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www.ildialogo.org IL BIOLOGICO, COME SCELTA DI VITA,di Piadena (Cremona)

IL BIOLOGICO, COME SCELTA DI VITA

di Piadena (Cremona)

La nascita e lo sviluppo del pastificio biologico IRIS che non e' presente all'EXPO 2015. La testimonianza di Maurizio Gritta, presidente della fondazione IRIS, a cura di Carlo Castellini.


Presentazione
Ero presente anch'io con mia moglie, nel gruppo di turisti della COOP di Brescia, che il 18 settembre scorso fece visita al Pastificio Iris, in quel di Piadena, così viene chiamata tutta l'opera, sito nel territorio di Cremona, e che offre lavoro con le sue conquiste, ad una sessantina di persone, (56 per l'esattezza), piuttosto motivate e solidali. Veniamo accolti nella non grande saletta del Pastificio, prima di far visita ai macchinari ed ai vari momenti di lavorazione dei vari tipi di pasta, dal Presidente stesso che è un po' l'animatore, il fondatore ormai divenuto simbolo, di questo grande successo organizzativo, economico, ma anche un fiore all'occhiello, della grande catena alimentare in controtendenza e cioè dell'agricoltura biologica italiana certificata. Sul tavolo centrale tre bottiglie di acqua naturale, senza bollicine con tre pile di bicchieri ancora incartati, non ci sono poltroncine vellutate a sedere; non ci sono cose vistose o appariscenti, a conferma dello “status symbol”. Niente di tutto ciò. La cosa più bella e significativa è lui, il fondatore, che incomincia a parlare e a modo suo convince e incanta, perchè ciò che racconta corrisponde a realtà, ad una fede e a un amore alla terra, da cui è partito, per costruire questo monumento di qualità, di cibo sano, che diventa fonte di vita ma anche legame di fratellanza, attraverso prodotti di qualità, che viene condiviso. E la gente ha sete di queste storie, affascinanti perchè vere, ed intrise di umanità, di libere scelte e condivisioni, non scevre da difficoltà e incomprensioni. Alcune curiosità che arricchiscono il quadro complessivo di questa singolare esperienza: gli stipendi dei dipendenti non sono faraonici ma permettono di vivere in maniera onesta; oscillano tra i 1.400 euro e i 1.600; ed anche le pensioni sono di eguale tenore. Per quanto attiene la cultura e il dialogo, sono presenti persone di sei religioni diverse, che sono accolte e rispettate, perchè le persone sono accettate così come sono. Anche se le assemblee societarie sono sempre animate da idee nuove e proposte. Infine, il gruppo dirigente degli anziani, fondatori e proprietari, vicini alla pensione, non stanno accumulando a più non posso milioni per il loro prossimo futuro; ma hanno chiesto al personale più giovane se intendono andare avanti con questa esperienza. Ed i soci più giovani hanno risposto positivamente. Allora, nella zona vicina a PIADENA sta per essere ultimato il nuovo PASTIFICIO IRIS, che siamo andati a vedere da fuori; esso decollerà a partire dal prossimo marzo. Costo venti milioni di euro. Quindi i soldi ci sono, ma vengono usati bene, non per essere portati nelle banche svizzere dai capi, ma per favorire nuovi posti di lavoro con nuovi macchinari e tecnologie moderne. Un altro bell'aspetto che mi ha colpito consiste nel favorire conversamento di denaro e di qoute alla società dell'IRIS con diritto di partecipare alle assemblee societarie. Qualche banca milanese aveva tentato in passato di acquistare in blocco tutte le azioni in offerta: ma la dirigenza aveva rifiutato questa operazione da squalo bancario acchiappatutto. Esci da questo incontro con rinnovata speranza e con un nuovo ottimismo per il futuro tuo e di altri e con la convinzione che non tutto in Italia “va a rotoli”. (Carlo Castellini).
Intervento.
