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www.ildialogo.org Dove sono gli uomini  ,di <em>Suor Rita Giarretta</em>

Dove sono gli uomini  

di Suor Rita Giarretta

Comunicato stampa - Caserta, 27 dicembre 2012

In veste di responsabile di “Casa Rut” – Centro di accoglienza per donne vittime di tratta, di abusi e di violenze, sento il bisogno di esprimere tutta la mia indignazione di fronte al gesto ‘inquietante’ e oserei dire ‘violento’ compiuto dal parroco di San Terenzo (La Spezia), con l’affissione in Chiesa del volantino in cui è riportato un editoriale del sito Pontifex dal titolo “Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano!”

Ancora si ricade in quella vecchia mentalità, che purtroppo a troppi maschi ancora piace e soddisfa, che vede nella donna o la moglie sottomessa o la prostituta o ancor peggio la tentatrice.

Quanto siamo lontani, a livello culturale e comportamentale, dal riconoscere, rispettare e valorizzare appieno la dignità della donna, da parte del mondo maschile (compresi i sacerdoti).

Se si pensa a tutte le donne uccise in quest’anno per mano di mariti, compagni e fidanzati, c’è non solo da rabbrividire ma da riflettere seriamente.

Mi piace qui riportare quanto detto in una nostra ‘lettera aperta’ del 27 gennaio 2011 - che ha avuto risonanza nazionale, nella quale all’Erode di turno - incarnato dall’allora Primo Ministro e capo di Governo - come donne, come cittadine e come religiose, avevamo gridato il nostro “non ti è lecito”. Nella lettera dicevo: “Ma davanti a questo spettacolo una domanda mi rode dentro: dove sono gli uomini, dove sono i maschi? Poche sono le loro voci, anche dei credenti, che si alzano chiare e forti. Nei loro silenzi c’è ancora troppa omertà, nascosta compiacenza e forse sottile invidia. Credo che dentro questo mondo maschile, dove le relazioni e i rapporti sono spesso esercitati nel segno del potere, c’è un grande bisogno di liberazione”.

Parole, queste, che sento oggi con forza di rinnovare e di rivolgere non solo a don Piero Corsi, ma a tutto il mondo maschile, e soprattutto alla mia Chiesa, che purtroppo dal punto di vista istituzionale è ancora fortemente maschilista. Di fronte a questa realtà ecclesiale molte altre domande mi rodono dentro: che genere di formazione hanno avuto e soprattutto hanno oggi i sacerdoti? Vengono educati, formati e sostenuti a vivere relazioni positive, autentiche e libere con il genere femminile? O ancora oggi i seminari sono prevalentemente luoghi chiusi, riservati ai soli maschi - docenti e animatori - mentre le figure femminili presenti sono unicamente di contorno, con servizi generici?

Quale idea di donna può elaborare e coltivare un futuro sacerdote che è formato a vivere e a sentire il ruolo sacerdotale come un ‘privilegio sacro’ riservato unicamente al genere maschile?

Mi auguro che la mia chiesa, di cui mi sento parte viva, possa sempre più aprirsi alla luce di Cristo per vivere in novità di vita il Vangelo nel quale, come afferma S. Paolo nella lettera ai Galati “Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, perché tutti siete uno in Cristo”, che significa tutti uguali in dignità.

E allora, di fronte a questi inquietanti e profondi interrogativi, non basta far rimuovere un volantino, ma bisogna impegnarci tutti, a partire dalla Chiesa, nelle sue istituzioni, a rimuovere una mentalità che ancora discrimina e uccide la donna.

Anche oggi risuona il grande annuncio di vita e di speranza consegnato da Gesù alle donne: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ed esse, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri” (Lc 24,5-6).

Sr. Rita Giaretta – Casa Rut


Di seguito riportiamo il testo di questa lettera così come è stato pubblicato, in forma ridotta, sul “Corriere della Sera” del 29 dicembre 2012
Io che mi occupo di donne vittime di violenze sento il bisogno di esprimere la mia indignazione. In veste di responsabile di «Casa Rut» - centro di accoglienza per donne vittime di tratta, di abusi e di violenze – sento il bisogno di esprimere tutta la mia indignazione di fronte al gesto «inquietante», e oserei dire «violento» compiuto dal parroco di San Terenzo (La Spezia), don Piero Corsi, con l’affissione in Chiesa del volantino in cui è riportato un editoriale del sito Pontifex dal titolo «Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano!».
Ancora si ricade in quella vecchia mentalità, che purtroppo a troppi maschi ancora piace e soddisfa, che vede nella donna o la moglie sottomessa, o la prostituta, o ancor peggio la tentatrice. Quanto siamo lontani, a livello culturale e comportamentale, dal riconoscere, rispettare e valorizzare appieno la dignità della donna, da parte del mondo maschile (compresi i sacerdoti). Se si pensa a tutte le donne uccise in quest’anno per mano di mariti, compagni e fidanzati, c’è non solo da rabbrividire ma da riflettere seriamente.
Mi piace qui riportare quanto detto in una nostra «lettera aperta» del 27 gennaio 2011 - che ha avuto risonanza nazionale, nella quale all’Erode di turno - incarnato dall’allora primo ministro e capo di governo - come donne, come cittadine e come religiose, avevamo gridato il nostro «non ti è lecito».
Nella lettera dicevo: «Ma davanti a questo spettacolo una domanda mi rode dentro: dove sono gli uomini, dove sono i maschi? Poche sono le loro voci, anche dei credenti, che si alzano chiare e forti.
Nei loro silenzi c’è ancora troppa omertà, nascosta compiacenza e forse sottile invidia. Credo che dentro questo mondo maschile, dove le relazioni e i rapporti sono spesso esercitati nel segno del potere, c’è un grande bisogno di liberazione».
dalla rasegna stampa di: Incontri di Fine Settimana



