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www.ildialogo.org DOCUMENTO DEI SINDACI PER LA GESTIONE PUBBLICA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO,a cura di Segreteria operativa della "Rete dei Sindaci per l'Acqua Pubblica”

Campania
DOCUMENTO DEI SINDACI PER LA GESTIONE PUBBLICA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

a cura di Segreteria operativa della "Rete dei Sindaci per l'Acqua Pubblica”

In previsione della imminente MANIFESTAZIONE indetta x il giorno SABATO 28 NOVEMBRE 2015 a Napoli e lanciata sin dalla prima Riunione della “Rete dei Sindaci per l’Acqua Pubblica Ato3 Sarnese Vesuviano”, in sinergia con i Comitati Campani e con altri Sindaci del territorio, vi inviamo in allegato il DOCUMENTO DEI SINDACI PER LA GESTIONE PUBBLICA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATo - 26.11.2015 - CAMBIARE LA LEGGE!
Inoltre alleghiamo anche slide esemplificative, ma chiare e precise, sulle basi del "funzionamento"della Legge Regionale e che rende evidente del perché Sindaci  e Comitati Campani in continuità sinergica, chiedono di cambiarla.
Ci auguriamo la condivisione massima di tali informazioni e del documento per una più diffusa informazione.
Vi ringraziamo e restiamo a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.
Buon lavoro. 
…..Per l’Acqua Pubblica … per l’Acqua Bene Comune … per Sorella Acqua!    
segreteriacqua.ato3@pec.it              
Segreteria operativa della "Rete dei Sindaci per l'Acqua Pubblica”
Ida Dello Ioio (3479925577)         Ciro Annunziata (3281719577)  