Sono nato in una cascina e sin dai primi passi mio padre, contadino da generazioni, ha fatto capire a me e ai miei fratelli l'importanza e il valore della natura e il rispetto che dovevamo portare a tutto ciò che ci circondava. Ci raccomandava di non prendere mai nulla che non ci servisse veramente e di restituire sempre alla terra ciò che ne veniva preso. Per esempio, quando avanzava qualche scarto di cibo. Ci mostrava come riutilizzarlo, o, come si direbbe oggi, riciclarlo. Bucce, torsoli, semi e noccioli di frutta e verdura lische di pesce o ossa animali venivano mischiati al letame nel compost animale che, una volta fatto maturare, veniva sparso nei campi come concime tornando a esserer linfa vitale e alimento per il terreno circostante. Anche il guscio dell'uovo poteva essere inserito nel compostaggio animale oppure mescolato al mangime delle galline che lo mangiavnao molto volentieri perchè ricco di calcio naturale che aiuta a produrre nuove uova. In questo modo ho incominciato a conoscere e apprezzare l'ambiente intorno a me, rendendomi conto di quanto il cibo fosse al centro della nostra vita, indispensabile per la nostra crescita e per la nostra salute e di quanto fosse fondamentale mantenere un equilibrio. Com'è possibile oggi stimolare l'attenzione di un bambino di città, ma anche di campagna, verso temi come l'ecosistema, la biodiversità e la qualità di ciò che si coltiva e quindi si mangia? Come trasmettere queste conoscenze indispensabili affinchè possa diventare un cittadino educato e consapevole, interessato a prendersi cura non solo della propria salute ma anche di quella del resto del pianeta?
Basta partire dalle piccole cose e, senza timore che il bambino corra chissà quali rischi, fargli prendere confidenza con la natura, sperimentando, giocando, annusando, mettendogli la terra in mano spiegandogli che stringe tra le dita qualcosa di vivo, se viene inquinato o rovinato, prima o poi farà fatica e smetterà di produrre il cibo di cui abbiamo tutti bisogno. Riconoscere i fiori dal loro profumo, imparare a dinstinguere le erbe buone che si possono cucinare e mangiare da quelle non commestibili ma altrettanto utili nel ciclo naturale della vita.
Mostrare quanto possa essere importante un piccolo insetto di cui di solito hanno paura come l'ape che può pungere e fare male, ma, se viene rispettata e non disturbata, molto difficilmente attacca l'uomo per prima. In cambio però apporta tanti benefici nel nostro piatto, senza non avremmo la naturale impollinazione dei fiori e quindi non avremmo la frutta e la maggior parte del cibo che ci serve e che consideriamo buono.
Spesso i bambini, ma anche i genitori, al massimo sanno che le api producono miele e la pappa reale, non si rendono conto che un albicocca o un poomodoro “sbocciano” e vengono mangiati grazie all'ape che ne permette la fecondazione trasportando i pollini da una pianta all'altra. E' un procedimento semplice e straordinario che dona al cibo un'importanza maggiore, e ci fa capire concretamente che in natura tutto serve, non c'è nulla che non abbia una funzione importante per la sopravvivenza delle speci, siano esse vegetali o animali.
Sin dalle sue ortigini infatti, l'uomo ha sempre vissuto di prodotti spontanei, pesca e caccia, utilizzando solo lo stretto necessario per vivere bene per affrontare le stagioni belle o brutte che l'entroterra gli riservava. Come mio padre che da bambino mi esortava sempre a non mangiare tutti i fagioli e a tenerne da parte una piccola scorta da riseminare l'anno seguente in modo da non rimanere mai senza. Che bello oggi poter trasmettere le stesse conoscenze ai bambini, mostrando loro da dove proviene quello che mangiano, con la consapevolezza che grazie all'alimentazione biologica possono sperare di avere una vita più sana.
In tutto questo è fondamentale un ruolo più informato e cosciente dei genitori rispetto a quello che comprano e scelgono di mettere nel piatto dei propri figli, facendo attenzione a come questi prodotti sono stati coltivati, per esempio semza concimi chimici e diserbanti, e da dove provengono. L'agricoltura intensiva basata esclusivamente sulla chimica provoca immediatamente parecchi danni diretti all'ecosistema e a tutti gli esseri viventi, non bisogna confondere l'igienizzazione, l'ossessione per la pulizia del prodotto con i suoi reali effetti benefici sulla salute, non dovrebbero essere presenti conservanti, coloranti, insaporitori, ed additivi aggiunti in un secondo momento.
Non corrisponde al vero che senza l'utilizzo di queste sostanze di sintesi non sia possibile produrre e mantenere gli alimenti che servono al mondo intero, anzi, utilizzandole non facciamo che impoverire l'ecosistema, distruggere le biodivesità e produrre alimenti sempre meno buoni, poveri di contenuti, vitamine e sali minerali. Sono pericolose per la nostra salute perchè i trattamenti che subiscono hanno conseguenze negative sul nostro corpo ma anche di più per i bambini perchè crescendo tendono ad accumulare aumentando il rischio di non stare bene.