Domenica 30 Dicembre,2012 Ore: 09:09
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Renzo Coletti Genova 31/12/2012 11.02
Titolo:
Dove sono gli uomini? E già… dove sono finiti e dove voi donne li avete collocati? Un piccolo esempio: ero ricoverato in ospedale e per scherzo ho detto ad una infermiera simpatica: "Mi piaci, giuro che ti sposo." Beh.. la risposta è stata istantanea e sincera: " Calma, se hai i soldi affare fatto, altrimenti niente da fare." Certo si stava scherzando, ma mica poi tanto.
E le ragazze che come regalo per la maturità si fanno rifare il seno, stanno forse scherzando o forse giocando al gratta e vinci?
Dove sono finiti gli uomini? Ad un congresso di un partito che si definisce rivoluzionario, socialismo rivoluzionario, (SR) ho visto uomini seduti a destra, donne a sinistra, ed alla fine dei lavori sedersi a tavoli lontani e ben separati, per carità dividiamo bene gli stracci, siamo cose diverse e le donne sono certamente superiori. Di queto gruppo faceva parte un tempo una giornalista famosa, Lucia Annunziata.
Beh… potete crederci o meno, ma per essere dei rivoluzionari,, secondo SR, era fondamentale essere gay, sopratutto lesbiche.La donna era l'essere dominante, guai se ti permettevi di interromperla mentre parlava, eri il solito maschilista, e guai se osavi mettere in discussione la superiorità della femmina.
Ovviamente feci una fuga precipitosa dall'ambiente, sopratutto quando capii che i maschi di maschio avevano ben poco.
Ma dove sono finite le donne? Beh.. alcune le abbiamo viste sotto le lenzuola del potere, altre fare la coda per una manciata di pubblicità, altre sbattersi per la carriera pungnalando alla schiena persino la migliore amica ed il fratello, altre le abbiamo viste da ragazzine esibirsi su palcoscenici in atesa di gloria spinte da madri e padri più ansiosi di grandezza di un pallone gonfiabile. Vinci! Vinci! Dai che ce la Fai! Ce la devi Fare!
E dove è sono le donne in cerca di centomila sfumature di grigio?
E le quote rosa sono donne speciali? Sono dannatamente femmine? Insomma la donna criminalmente femmina, oggi che fine ha fatto? Come definrebbe la donna oggi Fred Buscaglione?
Penso che le donne criminalmente femmine Buscaglione le riconoscerebbe subito nella ministro Fornero, nella Marcegallia, nella Gelmini, nella Rosi Bindi tante altre consimili, ma poichè a scrivere questo articolo è una suora, mi domando quante suore appartengano a questa categoria
Ho visto suore rovinare la vita a bambine cieche, ho visto rubare a loro la gioia di vivere, inculcare loro il senso del peccato, la paura dell'inferno, ho visto cosa può fare l'educazione cattolica sulle menti di giovani donne, ho visto cosa è il marciume degli IPAB (Istituti Provinciali di Assistenza e Beneficenza), ho visto suore compiere atti di libidine e perversione da far rabbrividire ed oggi devo subire la predica da parte di una di loro?
Cara sorella cercava un uomo? Eccomi: sono qui ad attenderla ed a risponderle per le rime. non basteranno milioni di suore per bene, ammesso ne esistano, per sanare le ferite che altre milioni di suore hanno inflitto, non basterà mai nulla che non sia la vostra rinucia ad essere ciò che siete, ovvero delle ipocrite che hanno rinunciato al ruolo di donna e vi brucia sotto la veste come un fuoco.
Dove sono gli uomini? Sono in guerra, in quella guerra che voi donne avete permesso che si compiesse e che voi suore avete benedetto con i vostri riti e le vosttre preghiere.
Potete pure scandalizzarvi se un parroco vi insulta, ma alla fin fine siete responsabili di ciò che vi accade, ma non perchè mostrate la pancia, il culetto, o le tette, ma perchè siete ignoranti come scarpe, perchè vi siete illuse di aver ragiunto il benessere e la libertà , solo perchè vi siete denudate, perchè avete sfondato qualche porta nella competizione con il maschio, ma ora vi ritrovate soffocate nella violenza di una società che avete disperatamente voluto con tutte le forze, una società capitalistica, liberista estremista, una società sostanzialmente bigotta, repressiva, che vi guardate bene dal combattere: il vostro nemico è l'uomo, anzi il maschio, e così facendo peggiorate la vostra situazione. Vi fanno buona compagnia i gay con il loro orgoglio, tutti soggetti singoli di un un mondo plurale che non riuscite a concepire.
Cara sorella, sa quante donne sono state violentate in Libia, in Iraq, in Serbia, ed in tutti i luoghi dove noi italiani abbiamo inviato i nostri militari in missione di pace? E sa chi ha votato per quelle missioni? Sa se la Chiesa ha alzato un solo dito contro queste barbarie?
Voleva un uomo?
Eccolo.

Renzo Coletti

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