Roma (NEV), 9 novembre 2011 - “Oggi il riformatore protestante Giovanni Calvino sarebbe in piazza con gli indignati di Occupy Wall Street”. Ne è sicuro il pastore Setri Nyomi, segretario generale della Comunione mondiale delle chiese riformate (CMCR): “Sono certo che egli sarebbe sceso nelle strade di New York o di Londra con un manifesto di protesta in mano”. Occasione di queste affermazioni è una serie di tre lezioni sul ruolo della chiesa nel XXI secolo che l'esponente dei riformati mondiali sta tenendo presso il seminario teologico di Princeton (USA). “Calvino ha scritto in modo ampio e approfondito sulle ingiustizie sociali ed economiche – ha spiegato Nyomi – condannando ogni forma di oppressione che abbia origine dal denaro”. Il teologo a cui più di altri si deve la formulazione di un'etica del lavoro è anche quello che lega l'attività economica alla vocazione cristiana per il bene della città e dei molti e non al privilegio dei pochi. I riformati mondiali, eredi diretti di Calvino, sono del resto convinti che l'ingiustizia economica sia un tema non solo sociale ma anche teologico e quindi determinante per la fede cristiana. Come si legge nella “Dichiarazione di Accra”, formulata nell'ambito dell'assemblea dell’Alleanza riformata mondiale (ARM) del 2004, tenutasi nella capitale ganese: “Noi [cristiani riformati], crediamo che l'economia esista per servire la dignità e il benessere delle persone … perciò rifiutiamo l'accumulazione della ricchezza senza regole e lo sviluppo illimitato che è già costato la vita di milioni di esseri umani e ha distrutto tanta parte della creazione di Dio”. “Oggi Calvino avrebbe senza dubbio riconosciuto le ingiustizie create dal nostro sistema economico e finanziario”, ha concluso Nyomi affermando che “la chiesa del XXI secolo deve schierarsi con le voci che chiedono giustizia e non aver paura di scendere nelle strade”.

Di scendere in piazza non ha certamente avuto paura il pastore presbiteriano Kevin Snyman che lo scorso 29 ottobre ha partecipato a Londra all'incontro interreligioso tenutosi nel campo allestito davanti alla cattedrale di St. Paul dagli “indignati” di Occupy London. “E' stato un incontro profondamente significativo”, ha dichiarato Snyman, membro della Chiesa riformata unita e quindi diretto discendente dei calvinisti inglesi. Alla domanda del perché abbia deciso di sostenere la protesta degli indignati, il pastore ha risposto: “Ritengo che l'ingiustizia economica sia il tema principale che la nostra chiesa e l'intera società oggi si ritrovino ad affrontare. Come pastore di una chiesa cosiddetta 'non conformista' sono appassionatamente convinto dell'importanza che le voci di protesta e di dissenso trovino la loro via per farsi udire”. L'incontro interreligioso deve aver in qualche modo contribuito ad aprire le orecchie dei responsabili della cattedrale anglicana di St. Paul che due giorni dopo, lo scorso 1° novembre, hanno rinunciato a procedere legalmente per sgomberare il campo.

Sabato 12 Novembre,2011 Ore: 14:30