Una mela o un'insalata coltivata col metodo biologico, infatti, può essere mangiata con tranquillità senza bisogno di essere lavata con il bicarbonato o l'amuchina perchè il contadino che l'ha coltivata e chi l'ha conservata e trasportata non hanno usato sostanze dannose per l'ambiente e per la salute.
Per fare interessare in modo concreto i nostri bambini sin da piccoli, senza essere “pesanti” abituiamoli a crearsi un gusto personale, riscoprendo consistenza, stagionalità e profumo di quello che mangiano e che la natura offre loro; purtroppo molte persone, abituate agli additivi e agli insaporitori, non sono più in grado di riconoscere il sapore reale di un determinato frutto o ortaggio maturo.
I piccoli gesti di tutti i giorni possono essere molto più importanti di un'unica grande lezione; per esempio perchè non dedicare del tempo e dello spazio nelle vostre case o sui balconi a creare un piccolo orto con semplici cassette di legno sotto un telo antisgocciolo piene di buona terra e qualche seme?
Potreste iniziare con piante semplici, aromatiche o che picciono particolarmente ai bambini come fragole, prezzemolo , basilico, insalata, sedano, ecc. Mettere un seme nella terra, bagnarlo e vederlo uscire per chiunque, ma in particolre per un bambino, è la più bella scoperta del mondo. Per me di sicuro lo è stato e lo è tuttora.
Una volta vissuta questa esperienza, l'intera famiglia inizierà ad appassionarsi e a rendersi conto, vedendone il risultato sotto i propri occhi, che una fragola non matura a Natale, una mela non si stacca dall'albero a marzo e una ciliegia non è di certo pronta a novembre e di quanto non sia affatto normale trovare questi prodotti in vendita nei supermercati durante ogni periodo dell'anno.
Conoscere a fondo un concetto apparentemente banale come la stagionalità significa prepararsi a scegliere nel modo migliore durante il momento della spesa, aiuta ad acquisire la consapevolezza che ogni cibo ha una sua capacità benefica solo se raccolto dopo il suo naturale ciclo vitale, quando ha avuto il tempo di assumere dalla terra tutte le sostanze nutritive necessarie per sé ma anche per l'uomo o l'animale che lo andranno a mangiare.
Il dottor PINELLI, nel capitolo precedente, vi ha spiegato molto meglio di me l'importanza di assumere alimenti organoletticamente completi, sani e biologici. Io preferisco parlarvi della grande differenza tra la frutta e la verdura senza concimi, maturanti o altri “veleni”, raccolta nel rispetto della natura e quella prodotta e lavorata secondo le regole dell'AGRICOLTURA INDUSTRIALE.
Per esempio, un pomodoro coltivato in modo intensivo, viene raccolto ancora verde e si colora di rosso solo perchè mantenuto prima in celle frigorifere a bassa temperatura e poi in ambienti più caldi; ma questi sbalzi di temperatura portano il pomodoro a deteriorarsi più che a maturare perdendo così le sue migliori proprietà.
Un POMODORO BIOLOGICO invece, viene raccolto solo dopo che ha iniziato a colorarsi, almeno per metà, e continua in modo naturale il suo processo di maturazione, in questo modo, non solo non perde le sue qualità nutritive, ma le esalta. Come imparare a conoscerli e distinguerli? Basta osservarli da vicino, annusarli e soprattutto assaggiarli!
Il POMODORO CONVENZIONALE, di solito ha un gusto fresco ma anonimo, acquoso, come “se non sapesse realmente di pomodoro”, l'interno è rosaceo o aranciato e fuoriesce poco succo se viene schiacciato. Quello biologico ha un profumo intenso, che ricorda il sole e la terra, ha un coloro rosso acceso e ha tanto succo, anche senza bisogno di essere spremuto.
Le MELE TRADIZIONALI tendono a essere raccolte quando sono ancora verdi, acerbe, consevate in speciali celle frigorifere e maturate con gas etilene in un secondo momento.Questo procedimento è ammesso dalle normative vigenti ma, velocizzando e forzando, si rischia di perdere molti contenuti, sapori e odori.
