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www.ildialogo.org QUANDO L’ECONOMIA FERISCE BISOGNA CAMBIARE,di Gianni Penazzi

QUANDO L’ECONOMIA FERISCE BISOGNA CAMBIARE

Incontro-seminario con Padre Alex Zanotelli (*)


di Gianni Penazzi

LUGO–RA 26/9/2014 - XVIII’ edizione del ciclo “IL DELIRIO DELL’ECONOMIA”


E’ raro incontrare un uomo come Padre Alex Zanotelli, stringergli la mano e abbracciarlo, condividere o discutere il suo pensiero e le sue chiarissime analisi. Ascoltarlo parola dopo parola con la certezza di essere di fronte ad un testimone autentico, un eccezionale cercatore di verità, appartenente ad una specie in via d’estinzione. Forse una delle ultime sentinelle in questo deserto di profeti in grado di indicare una speranza. Ambienti politici e vaticani degli anni ’80 chiesero il suo allontanamento. Poteva morire di un qualche batterio nelle discariche di Nairobi ma è ritornato, più forte, e con l’autorevolezza di chi è stato lunghissimi anni dall’altra parte del mondo, negli inferni della vita o come dice lui nei “sotterranei della storia” dove masse di bambini attaccano i camion delle discariche per prendere qualcosa e barattoli di colla da inalare, dove le ragazze muoiono di Aids a 15-17 anni, dove sterminate moltitudini di impoveriti sono bollati dalla Banca Mondiale come “inutili”. In un mondo monetizzato non valgono nulla. L’altra faccia del nostro modello di sviluppo occidentale ci viene rivelata da Padre Alex: “Noi missionari mettiamo sotto accusa questo Sistema”. Un refrain che ritornerà lungo la serata.

Ha voluto ringraziare la sala gremita e molta gente in piedi. Particolarmente ha ringraziato i giovani presenti “E’ importante parlare ai giovani…riprendo le parole di P Collins, teologo australiano ‘La mia generazione è quella che va dalla 2’ Guerra Mondiale ad oggi. Sarà tra le generazioni più maledette della storia umana. Perchè nessuna generazione come la mia ha talmente violentato questo pianeta come noi abbiamo fatto.’ Dobbiamo parlare ai giovani, non è facile quando a volte sembrano vivere un altro mondo ma è fondamentale parlare con loro. Guardate che i nostri giovani non sono il futuro: sono l’unico presente che abbiamo. Dobbiamo avere fiducia in loro. Penso che nessuna generazione umana ha avuto le possibilità tecniche per potere fare un salto di qualità e per ripensare tutto. Ringrazio i giovani presenti questa sera”.
Correggendo il titolo ha desiderato fissare un presupposto: “non esiste una posizione neutra per leggere la realtà. Il titolo non è esattamente quello che sento «quando l’economia ferisce»
perché l’economia-finanza uccide! Io non sono un uomo neutrale, ma sono di parte. Non posso non esserlo per due ragioni fondamentali: 1) perché appartengo ad una tradizione biblica del popolo ebraico, di Gesù di Nazaret, delle prime comunità cristiane, a cui sono legato! Sono un convertito anche alla lettura biblica in cui ho capito il sogno che sta dietro a quelle pagine. 2) l’altro aspetto fondamentale che mi ha aiutato a leggere quell’antico libro con altri occhi è stata la mia permanenza per 12 anni nella baraccopoli di Korogocho,in Kenia, e negli anni successivi in Italia, a Napoli nel Rione Sanità, uno dei simboli del degrado sociale del nostro Paese.. Vivendo come vive la gente dall’altra parte del Sistema. Essendo testimone oculare di come il Sistema uccide sono per forza un uomo di parte.
