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www.ildialogo.org E' FEMMINILE L'IMPRINTING DELLA RICONCILIAZIONE NEL CAMMINO DEL SUD SUDAN,di Paola Moggi

E' FEMMINILE L'IMPRINTING DELLA RICONCILIAZIONE NEL CAMMINO DEL SUD SUDAN

di Paola Moggi

La guerra civile tra il Nord e il Sud Sudan, iniziata il 18 agosto 1955, con la ribellione di un gruppo di militari di stanza a TORIT, in seguito alla decisione del governo britannico di soggiogare il Sud del Paese al Nord, è stato il più lungo conflitto d'Africa.


DOPO SEDICI ANNI VISSUTI IN AFRICA, E' APPRODATA ALLA REDAZIONE DI COMBONIFEM.IT PAOLA MOGGI CHE DARA' IL SUO PERSONALE CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO DELLA BELLA RIVISTA FEMMINILE RICCA DI TANTE IDEE. PAOLA DAL 1998AL 2007 E' VISSUTA IN KENYA, DOVE HA SVOLTO IL RUOLO DI DOCENTE DELLA COMUNICAZIONE PRESSO LA SCUOLA DI TEOLOGIA E DIRETTRICE PRESSO L'ISTITUTO DI COMUNICAZIONE DEL TANGAZA COLLEGE. NEL 2007 È STATA INVIATA NEL SUD SUDAN COME DIRETTRICE DEL SUDAN CATHOLIC RADIO NETWORK. E AI PRIMI DI FEBBRAIO 2014, È GIUNTA A VERONA LA DIRETTRICE ELISA KIDANE' LE DA' IL BENEVENUTO E NOI ACCOGLIAMO UN SUO PRIMO CONTRIBUTO. GRAZIE PAOLA ( A cura di Carlo Castellini).
Non ostante i numerosi contributi offerti dalle organizzazioni femminili, quali la sudanese WOMEN VOICE FOR PEACE e SUDANESE WOMEN ASSOCIATION IN NAIROBI, solo tre donne furono incluse nella delegazione nazionale per negoziare il COMPREHENSIVE PEACE AGREEMENT.
A dispetto del Trattato del 2005, dei sei anni di “cessate il fuoco” costellate da tensioni e scontri militari, il SUD SUDAN non è stato mai in ”pace” neppure dopo l'indipendenza dal Sudan nel luglio 2011.
Già nell'agosto dello stesso anno, infatti, scontri violenti devastano lo Stato di JONGLEI. Eppure e mentre le ostilità persistevano, piccoli germogli di pace venivano piantati nel Paese grazie soprattutto all'iniziati va delle donne, che costituiscono il 65% della popolazione.
Dal 2005 alcune donne hanno iniziato a sensibilizzare la popolazione femminile, presentando la varietà di etnie, religioni e culture, che caratterizza la neonata nazione come un valore, non un problema. Sono infatti le donne le prime educatrici dei loro piccoli, a rendere sostenibile la pace. Pregiudizi etnici consolidati da generazioni possono essere sfatati proprio dalle madri, tradizionalmente deputate a tramandarli. Un processo lento, favorito dall'incontro e dal dialogo tra le donne stesse, prime nutrici della vita.
RICHIESTE DISATTESE.
Da anni però le istanze di coinvolgimento da parte femminile, non hanno trovato ascolto. Attente al lento processo di crescita, dall'agosto 2011 le donne hanno preso parte alla Revisione della Costituzione, operando principalmente attraverso organizzazioni della società civile e associazioni professionali che si stanno lentamente consolidando.
Nell'aprile 2012, mentre i soldati dei due Paesi combattevano apertamentein zone di confine non demarcate e ricche di petrolio, le donne sud-sudanesi si sono mobilitate inviando una petizione all0ONU per denunciare gli attacchi del SUDAN alle popolazioni del Sud Sudan e per promuovere una soluzione non violenta del conflitto.
Le trattative tra le due nazioni sono riprese arrivandoad una risoluzione con nove PROTOCOLLI D'INTESA, il 27 settembre 2012, mai implementati. La colazione delle DONNE LEADER DI SUDAN E SUD SUDAN . Giunta ad Addis Abeba alla vigilia del summit dell'UNIONE AFRICANA del 25 GEN. 2013 per presentare un appello e ottenere una presenza femminile all'interno delle delegazioni dei due Paesi che, dal 31 ottobre 2011, non riuscivano a scongiurare il rischio di una guerra non è stata ascoltata.
Purtroppo ancora una volta le donne sono rimaste escluse dai negoziati ufficiali, molte aspettative delle comunità di confine sono rimaste disattese e nel settembre 2013 i nove Protocolli rimanevano sulla carta.
ATTENTE ALLE VITTIME.
Dal 15 dicembre 2013il SUD SUDAN è stato ancora sconvolto da un tentativo di colpo di stato, che, in poche settimane, ha causato migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati. A partire dal giorno seguente, le associazioni di donne distribuivano acqua e generi di prima necessità tra gli uomini e le donne senza casa.
Il 20 dicembre è la voce della società civile e di una colazione di donne a dnunciare apertamente le violenze. Ed è l'UFFICIO NAZIONALE DELLE DONNE DEL CONSIGLIO DELLE CHIESE DEL SUD SUDAN (SSCC) a rivolgere un accorato appello al presidente SALVA KIIR MAYARDIT e allo sfidante RIEK MACHAR TENY per una immediata cessazione delle ostilità.
Per AGNES WASUK, coordinatrice nazionale dell'UFFICIO DONNE dell'SSCC, la popolazione femminile ha un ruolo decisivo nel far crescere la mentalità di pace in Sud Sudan. L'11 gennaio scorso WASUK ha espresso pubblicamente , a nome delle donne, la costernazione per l'assassinio di tanti giovani:”Tutto questo spargimento di sangue a noi ricorda il dolore del parto.: abbiamo forse generato figli per vederli morire? Questa guerra fratricida è una tragedia causata dai capi dell'Splm MovimentoI Liberazione del Popolo Sudanese), ndr). Si vergognino del loro egoismo che distrugge in pochi giorni quello che è statoi ottenuto con decenni di lotta per dare dignità al Sud Sudan”.
Il 23 gennaio la Chiese hanno organizzato nella capitale JUBA UNA PREGHIERA PER LA PACE e la riconciliazione nazionale: molte donne hanno partecipato, consegnando una petizione ai contendenti. AGNES WASUK E GLADYS DOMMY MANANYU, dell'Ufficio Giustizia e Pace, erano parte della delegazione SSCC, presente il 12 febbraio all'apertura delle trattative di Pace in ETIOPIA:” Noi donne, possiamo pensare ad un modo nuovo di negoziare la pace, con più attenzione alle persone e alle vittime”. Purtroppo ad oggi, le delegazioni ufficiali non includono molte donne: soltanto tre rappresentano l'opposizione e nessuna rappresenta il governo del Sud Sudan(PAOLA MOGGI).



Mercoledì 10 Settembre,2014 Ore: 19:56
 
 
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Pianeta donna

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