Le MELE BIOLOGICHE, vengono prese quando raggiungono uno sviluppo pieno e completo e conservate in appositi magazzini refrigerati che vengono aperti solo al momento della vendita. Come riconoscere la differenza? Una mela bio, non solo ha un gusto più deciso ed equilibrato, ma si conserva in casa molto più a lungo perchè non è stata bloccata, innescando un processo di alterazione che ne compromette la qualità, ma può continuare il suo usuale processo di maturazione anche dopo l'acquisto.
Un altro punto fondamentale da tenere a mente quando ci si preoccupa della qualità complessiva di un determinato cibo, e che può aiutarci a fare anche scelte migliori, è la sua PROVENIENZA. Avete mai pensato da dove arrivano le fragole che acquistate fuori stagione? A seconda dei periodi: Spagna, Egitto, Costa d'Avorio, ecc. E in che condizioni vengono cresciute, conservate e trasportate per arrivare integre sulle vostre tavole?
La raccolta del frutto avviene sempre ad uno stadio troppo precoce, quindi non complete nei suoi principi nutritivi, mantenuto con antimuffe e conservanti e trasportato in aereo o nave. Come è possibile alimentarsi con un prodotto del genere? Non solo ha un impatto ambientale esagerato, basti pensare all'enorme quantità di energia e carburante sprecati durante il viaggio, ma dal punto di vista nutritivo non ha quasi nulla che possa servire al nostro corpo ed così accade con centinaia di prodotti alimentari che consumiamo senza nessuna reale ragione o necessità.
Più del 60% delle PERE CONSUMATE in Italia, provengono via mare dall'Argentina e tutti i trattamenti che subiscono per sopravvivere al viaggio, finiscono direttamente nel nostro piatto. E' indispensabile prendere CONOSCENZA E COSCIENZA di queste informazioni che sono pubbliche ma non pubblicizzate, vanno diffuse il più possibile e possono ispirare chiunque sia interessato, dal contadino al consumatore finale. Decidere cosa e come vogliamo mangiare, è determinante per lo sviluppo di un'agricoltura che abbia come priorità non solo il reddito di ogni singolo attore della filiera ma una QUALITÀ DI VITA maggiore.
Con gli alimenti giusti è possibile creare una buona prevenzione per la salute delle persone ma anche migliorare la qualità dell'aria, della terra e dell'acqua, beni essenziali per ognuno di noi. Un contadino, come un bravo medico che non si limita a curare i nostri malesseri con le medicine ma cerca di prevenirli correggendo ALIMENTAZIONE E STILE DI VITA, può aiutarci a difenderci rendendo disponibili frutta, verdura, legumi e cereali che non contengano residui potenzialmente dannosi per l'uomo. Ecco perchè l'AGRICOLTURA BIOLOGICA è così importante, a diffrenza dei sistemi convenzionali considera la TERRA E L'AMBIENTE beni primari da conservare e migliorare perchè siano fertili e produttivi e non un mero contenitore dove buttare MOLECOLE CHIMICHE in cui far crescere sempre di più senza preoccuparsi della sua sopravvivenza e delle sue effettive capacità di resistenza. Infatti molte zone coltivate in modo intensivo, la maggior parte nei paesi più industrializzati come VASTE AREE DELLA CALIFORNIA, si sono progressivamente prosciugate e desertificate e non sono più in grado di rendere come prima.
Cercherò di spiegare l'approccio, i valori ed il metodo di lavoro dell'agricoltura biologica in modo chiaro e semplice così che anche un bambino possa carpirne la bellezza e l'importanza. Il principio base è quello di COLTIVARE SENZA INQUINARE L'AMBIENTE CIRCOSTANTE.
Non concimiamo direttamente le piante ma inseriamo nel terreno i concimi naturali vegetali e animali che saranno gestiti e assorbiti attraverso le radici e usati come nutrimento della pianta al momento giusto e nelle quantità adatte.
Applichiamo la TECNICA DELLA ROTAZIONE DELLE COLTURE AGRICOLE e l'nerbimento in quelle arboricole e frutticole. La ROTAZIONE, conosciuta e praticata da secoli, prevede che le varie famiglie colturali si succedano nello stesso campo; per esempio dopo una coltivazione di piselli verrà piantata dell'insalata, mentre dopo una coltivazione di germogli alfa-alfa verrà seminato del mais e così via.
