveri e fragili”. Per di più, i grandi del mondo, tentano di risolvere la crisi nel modo più funesto possibile. Considerano l'Acqua come merce, parlano addirittura di RISORSE IDRICHE e optano per la privatizzazione, il che immediatamente provoca nuova ingiustizia sociale e priva gran parte dell'umanità di questo bene che è naturalmente un diritto fondamentale per ogni essere vivente. Questo diritto essenziale deve essere gestito dalle comunità locali con totale capitale pubblico al minore costo possibile. (MARCELO BARROS, “Ecologia e spiritualità”, Rete Radiè Resch, a cura di Carlo Castellini).



Venerdì 08 Giugno,2018 Ore: 17:44
 
 
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Economia

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