DOCUMENTO DEI SINDACI PER LA GESTIONE PUBBLICA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
26.11.2015
CAMBIARE LA LEGGE!
Noi Sindaci rappresentanti. di Comuni della Regione Campania, che partecipiamo alla manifestazione del 28 Novembre 2015 a Napoli in difesa della gestione pubblica e partecipata del bene comune acqua, siamo da anni impegnati nei rispettivi territori di competenza, in rete e sinergia con i comitati civici, a rivitalizzare la partecipazione democratica proprio a partire dai beni comuni.
La risorsa idrica proprio rispetto ai suoi significati simbolici, religiosi, oltre che per l’importanza vitale in merito alla sopravvivenza umana, è diventata l’emblema di questa nuova stagione democratica.
In questi anni abbiamo animato iniziative, prodotto atti, convegni, azioni legali, pubblicazioni, insieme alle nostre comunità, nella prospettiva che la gestione di questo fondamentale bene comune fosse l’architrave di un processo di democrazia inclusiva centrato sui territori.
La responsabilità della gestione di un bene comune così vitale e fondamentale per la vita nostra e delle future generazioni, presuppone una forte assunzione di responsabilità, oltre che di competenza e professionalità e crediamo che all’oggi, proprio a partire dal movimento sorto intorno alla stagione referendaria, ci siano tutti i presupposti affinché gli stessi territori e i soggetti sociali e istituzionali che li abitano possano farsi carico di un siffatto percorso.
E pertanto, proprio per quanto indicato, siamo fortemente  critici rispetto al testo delle nuova legge regionale sul riordino del servizio Idrico integrato discusso il 16 novembre in Consiglio Regionale.
Per quanto lo stesso articolato legislativo abbia avuto qualche lieve aggiustamento rispetto al pessimo testo di ingresso in Commissione, dobbiamo rimarcare come esso si ponga in direzione opposta al percorso e alle esperienze attivate in questi anni sui territori. In particolare rimarchiamo i seguenti punti critici:
1)Viene ridotto in modo significativo il ruolo centrale dei sindaci, e quindi delle comunità territoriali, nelle scelte fondamentali  rispetto al servizio idrico integrato, portando ad un arretramento rispetto ai processi democratici e gestionali previsti nel precedente testo legislativo regionale (legge 14/97)
2)Il ruolo dei sindaci viene“confinato” all’interno dei distretti che, oltre a non essere pienamente rappresentativi dei territori (solo 30 sindaci ne possono far parte), non avranno rappresentanza giuridica e quindi diventano poco più che una cinghia di trasmissione di decisioni provenienti dall’alto, piuttosto che soggetti e motori di partecipazione responsabile delle comunità territoriali
3)Vi è nella sostanza una concentrazione ed una centralizzazione delle decisioni nelle mani del Comitati esecutivo (20 membri in tutti), del Presidente e del Direttore generale dell’Ente Idrico Campano. Questi organi ristretti governeranno le scelte gestionali di tutti i 550 comuni della regione.
4)Gli stessi distretti, e quindi i sindaci e le comunità territoriali, non avranno nessun rapporto diretto con gli eventuali gestori che risponderanno direttamente al direttore Generale e al Comitato esecutivo, onde per cui ogni interlocuzione rispetto alle cruciali problematiche gestionali saranno a dir poco complicate se non inesistenti. Oltremodo risulta praticamente non possibile operare una eventuale liquidazione /rescissione del rapporto  contrattuale con i gestori che potrebbero non essere confacenti alle esigenze dei territori
5)Non risulta chiaro ed evidente quale sia l’apporto che gli stessi sindaci possano offrire rispetto alla elaborazione delle tariffe. In un contesto economicamente depresso ed in presenza di una forte crisi economica il tema delle tariffe diventa fondamentale
E’ indubbio che dal Consiglio Regionale Campano ben altra legge ci saremmo aspettati che rispondesse in modo compiuto alle esigenze di democrazia, partecipazione e responsabilità dei territori.
Il nostro rammarico, non può però esimerci di continuare a costruire possibilità per un cambiamento profondo dell’articolato legislativo discusso.
Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità, abbiamo una nuova prospettiva da costruire per le nostre comunità, e non possiamo delegare rispetto a scelte che avranno impatto sui territori nei prossimi decenni.
Chiediamo con forza che si apra fin da subito un tavolo istituzionale per la rivisitazione complessiva della legge regionale sul servizio idrico integrato in cui i Sindaci e le comunità territoriali siano attori fondamentali e non semplici cinghie di trasmissione.
Lo chiediamo con la bella e colorata manifestazione di Napoli, lo chiederemo con tutti gli atti che l’attuale ordinamento ci mette a disposizione. Abbiamo bisogno di nuovi processi che innervino le energie positive che si producono dal basso, dandoci la possibilità in questi tempi difficili, di costruire una Società capace di Futuro.
Si scrive acqua, si legge democrazia
.SINDACI PER LA GESTIONE PUBBLICA E PARTECIPATA DEL BENE COMUNE ACQUA
26.11.2015
I Sindaci dei Comuni firmatari:
ANGRI
BOSCOREALE
CASALNUOVO
CASTEL S. GIORGIO
CERCOLA
LETTERE
MARIGLIANO
NOCERA INFERIORE
NOCERA SUPERIORE
PAGANI
PALMA CAMPANIA
POGGIOMARINO
POMPEI
PORTICI
ROCCAPIEMONTE
ROCCARAINOLA
S. GIORGIO A CREMANO
SANTA MARIA LA CARITA’
SAN SEBASTIANO AL VESUVIO
SANT’ANTONIO ABATE
SARNO
SAVIANO
SCAFATI
SIANO
SCISCIANO
STRIANO
TORRE DEL GRECO
QUARTO
BACOLI
MUGNANO
A.N.P.C.I. Associazione Nazionale Piccoli Comuni d'Italia
L’elenco dei firmatari dell’appello verrà aggiornato man mano che si susseguiranno le adesioni di altri Comuni.


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Venerdì 27 Novembre,2015 Ore: 21:42
 
 
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Economia

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