Il PISELLO estrae dal suolo solo ciò che gli serve per crescere e sopravvivere lasciando le altre sostanze presenti all'insalata, così come l'alfa-alfa si nutre di ciò che gli è necessario lasciando il resto per il mais, ecc. In questo modo l'AGRICOLTORE BIO è in grado di integrare e mantenere in equilibrio il campo migliorandone la fertilità complessiva senza favorire una singolare coltura, dando vita d alimenti sani e ben bilanciati perchè cresciuti in modo costante, senza spinte o forzate velocizzazioni.
La scelta dei vari tipi di prodotti da seminare, è molto attenta a SELEZIONARE i più adatti in base al terreno, clima e adattabilità al contesto locale; quest'aspetto è molto importante perchè più la varietà scelta è adatta al luogo che ha intorno, meno avrà bisogno di trattamenti e saprà sviluppare da sola le sue autodifese.
Le semine e i trapianti di ortaggi e cereali vengono eseguiti in modo da non deteriorare la struttura e la floridità dei terreni, quindi evitiamo l'aratura che comprime e compatta il terriccio e le lavorazioni troppo intense cercando di non superare i 25/30 cm di profondità, così come cerchiamo di limitare l'utilizzo di fresatrici perchè rischiano di sminuzzare e tagliare le radici delle piante infestanti aumentandone la presenza. Non utilizzando diserbanti non perseguiamo una politica di campo pulito a tutti i costi, quindi se le infestanti non disturbano la coltura principale le lasciamo vivere, perchè la presenza di specie diverse arricchisce la biodiversità e migliora l'equilibrio dell'intero ecosistema dell'azienda agricola.
Questo si nota molto bene nei frutteti dove il metodo migliore di coltivazione è l'inerbimento, ovvero seminare sotto le piante da frutto, a seconda delle zone, orzo, grano saraceno, farro, meliloto, favino, veccia, facelia, ecc. lasciando crescere le infestanti locali e mantenendo e stimolando la presenza delle api che favoriscono l'impollinazione e la fioritura.
In pochi anni questa tecnica regala frutti più buoni e alberi più forti e resistenti, e anche qui il compito principale del coltivatore attento è quello di riuscire a amantenere una buona proporzione e intervenire al momento giusto per sovesciare questa splendida coltura da sottofrutteto affinchè rimanga utile e in armonia con la produzione della frutta.
Un altro aspetto molto importante non considerato dall'agricoltura di tipo è l'utilizzo dell'acqua in modo smodato senza un reale calcolo fra necessità, benefici ottenuti e costi spesi; mentre nel mondo del biologico l'acqua viene considerata un bene esauribile e in quanto tale non viene sprecata e si cerca di utilizzare solo la quantità strettamente necessaria. Inoltre un utilizzo professionale e intelligente delle risorse idriche può essere determinante nel limitare o evitare molte malattie delle piante.
Per esempio l'irrigazione del pomodoro da trasformazione bio, da cui ricaviamo salse e sughi già pronti, avviene con una manichetta stesa sotto la pianta; non bagnando direttamente l'apparato fogliare preveniamo quasi tutte le malattie funginee(peronospera, alternaria, botrite) perchè evitiamo di creare le condizioni e di umidità e caldo ideali per il loro sviluppo.
Nel caso le manichette da stendere non fossero disponibili, conviene irrigare di notte quando le condizioni di sviluppo di questi funghi sono minori perchè la temperatura è più bassa. Il MAIS è una delle colture che ha bisogno di maggiore apporto idrico; stiamo sempre attenti a irrigare di notte evitando gli ultimi quaranta giorni perchè aumenterebbero le probabilità delle AFLATOSSINE E OCRATOSSINE, giustamente controllate per legge in quanto dannose all'uomo.
Con questi accorgimenti difficilmente un mais-bio contiene micotossine, mentre spesso in quello convenzionale ne vengono trovati livelli fuori dalla norma perchè si tende ad irrigare fino a dieci giorni prima della mietitura, pur di aumentare la quantità di prodotto finale. In questo modo la pianta accumula troppa umidità aumentando i rischi e la presenza di muffe.
Per non parlare dei trattamenti impiegati per IMPOLLINARE, uniformare e accelerare la maturazione dei frutti; in molti casi come meloni, angurie, pomodori, melanzane, ecc., vengono utilizzati ORMONI. Non sono un medico quindi non posso trarre conclusioni, ma immagino che non facciano bene al nostro organismo, soprattutto se uniti alle molteplici sostanze non identificate che già assumiamo quotidianamente intorno a noi.