Nella tradizione biblica Dio non è mai dalla parte dei tiranni, di Salomone, o dei faraoni, ma sempre schierato con gli emarginati, con gli schiavi, con coloro che non contano, con i processi di liberazione dalle strutture oppressive, e cammina con quel popolo in esodo. È un Dio che mette in discussione ogni sistema che schiaccia e uccide. Successivamente, nell’epoca di Gesù di Nazaret, il popolo è umiliato ed offeso sotto il calcagno dell’imperialismo romano. Sociologi e storici hanno rilevato che quel popolo galileo viveva al 90% sotto la soglia della povertà assoluta, subiva 3 forme di tassazione periodica (a Cesare, al Tempio, al re Erode) in modo che il 70% dei raccolti andava a copertura delle tasse. Chi non riusciva ricorreva all’indebitamento a usura, poi alla spoliazione del proprio campicello, e, infine alla perdita dei diritti propri degradandosi a schiavo insieme alla moglie e ai figli. Davanti a queste gravi condizioni di vita Gesù dichiara “Beati voi miserabili, perché vostro è il regno di Dio”. Ovvio che non vi può essere beatitudine nella miseria, e nemmeno il regno di Dio consisteva nel paradiso come noi lo intendiamo. Gesù intendeva un mondo altro da quello oppressivo romano. Gesù ha sfidato il Sistema e da Nazaret è andato a Gerusalemme. Un viaggio che suoi discepoli nella storia hanno ripreso, come Gandhi con la Marcia del Sale, come Martin Luther King nella Marcia da Alabama a Washington. È il movimento di chi porta le istanze di chi soffre, nel cuore del Sistema. Gesù ha sfidato quel Sistema ed ha pagato. La croce Roma la riservava agli schiavi e ai sobillatori contro l’Impero. Tre, quattro, cinque kilometri di crocefissioni venivano comminate dai tribunali romani. Credo che nessuna società abbia mai inventato una tale barbarie come la morte per crocefissione. Supremo monito contro chi alzava anche solo un dito contro il potere. Gesù finisce così crocefisso, ma il suo sogno viene raccolto e continuato da piccole comunità locali, da gruppi umani che contestano radicalmente quel sistema di vita, che pensano e praticano alternative. Io sono prigioniero di questo sogno e questo me l’hanno fatto capire gli impoveriti del mondo: quindi voglio essere molto chiaro questa sera, non sono un uomo neutrale, sono di parte. Questi sono i miei presupposti”.
Dall’Impero Romano all’Impero della Finanza.
Cosa significa “il Sistema uccide” e perchè un’entità come la Finanza può creare vittime?
Per l’organizzazione economica attuale masse sterminate di popolazione del pianeta sono diventate superflue, esuberi, gli impoveriti sono ridotti a mercanzia e spazzatura, come i naufraghi dello “sviluppo” che sbarcano sulle nostre coste oppure che giacciono a migliaia in fondo al Mediterraneo, una seconda “Shoah” per numero crescente di annegati. E’ evidente il riferimento di Papa Francesco quando ci parla della “dittatura di una economia senza volto e senza uno scopo veramente umano”. Padre Alex ci ha posto di fronte alle orrende smagliature scientificamente create dal nostro modello economico-finanziario sulla pelle dei popoli del sud del mondo. Ha spiegato come la moderna idolatria finanziaria non abbia più ostacoli davanti a sè, avendo distrutto ormai tutti i sistemi politici ed economici conosciuti. Prima c’era la politica, ingegnosa macchina partecipativa a garanzia e tutela della comunità civile. Poi le sinergie tra politica ed Economia. Infine è sopraggiunta la Finanziarizzazione dell’Economia. Dal Dopoguerra l’Economia è diventata predominante fino agli anni ’80. Era il sopravvento delle multinazionali e del mondo economico. Nei governi le democrazie liberali d’occidente contavano ancora qualcosa. Dopo c’è stato il passaggio con Reagan e la Thatcher, in cui la finanza lentamente prende potere a tal punto che oggi non vi è più confronto possibile:
tra l’economia reale e la finanza vi è un abisso.
