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www.ildialogo.org 26 novembre No buy day,a cura di Antonella Visintin

26 novembre No buy day

a cura di Antonella Visintin

Sabato è il no buy day. Una giornata internazionale in cui fermarsi a riflettere su cosa come e perchè consumiamo.

Di questo ci ha parlato il pastore Herbert Anders a Casa Cares nell'incontro delle eco comunità. Di seguito il comunicato della Glam relativo alla COP 17 che inizia due giorni dopo perchè i due eventi sono collegati.

saluti

Antonella Visintin, Coordinatrice Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della FCEI


 

Working Together

Saving Tomorrow Today

28 November - 9 December 2011

La diciassettesima Conferenza delle Parti (COP 17) della Convenzione quadro sul cambiamento climatico  (UNFCCC) e la settima  Sessione della Conferenza  delle parti  (CMP7) che  hanno aderito al  Protocollo di Kyoto si svolgeranno dal 28 novembre al 9 dicembre a Durban, Sud Africa.

E' importante far arrivare a chi ha il compito di governare questo Paese anche la voce di cristiani/e di buona volontà a favore di un irrinunciabile orientamento della economia nella direzione della giustizia climatica nella quale già tante persone del mondo -compreso nel nostro Paese e nelle nostre chiese per sempio nella rete di eco comunità- hanno cominciato ad incamminarsi. La sofferenza del creato e l'alterazione del clima devono orientare senza esitazione le nostre scelte.

Ci ha scritto il 20 novembre Toama Safia, pastore, segretario per chiesa, società, giustiza e pace del Pacific Oikotree:

Tuvalu has suffered and experienced a long period of drought in the last six or seven months, and greatly in need of water, the trees are dying and food crops have been destroyed and people worried about their local food being destroyed. The long period of drought in Tuvalu believed to be a result of climate change, its impact has been felt. So injustices is the reason for all of these, and we call upon those concerned to take heed and listen to the voice of the weak nation and especially the small and helpless nation like Tuvalu. What help can we offer to assist Tuvalu in this regard?

Insieme al Parlamento europeo, ai leader dei Paesi resi vulnerabii dal cambiamento climatico, agli scienziati del IPCC e alle migliaia di persone che in Africa si stanno mobilitando in queste settimane verso Durban chiediamo che l'ONU prosegua questo confronto dando al protocollo di Kyoto una secondo mandato tenendo conto degli importanti cambiamenti nella distribuzione della produzione e dei consumi umani sul pianeta.

 la Glam

 

Documentazione:

 Il 16 novembre scorso a Strasburgo il Presidente del Parlamento europeo –il tedesco Joe Leinen- ha dichiarato che ''i negoziati internazionali sul clima sono a un bivio fra stagnazione e progresso: l'Ue deve aiutare a creare una nuova dinamica a Durban''. ''La crisi economica - ha aggiunto Leinen - non deve essere usata come pretesto per non agire'':  l'Ue dovrebbe mirare a un incremento del suo attuale obiettivo, fissato al 20% di riduzione delle emissioni di gas serra per il 2020 attraverso una strategia 'verde' che avrebbe un ritorno economico, in termini di ''posti di lavoro verdi, crescita e sicurezza''.  Per questo, è stato detto, alla prossima conferenza Onu sul clima di Durban, l'Ue dovra' assumere un ruolo guida e battersi per proseguire oltre il 2012 la riduzione delle emissioni di CO2 del protocollo di Kyoto.

 Il 13-14 novembre si è riunito a Dhaka in Balgladesh il Forum dei leader dei 19 paesi resi vulnerabili dal cambiamento climatico che ha votato alla unanimità una Dichiarazione per chiedere a Durban di assicurare un secondo periodo al Protocollo di Kyoto senza interruzione tra il primo e il secondo oltre a misure vincolanti per ridurre i gas serra da mettere in atto a partire da loro stessi.

 Dall'inizio di novembre in Africa tre cortei di attivisti per il clima stanno confluendo da punti diversi del continente su Durban per documentare e sensibilizzare le popolazioni delle 16 città incontrate sul cammino. Intanto Christian Aid, Action Aid e Oxfam – coordinati da PACJA stanno guidando una Carovana trans africana della Speranza, un viaggio in autobus di più di 3 mila miglia attraverso 10 Paesi  per vedere gli effetti del cambiamento climatico nell'Africa orientale. Con loro anche 200 agricoltori, religiosi e rappresentanti di gruppi di donne al Summit di Durban.

Anche dei giovani africani stanno realizzando una carovana attraverso molti Paesi con lo slogan 'Noi abbiamo fede' che terminerà in un incontro pubblico a Durban alla presenza di Desmond Tutu ed altre personalità.

La capo della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici (United natinos framework convention on climate change), Christiana Figueres, ha detto che si deve completare il quadro approvato lo scorso anno a Cancun in Messico ''per aiutare i Paesi in Via Sviluppo ad adattarsi agli effetti terribili del cambiamento climatico''. Per frenare le emissioni, conclude, tutti i Paesi devono pensare sia al futuro del protocollo di Kyoto che ''tracciare un percorso verso un piu' ampio e vincolante accordo globale''.

In Italia il neo ministro dell'ambiente ha dichiarato che sara' difficile rispettare i tempi degli obiettivi richiesti dalla Ue perchè questo richiederebbe avere una politica energetica e dei trasporti adeguate e l'inserimento della variabile ambientale nelle scelte di ogni dicastero.


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Buy nothing day - giorno del non acquisto 26 novembre 2011 - intervento per seminario glam





Mercoledì 23 Novembre,2011 Ore: 15:24
 
 
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Economia

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