L'aspetto nutrizionale di un qualsiasi prodotto coltivato con METODO BIOLOGICO è migliore e più completo perchè ha il tempo di assumere le sostanze che il terreno gli trasmette attraverso le radici, cresce in simbiosi con l'ambiente che lo circonda restituendo e arricchendo la materia organica a disposizione.
L'AGRICOLTURA CONVENZIONALE invece, distribuisce molecole di sintesi fissate con sali che la vegetazione riesce ad assumere solo in parte, il resto di questa soluzione chimica rimane nel terreno e si scioglie nelle FALDE ACQUIFERE inquinando anche l'acqua che beviamo e con cui cucinimo.
Come se non bastasse purtroppo vengono ancora utilizzati prodotti di nota e comprovata CANCEROGENITÀ banditi da tutti i paesi europei e in molte zone del mondo (dagli Stati Uniti allo Sri Lanka) come il CLOROPHIRIFOS-ETILE, trattamento ampiamente diffuso nei meleti della Val di non TANTO PUBBLICIZZATI IN TELEVISIONE.
E' importante trasmettere fin da subito queste informazioni ai bambini, con dolcezza e senza allarmismi, mostrando loro come scegliere i prodotti meno inquinati e aiutandoli a crearsi un palato attraverso cui riconoscere il gusto reale dei cibi. In questo modo si abitueranno gradualmente a fare le scelte più opportune e contribuiranno al miglioramento della situazione ecologica del pianeta; ogni piccola scelta si somma a un'altra e tante piccole scelte assieme possono smuovere interessi ciechi e ottusi.
Lo stesso discorso è applicabile agli animali, alla carne, al latte alle uova che mangiamo e trasformiamo. I polli allevati in modo intensivo vengono stipati a migliaia in capannoni di poche centinaia id metri, senza spazio per muoversi e senza possibilità di riposare perché le luci vengono lasciate accese anche di notte affinchè continuino ad alimentarsi e ad aumentare di peso il più velocemente possibile. La loro vita, dalla nascita alla morte, dura in media non più di 35 giorni, senza contare l'enorme quantità di ANTIBIOTICI che gli vengono somministrati per evitare le malattie scatenate dalla mancanza di spazio per respirare.
In un ALLEVAMENTO BIOLOGICO invece, i polli vivono a terra, razzolano e si alimentano liberamente con cereali integrali e hanno un ciclo di vita naturale di almeno 180 giorni. Ugualmente capita ai MAIALI costretti a vivere in migliaia appoggiati uno all'altro, trattati quotidianamente con farmaci che non hanno il tempo di smaltire e che noi e i nostri figli, ci troviamo ad assumere in modo inconsapevole durante la nostra alimentazione.
LE VACCHE DA LATTE non vengono più considerate animali ma macchine, piccola parte di un efficiente ingranaggio, alimentate in modo specifico solo per produrre sempre di più senza nessuna attenzione alle loro effettive necessità.
Ormai sopravvivono solo per 3 o 4 anni circa, partoriscono al massimo un paio di volte e poi vengono macellate perchè non più produttive e troppo costose da mantenere, nella loro breve vita sono state talmente sfruttate che non hanno più salute e energia sufficiente per andare avanti.
Solo trent'anni fa una mucca allevata con metodo tradizionale ma rispettoso, persino in cattività o legata in stalla, viveva almeno 15 anni mettendo al mondo una dozzina di vitellini.
La mucca veniva ingravidata non prima del compimento del secondo anno di vita quando il suo corpo aveva completato una regolare crescita, mentre oggi le giovenche vengono ingravidate non oltre il quindicesimo mese quando sono ancora in fase di svilpuppo.
I VITELLINI allevati in ambiente chiuso con temperatura e umidità controllate, sono alimentati con polvere di latte artificiale e con alimenti senza contenuti di ferro che possa colorare la carne di rosso perchè commerciale deve essere per forza più chiara “quasi bianca”.
I trattamenti a base di medicinali sono quasi giornalieri, l'animale è spesso legato con una catena al collo lunga circa 60 cm in modo che riesca a coricarsi il meno possibile, per non consumare energie e crescere più in fretta. Una volta raggiunti i 160 kg di peso deve essere macellato altrimenti non riesce a reggersi più in piedi.