Inizialmente una sana economia aziendale (e. reale) mirava alla massimizzazione del profitto. L’utile d’esercizio conseguito ritornava, in buona parte, per la soddisfazione dei reali bisogni delle comunità lavorative e della più larga comunità civile (scuola, sanità, ospedali, ricerca, ambiente, previdenza, dignità del lavoro). Con lo strapotere della finanza cessa ogni ritorno di quell’utile d’esercizio aziendale, perché viene fatto migrare, in gran parte, nella globale speculazione finanziaria e, per il resto, nelle tasche dei manager, top-manager, AD-amministratori delegati, collezionisti di bonus astronomici e di stipendi triplicati spesso su bilanci già in affanno, delle proprie aziende (Colaninno, Passera, De Benedetti-Olivetti, Profumo, Franco Bernabé-Telecom, Luca Cordero di Montezemolo, Battista-Prysmian/Pirelli, Marchionne-Fiat/Chrysler, Scaroni-Eni la più grande industria a partecipazione statale, Conti-Enel, ecc..ecc..) sono solo alcuni nomi che rimbalzano nei quotidiani di questi recenti anni.
Ci chiediamo dove siano oggi imprenditori illuminati e attenti ad orientare diversamente le loro abilità professionali? Abbiamo bisogno di memoria storica che ci garantisca una più profonda e consapevole percezione della realtà: Adriano Olivetti. Negli anni ’50 a Ivrea introduce il sociologo di fabbrica (Luciano Gallino fu il primo). Costruisce orti urbani davanti alle case degli operai. Concede mutui a tasso zero per l’aggiustamento delle vecchie case coloniche del canavese per un corretto equlibrio tra città e campagna. I tre punti ispiratori: 1) Importanza dell’investimento in capitale umano e sociale; 2) Concetto di Responsabilità sociale d’Impresa; 3) progredire tecnicamente senza imbarbarire umanamente.
Forse nessuno ha mai raccontate queste cose ai collezionisti di bonus!
L’abisso tra economia reale e finanza speculativa qual’è?
“Quello che noi umani produciamo a livello mondiale in un anno corrisponde a 60 mila miliardi di dollari (PIL mondiale). Quello che gira nelle nostre banche e che noi spostiamo in soldi corrisponde a 1 milione di miliardi di dollari. La diversificazione tra il reale e lo speculativo è come un bubbone che abbiamo tra le mani! Peraltro molta parte dei soldi non esiste. Scrive Martin Wolf del Financial Times « la stragrande maggioranza del denaro in circolo viene creata dal nulla, ad opera delle banche centrali private (ad esempio la Banca d’Italia). Il nostro sistema finanziario è palesemente instabile perché lo stato prima gli concede la licenza di creare dal nulla poi lo sostiene nell’evoluzione delle cose. Il potere di creare denaro compete solo allo Stato» l’ultimo punto è paradossale e ci fa comprendere quanto lo Stato sia asservito e complice del Sistema Finanziario. Ciò che sta succedendo è follia. Non è neanche più un esercizio umano: quello che vi fanno vedere in televisione nelle borse-valori, dove gli agenti di borsa stanno al telefono e poi alzano un braccio e gridano, …è una balla!” Padre Alex pone una domanda al pubblico che rimane prima muto e poi interdetto.
“E’ una balla, perché la maggior parte degli investimenti non vengono fatti da quella gente ma...vengono stabiliti da chi? (nessuno risponde) Ma dev’essere un imbecille di missionario venuto da Korogocho ad insegnare a gente come voi? Viene semplicemente fatta da algoritmi di cervelloni elettronici che in ogni momento elaborano le notizie di BBC-News, CNN, TG1 e lanciano in pochi secondi investimenti/disinvestimenti per miliardi di dollari. Nel giro di un secondo partono fino a 20 mila operazioni di speculazione finanziaria!”
