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Modifiche allo statuto del Fondo monetario internazionale

Una analisi del DDl approvato al senato lo scorso 3 agosto. Dalla ML della rete GLAM, globalizzazione e ambiente della FCEI


http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/testi/36904_testi.htm

Il 3 agosto in senato è stata approvato per alzata di mano il testo del DDL proposto da Lamberto Dini:

Modifiche allo statuto del Fondo monetario internazionale e quattordicesimo aumento generale delle quote derivanti dalla risoluzione del Consiglio dei Governatori del Fondo n. 66-2 del 15 dicembre 2010

Invito a leggere e approfondire i testi presenti nel link segnalato sia la proposta iniziale del testo, le modifiche e il dibattito parlamentare con le dichiarazioni di voto, unanimi come sempre, tanto di queste cose non se ne parla. E' la conseguenza del G20 di Londra del 2009 approvata in Consiglio dell'FMI nel 2010.

In sintesi (dalla relazione allegata di presentazione del DDL) l'Italia raddoppia la quota versata nel FMI per aumentare il suo peso di voto nel Consiglio d'Amministrazione della FMI (la dicitura è proprio CdA - sic!): da 7882.3 milioni di DSP a 15.070 milioni di DSP.
In Euro sono 17.009.729.003,67 € alla valuta odierna indicata dal sito http://www.xe.com erogati perchè all'Italia spetti la quota del 3,16% e un potere di voto pari al 3,016%.
Ossia l'Italia attua una piccola scalata nel FMI.

Una sintesi della situazione più generale a motivazione della proposta da approvare la dà il relatore:

DINI, relatore. Illustra l'ordine del giorno G1 che, considerate le modifiche degli equilibri economici mondiali e le novità introdotte dal Trattato di Lisbona, che attribuisce personalità giuridica all'Unione europea, impegna il Governo ad adoperarsi per giungere a una rappresentanza unificata dell'Unione al Fondo monetario internazionale. La designazione di un unico direttore esecutivo consentirebbe all'Europa di esercitare un potere di veto al pari degli Stati Uniti.

[IL Diritto Speciale di Prelievo-DSP o SDR è una valuta pesata su Dollaro Euro Sterlina e Yen e usata per le convenzioni internazionali (ad esempio la usano le compagnie telefoniche per definire gli scambi dovuti al roaming o gli Stati per le convenzioni), utilizzata anche dall'FMI. Alcuni auspicano diventi la moneta unica globale (http://www.euprogress.it/2011/05/non-piu-solo-dollaro-una-valuta-globale).]

Ecco le dichiarazioni di voto all'unisono dei capigruppo, voto per alzata di mano (non trovo il voto dei singoli senatori forse li pubblicheranno più avanti)
(http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=611719):

PEDICA (IdV). La crisi finanziaria che ha cambiato gli equilibri mondiali e ha fatto esplodere i debiti pubblici di diversi Paesi mostra che la stabilità dell'Italia è ancorata all'euro e che, paradossalmente, l'allontanamento delle decisioni dal Governo italiano ha riflessi positivi sulla politica monetaria. Nell'annunciare il voto favorevole dell'Italia dei Valori al provvedimento, sottolinea la necessità di rivedere le modalità di funzionamento del Fondo monetario internazionale che dovrebbe tendere a obiettivi di inclusione e giustizia sociale. (Applausi dal Gruppo IdV).

MUSSO (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI). Dichiara il voto favorevole del Gruppo ad un provvedimento che costituisce un atto dovuto in ragione del ruolo svolto dall'Italia nella finanza internazionale. Va ricordato che compito del Fondo monetario internazionale è correggere gli squilibri dei Paesi membri che hanno difficoltà sul piano della bilancia commerciale. Il quattordicesimo aumento generale delle quote rafforza i poteri di intervento del Fondo e, riflettendo i cambiamenti intervenuti nell'economia mondiale, riequilibra la rappresentanza a favore dei Paesi emergenti e in via di sviluppo. Il raddoppio della quota italiana non comporta oneri e avrebbe ripercussioni sul bilancio soltanto nell'ipotesi remota di insolvenza dell'organismo internazionale. In conclusione, manifesta apprezzamento per interventi di sostegno orizzontali tra Stati, che non penalizzano le nuove generazioni, e per l'impegno assunto in direzione di una rappresentanza unificata dell'Europa al FMI. (Applausi dai Gruppi UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI e Per il Terzo Polo: ApI-FLI).

GARAVAGLIA Massimo (LNP). Il Gruppo voterà a favore del disegno di legge, che consente di consolidare il ruolo del Fondo monetario internazionale in un momento di grave crisi dell'economia globale. In particolare, il provvedimento rafforza la presenza dei Paesi emergenti all'interno del Fondo, per quanto essa non sia ancora proporzionata al reale peso economico di tali Stati. Occorre inoltre evidenziare che i Paesi europei nel loro complesso continuano a detenere una quota rilevante delle quote del Fondo, confermando così la centralità europea all'interno del sistema del Fondo monetario. (Applausi dal Gruppo LNP).