Abbiamo davvero bisogno di tutto questo per alimentarci e vivere al meglio? In nome di quale necessità mettiamo in atto pratiche così estreme e dannose? Perchè dobbiamo creare allevamenti intensivi che n on rispettano minimamente la vita di altri esseri viventi? Spesso il tutto viene giustificato con la scusa che la popolazione mondiale è in crescita costante e ci sia l'urgenza di approvvigionarsi di grandi quantità di cibo a basso costo, ma ne siamo così sicuri?
Un animale cresciuto in un allevamento corretto è libero o ne viene rispettato lo spazio vitale seguendo le linee guida di disciplinari di certificazione molto rigidi (per esempio i maiali non possono esssere più di 50 in 10.000 metri quadrati, ha un'alimentazione controllata, segue cure omeopatiche e non viene macellato entro il primo anno di vita. Inoltre gli animali s ono solo una delle tante attività di cui si occupa un'azienda biologica che riesce a mantenere un equilibrio eco-sostenibile facendo scelte diversificate che non impoveriscono l'ambiente e tengono conto dell'importanza di ogni specie. Spesso i contadini biologici vengono accusati di non produrre a sufficienza per una popolazione numerosa, ma oggi il vero problema del pianeta non è la quantità di cibo che viene prodotta ma la disuguaglianza nel modo in cui viene distribuito, uno spreco inutile ed esagerato sia nelle coltivazioni che a tavola.
Quante volte i bambini dicono “non mi piace”, “non mi va”, e avanzano qualcosa senza nemmeno assaggiarlo? Compito di genitori consapevoli è insegnare che il cibo è un bene prezioso che non va buttato via, quello che è nel piatto deve essere mangiato se non durante il pasto in questione nel pasto successivo, imparando a RICICLARE in modo creativo e ad alimentarsi seguendo il senso di sazietà e necessità e non il semplice desiderio di consumare.
Secondo una statistica FAO (FOOD AGRICULTURE ORGANIZATION, Ndr), ben il 40% del cibo che viene porodotto non viene utilizzato, lasciato in campo o eliminato da famiglie, mense, ristoranti, bar e supermercati. Quindi qual è la vera motivazione dell'utilizzo di tecniche così inqinanti e violente?
Occuparsi del biologico in modo diverso e coltivare vegetali e cereali senza l'utilizzo di sostanze chimiche non solo è possibile ma auspicabile e a portata di mano. Tra le nozioni di base più unportanti per iniziare a dedicarsi a un'agricoltura che non distrugga l'ambiente: conoscere il proprio habitat e cercare di mantenerlo o ricostruirlo piantando le siepi e alberi che sono stati tolti o spariti, ricreare le condizioni di un ecosistema ideale, impostare la rotazione delle colture, scegliere le varietà adatte al contesto dove si vive, raccogliere i prodotti dalla pianta solo dopo la maturazione. Gtli alberi e le siepi piantati attorno ai campi, aiutano anche a depurare l'aria, che respiriamo già inquinata, da tanti altri fattori, dato il modello di vita che l'essere umano si è scelto. Per allevare gli animali nel pieno rispetto della loro vita, come se fossero nostri collaboratori e non semplice carne da macello, basterebbe incominciare a mangiare pochissima carne assieme ai nostri figli, inutile spingerli da subito a una scelta vegetariana o vegana forzata se non se la sentono. Se tutti consumassimo MENO CARNE, l'equilibrio delle RISORSE DEL PIANETA
migliorerebbe molto oltre ad essere meno AGGRESSIVI, avremmo un risparmio enorme di ACQUA, che viene spesso sprecata in modo disumano, negli allevamenti intensivi.
Inoltre grazie alla ricchezza delle produzioni agricole, oggi possiamo trovare parecchi elementi nutritivi della carne in una grande varietà di VEGETALI BIOLOGICI. La scelta di un'ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA, non può e non deve essere una moda ma una SCELTA COSCIENTE per migliorare in fretta le condizioni dell'ambiente e il nostro STILE DI VITA raggiungendo così un buono stato di salute basato sulla PREVENZIONE e meno dipendente dai medicinali. (MAURIZIO GRITTA, a cura di Carlo Castellini).



Mercoledì 07 Ottobre,2015 Ore: 19:16
 
 
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Economia

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