Il sistema economico-finanziario governato dai grandi gruppi bancari ha imposto regole autoreferenziali dove i soldi si fanno con i soldi! “Questa è follia totale. Il lucro speculativo finanziario permette al 20% del mondo di arrogarsi da solo il 90% dei beni prodotti su questo pianeta. Notate: il 20% vuol dire 1 miliardo su 7 miliardi di esseri umani! Un sistema folle dove gli 85 uomini più ricchi al mondo (tra i primi Bill Gates), hanno l’equivalente dei 3 miliardi e mezzo dei più poveri”. Proviamo a ripensarci numericamente: 85 versus 3.500.000.000. Messo così fa un certo effetto ed è molto più chiaro: il nostro è veramente un mondo per pochi! Come ci diceva Riccardo Petrella in un precedente seminario. L’ombra del cinico paradigma finanziario genera il DNA dell’individualismo, che implacabile si estende ovunque, anche sul “Ddl- Cooperazione per lo Sviluppo” in discussione nel nostro Parlamento: nell’ultima legge-quadro 1987 il soggetto portante era il volontariato, nella proposta
del governo Renzi il soggetto è diventato l’impresa. Di fatto nelle culture delle Istituzioni alberga ancora la mentalità del primo ‘900, basata sulla competizione, sul dominio, sul presenzialismo.
“Noi missionari mettiamo sotto accusa questo Sistema”.
Siamo tutti perseguitati dalla contabilità ossessiva delle quotazioni in borsa, del PIL, dei rating di Standard & Poor’s!?!? Ma davvero non c’è nulla che conti di più del PIL?? Perché lasciamo che siano sacrificati sull’altare del Sistema i nostri valori più cari e duramente conquistati durante tutto il secolo breve? Il tempo e lo spazio sono frantumati e ridotti a variabili di costo e di profitto. Mentre i diritti umani e sociali, universali ed imprescrittibili, sono svuotati di contenuto, considerati reversibili e negoziabili. Ad esempio il principio della sovranità della persona: si pensi soltanto ai nostri ultimi tre governi (Monti, Letta, Renzi) autoreferenziali in quanto nessun cittadino è stato chiamato alle urne. Si pensi al referendum sull’acqua e sul nucleare! eravamo 27.000.000 ad avere dato una precisa indicazione ma… LETTERA MORTA.
Padre Alex come si fa a cambiare? Come possiamo affrancarci da un Sistema pervasivo?
Citando il pastore tedesco K. Munk “Dovrei rispondere fede, speranza, carità. Sembra una bella risposta. Direi coraggio. Me neppure questo è abbastanza provocatorio per costituire l’intera verità. Il nostro compito oggi è la temerarietà perché ciò di cui manchiamo non è di psicologia o di letteratura; quello che a noi manca è una santa collera”. La capacità di indignarsi, quando il sistema economico-finanziario è capace di sacrificare oltre un miliardo di persone. Indignarci davanti allo scatenamento della violenza di conflitti armati e di massacri, dove le decisioni del “business energetico” vengono coperte da centri di potere religioso e politico. La guerra imperversa ormai dall’Ucraina alla Somalia, dall’Iraq al Sud Sudan, dal Califfato Islamico-ISIS al Califfato del Nord Nigeria-Boko Haram, dalla Siria al Centrafica, dalla Libia al Mali, dall’Afghanistan al Sudan, fino al conflitto interminabile Israele-Palestina. Indignarci e compiere l’obiezione di coscienza. In passato l’obiezione poteva essere un dovere morale in qualche caso limite del tutto occasionale. Oggi obiettare è l’unico modo per vivere e non lasciarsi vivere dall’esterno, per non essere come “pecore matte” (Dante). Obiezione di coscienza al servizio militare, odc professionale, odc bancaria, odc alle spese militari, odc elettorale cioè sul mandato elettorale, odc al nostro stile di vita. Non dimentichiamo l’ammonimento del teologo Chiavacci “la mia obiezione nasce nella ‘polis’ cioè nella comunità globale politica in cui sono inserito e tende a cambiarla. Non nasce contro la ‘polis’, ma nasce contro questo modello di ‘polis’ e mira a cambiarlo”.
Il cuore della resistenza
Ognuno di noi deve dare il proprio contributo. Non avverrà niente se non nascerà dal basso, toccherà a voi trovare stili di vita più semplici, iniziare a condividere, iniziare processi nuovi, celebrare i Sacramenti senza che siano grandi parate di mostra…uscite dalle logiche di oggi, ritrovate lo spirito del Vangelo, della semplicità e lì troverete anche la vostra anima, la vostra gioia di vivere, che abbiamo perso. La vostra contemplazione e preghiera unita al grido dei poveri sono il cuore della resistenza a questo Sistema. I vostri cenacoli siano comunità di resistenza, le vostre liturgie occidentali così asfittiche diventino liturgie di resistenza. C’è bisogno di una profonda spiritualità per resistere all’Impero. C’è bisogno della globalizzazione della solidarietà: persone, gruppi, organizzazioni, Enti Locali, Istituzioni, devono uscire allo scoperto e collegarsi senza rivalità o steccati e fare resistenza.
