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www.ildialogo.org “SONO TRA QUELLI CHE HANNO CAPITO IL PRETE LORENZO MILANI SOLO DOPO MORTO”,A CURA DI CARLO CASTELLINI

“SONO TRA QUELLI CHE HANNO CAPITO IL PRETE LORENZO MILANI SOLO DOPO MORTO”

GLI AMICI ORESTE DEL BUONO E SAVERIO TUTINO LO FANNO RIVIVERE NEI RICORDI DI VITA, NELLE CRONACHE NELLE LETTERE, COME UOMO VERO E NON COME MITO,


A CURA DI CARLO CASTELLINI

PREMESSA CRONOLOGICA.
Sembra essere il 2017, l'anno che tanti hanno dedicato al ricordo e alla ricostruzione della figura di Lorenzo Milani, Priore di Barbiana; e quindi fioriscono rubriche, articoli, libretti legati alle tematiche care al prete più scomodo del secondo dopoguerra.
Per onestà di cronaca intendo quindi ricordare la recente edizione di “PROCESSO ALL'OBBEDIENZA”, di MARIO LANCINI, LA VERA STORIA DI DON MILANI, Editori Laterza, Roma-Bari, 2017, pp. 158. 16 euro, presentazione di GINO BULLA, di cui riferiremo a parte.
E BRUNO BORGHI, il prete operaio, di ANTONIO SCHINA Editrice Centro di documentazione di Pistoia, Pistoia 2017, pp. 128, 10, Euro, presentazione di Mario Bencivenni.
Ma anche la bella relazione tenuta dal dott. DOMENICO SIMEONE, Ordinario di Pedagogia della Cattolica di Milano,i presso il salone dei Comboniani di viale Venezia, 116 a Brescia, all'interno delle iniziative dei Giovedì della Missione, significative e piuttosto partecipate.
Va detto che alcuni titoli mi sorprendono, come questo: “Storia vera di Lorenzo Milani.......cosa significa? Che le altre sono false o presunte tali? Va ricordato certamente che dato lo spessore e la personalità complessa del religioso in questione; difficile che si possa tutto esaurire in un contributo singolo. Penso che le fonti vadano vagliate a modo e ognuno possa dare un contributo originale, anche se parziale, senza tacciare altre indagini di false intenzioni: forse bisogna accettare qualche limite anche nella propria ricerca. (Carlo Castellini).
COSA HANNO DETTO DI LUI GLI AMICI DEL LICEO?
Che ragazzo era Lorenzo Milani alla vigilia della grande svolta della sua vita? Ne parlano due amici di quel tempo, entrambi divenuti famosi, come giornalisti e scrittori: SAVERIO TUTINO E ORESTE DEL BUONO, amici liceali regolarmente iscrittti e frequentanti il Berchet di Milano con l'amico Lorenzo, figlio di Alice Weis e Albano Milani.
Classe 1923, come lui. “La nostra amicizia comminciò sul campo della società sportiva “Forza e coraggio”, dove Lorenzo e io andavamo a giocare a tennis, racconta SAVERIO TUTINO, proseguì e si rinforzò al liceo Berchet; “come Lorenzo saltai la seconda classe. Dopo la maturità mi iscrissi all'università nella facoltà di legge; Lorenzo si mise a fare il pittore; continuammo a frequentarci con assiduità. A quel tempo avevo tre amici, MACCIARDI, che amava la musica classica e conosceva tutto Mozart, tutto Bach per non parlare delle opere liriche; DEL BUONO, che aveva già scelto la letteratura, e LORENZO MILANI.
“Forse il mio migliore amico, o comunque l'amico che mi attraeva di più come personalità, era proprio Lorenzo. Aveva una tale autonomia dentro, era uno spirito, così libero. Prendiamo la scuola. Io facevo con diligenza il mio dovere, che era poi un dovere verso i genitori; in modo da essere sempre promosso.
ORESTE DEL BUONO, era molto preoccupato di contentare il padre che aveva certe pretese su di lui. Lorenzo pareva non avesse da rispondere a nessuno, se non a se stesso. Poi non era mai invogliato a seguire le mode, neanche quelle di vaga fronda antifascista: come leggere libri e riviste che ci facesssero sentire autonomi rispetto alla propaganda del regime.
Era diverso da tutti noi: spregiudicato, bastian contrario. Gli piaceva sempe andare contro corrente. Si comportava come scriveva, senza curarsi della punteggiatura e della sintassi.
“Ho cercato a lungo, con ostinazione, le lettere che mi scriveva a quel tempo. Un giorno forse salteranno fuori per caso, chissà da dove, perchè le ho conservate senz'altro. Sarebbe stato interessante citarle. C'è dentro il giovane generoso, vivace, divertente, che avevo imparato ad apprezzare dai primi incontri alla “Forza e coraggio”. Erano lettere che riuscivano sempre a sorprendermi. Anche Oreste mi scriveva molto quando eravamo in vacanza. Ma Oreste scriveva soprattutto alla ricerca di uno stile, di una tecnica di scrittura; girava intorno a polemiche in cui io lo seguivo un pochino, ma che non avevano grande portata.
“Invece ogni lettera di Lorenzo era imprevedibile e c'erano sempre delle battute molto di rottura. Ascoltiamo ORESTE DEL BUONO:”Nelle due accolte di letterehe sono state pubblicate , ho trovato tratti del Lorenzo che ho conosciuto ai tempi delal terza liceo. Già alloa c'era in lui un bisogno di dominio sulle persone, un bisogno di primeggiare. Gli scontri nel nostro piccolo gruppo nascevano da quello. Era battagliero molto, emotivo. Nelle discussioni ricordo chiacchierava parecchio. Ma a tratti a folate. Certe volte sciolto, certe altre lento e impacciato, mentre stava chiarendosi un ragionamento. Gli veniva perfino il mal di stomaco quando si infiammava troppo”.
“Era un toscano, non bisogna dimenticarlo. E come ogni toscano che si rispetti, aveva una violenza di ironia e di giudizio, che poteva risultare irritante. Con lui le discussioni tendevano a diventare feroci, a botta e risposta. Certamente come sostiene SAVERIOTUTINO, era uno spirito molto indipendente. E di sicuro c'era in lui qualcosa di non banale. Mi ha divertito rileggere un giudizio che scrissi in un mio quaderno nell'agosto del 1943:”Ricordo l'astio che soffocavo in me durante i nostri colloqui. Pensavo a Lorenzo come a un amico da contenere, perchè forse a me superiore, destinato a fare qualcosa di più vero e di più grande. Me ne sono reso conto soltanto poi”.
Naturalmente non intendo fare da profeta: sono tra quelli che hanno capito il prete Lorenzo Milani, solo dopo morto! E comunque, quando scrissi certe cose, nulla (proprio nulla ch'io rammenti), lasciava prevedere le sue scelte successive.
Ma Lorenzo aveva una personalità così forte, che avrebbe fatto parlare di sé anche se avesse preso un'altra strada: questo lo si capiva”. (a cura di Carlo Castellini - continua).



Mercoledì 14 Febbraio,2018 Ore: 19:33
 
 
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don Lorenzo Milani

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