TONINI (PD). Annuncia il voto favorevole del PD al disegno di legge, per quanto la riforma del Fondo monetario internazionale sia ancora troppo timida e poco incisiva. È infatti necessario che la struttura del Fondo monetario internazionale prenda pienamente atto delle grandi novità dello scenario economico globale e del ruolo sempre più spiccato dei Paesi emergenti. Auspica infine che il Governo porti avanti con determinazione gli impegni contenuti nell'ordine del giorno di G1, che mira alla costituzione di una rappresentanza unitaria dell'Unione europea all'interno del Fondo, che consentirebbe di valorizzare il ruolo dell'economia europea nello scenario globale. (Applausi dal Gruppo PD).

BETTAMIO (PdL). Il Popolo della libertà voterà a favore del disegno di legge, che ridisegnando il Consiglio d'amministrazione del Fondo monetario internazionale, consentirà di valorizzare il ruolo delle economie emergenti. Il nuovo aumento della quota di partecipazione al Fondo contribuirà inoltre ad aumentare le risorse che i Paesi avanzati destinano all'aiuto delle economie in via di sviluppo. (Applausi dal Gruppo PdL).

BALDASSARRI (Per il Terzo Polo:ApI-FLI). Voterà a favore del disegno di legge, che costituisce un positivo anche se modesto passo in avanti, che dovrebbe preludere a riforme più incisive della governance economica mondiale. Occorre infatti correggere gli squilibri del sistema finanziario internazionale, che hanno favorito il formarsi di un enorme avanzo commerciale dell'economia cinese e hanno consentito una insostenibile crescita dei consumi e del deficit negli Stati Uniti d'America. In particolare, è necessario che i Paesi europei prendano piena coscienza delle proprie potenzialità e delle proprie responsabilità, costituendo tra di loro una forma di federazione più intensa, per ricoprire un ruolo di primo piano nel governo dell'economia globale. (Applausi dai Gruppi Per il Terzo Polo:ApI-FLI e UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI e dei senatori Rizzi e Bosone).

Brivido invece leggendo gli obiettivi della proposta per l'abuso delle parole per dare sostanza all'FMI. Trovo gravissimo che queste parole risulteranno scolpiti negli atti del Senato Italiano (dalla relazione allegata di presentazione del DDL):

Descrizione degli obiettivi (di breve, medio o lungo periodo) da realizzare mediante l'intervento normativo e gli indicatori che consentiranno successivamente di verificarne il grado di raggiungimento

L'obiettivo diretto da realizzare tramite l'intervento è il rafforzamento patrimoniale e l'incremento della legittimità del FMI. Sono, questi, obiettivi strumentali per consentire al Fondo di porre in essere interventi adeguati in termini finanziari, e credibili in termini di sorveglianza bilaterale e multilaterale, con l'obiettivo ultimo di assicurare una crescita globale forte, sostenibile e equilibrata. Per la sua natura di Istituzione internazionale e il suo mandato, quindi, il Fondo fornisce un bene pubblico collettivo globale, di difficile misurazione puntuale. In ogni caso, come menzionato, il fine ultimo è la crescita economica della collettività ed è quindi il tasso di sviluppo del prodotto globale l'indicatore principale dell'efficacia del Fondo e quindi dell'intervento normativo. In aggiunta, come menzionato, il Fondo svolge una fondamentale funzione in termini di sorveglianza globale ed è quindi anche nella puntale identificazione dei rischi cui è soggetta la crescita collettiva e nelle conseguenti raccomandazioni in termini di azioni di politica economica che va identificato un ulteriore indicatore chiave.


Se volete vedere i documenti che l'FMI invita agli stati membri non perdetevi http://www.senato.it/leg/16/BGT/Testi/Allegati/00000052.pdf inclusa la traduzione non ufficiale,  avendo valore solo il testo originale.

Riguardo i rischi, convinto che abbiamo a che fare con i menagrani e perciò prevenuto, faccio gli scongiuri nel momento che questa classe politica sottolinea due volte il temrine improbabile:

L'operazione non comporta aggravi di bilancio né di Tesoreria in quanto il versamento operato dalla Banca d'Italia in parte viene a costituire un credito verso il Fondo che potrebbe interessare il bilancio italiano, per il rimborso alla Banca d'Italia, solo il caso di liquidazione del FMI e di relative perdite ed in parte serve a costituire una linea di credito a favore del Fondo in un conto corrente appositamente istituito presso la stessa Banca d'Italia, dalla convenzione del 10 dicembre del 2007, che si riporta in allegato alla presente relazione tecnica. Dunque la possibilità di un esborso dello Stato relativo all'aumento della quota è da considerarsi ipotesi assai improbabile. Tuttavia, poiché è lo Stato ad essersi impegnato in sede internazionale è necessario concedere la garanzia dello Stato a favore della Banca d'Italia per ogni possibile rischio connesso al rimborso del capitale (ipotesi assai improbabile), degli interessi, nonché del tasso di cambio, così come indicato nella citata convenzione del 10 dicembre 2007, tuttora vigente.


Prossimo appuntamento nel 2014-2015 per rivedere le quote.
Andrea



Venerd́ 05 Agosto,2011 Ore: 15:53
 
 
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