Lungo il sentiero si può lavorare per l’uomo o contro di lui; in fondo al sentiero c’è l’Utopia o l’Apocalisse.
Un nuovo umanesimo di “giustizia, pace, gioia” (Rm 14,17) non è un optional: è l’ultima strada percorribile. Siamo ormai su un’unica barca. O ci salveremo insieme o, insieme, coleremo a picco! Che vinca la Vita”.
Gianni Penazzi
(*) Padre Alex Zanotelli (Livo-Tn, 1938), è missionario comboniano. Ispiratore e fondatore di diversi Movimenti italiani sui temi della pace e della giustizia solidale, nel 2013 riceve la laurea Honoris Causa in Giurisprudenza all’Università di Bari Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture. A Cincinnati (USA) compie gli studi di Teologia. Nel 1964 viene ordinato sacerdote e parte per il Sudan meridionale, martoriato dalla guerra civile. Allontanato dal governo locale rientra in Italia e nel 1978 assume la direzione di Nigrizia contribuendo a renderla sempre più un mensile di informazione, fino al 1987, quando viene “sollecitato” da esponenti politici e vaticani ad abbandonare l’incarico. Dagli slums di Nairobi, continua la sua collaborazione con la redazione. Nel 1995 lancia l’idea della Rete Lilliput e partecipa all’organizzazione del Social Forum Europeo di Firenze (6-10 novembre 2002), che sancisce la vittoria della linea nonviolenta rispetto a scelte diverse di minoranze del movimento new global. Attualmente P. Alex vive al rione Sanità di Napoli, uno dei simboli del degrado sociale del nostro Paese. I comitati campani come Allarme Rifiuti Tossici, Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio ed il Coordinamento Regionale rifiuti Campania sono nati grazie alle sue idee e svolgono una forte azione di cambiamento dal basso, basandosi sul principio della cittadinanza attiva sulla base dei valori della pace, della nonviolenza, dell’antimilitarismo, della tutela dei diritti e beni primari dell’essere umano, tra i quali in primo luogo la salute e l’ambiente. Opere Leggere l’impero. Il potere tra l’Apocalisse e l’Esodo, La Meridiana 1996; Sulle strade di Pasqua, EMI 1998; Inno alla vita, EMI 1998; La solidarietà di Dio, EMI 2000; L’era Wojtyla. Dialogo su questo papato, La meridiana 2000 ; R...esistenza e dialogo, EMI 2001; Non ci sto!, Piero Manni 2003; Fa’ strada ai poveri senza farti strada. Don Milani, il Vangelo e la povertà nel mondo d’oggi, EMI 2003; Nel cuore del sistema: quale missione?, EMI 2003; Korogocho, Feltrinelli 2003; W Nairobi W. Ediz. italiana e inglese, EMI 2004; Korogocho. Alla scuola delle baracche, EMI 2005; Da Korogocho con passione. Lettere dai sotterranei della vita e della storia, EMI 2006; Voci dei poveri, voce di Dio. La Bibbia letta con gli occhi degli impoveriti, delle donne e dei senza armi, EMI 2007; Paolo. Sulle strade dell’impero proclamando il dio della vita, EMI 2008; Europa dei mercati o dei popoli? Il ruolo dei missionari, EMI 2008; I poveri non ci lasceranno dormire. Da Korogocho al Rione Sanità, Editrice Monti 2011; Il Gran Sogno di Dio. Introduzione di Arturo Paoli, Dissensi Edizioni 2013; Di nuovo in piedi costruttori di pace, EMI 2014.



Domenica 30 Novembre,2014 Ore: 16:34
 
 
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