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www.ildialogo.org UN GIORNO CHE ANDAI A TROVARE DON MILANI SU A BARBIANA, MI DISSE:”LA MIA MAMMA SEI TE!” MI FECE COMMUOVERE”,a cura di Carlo Castellini

UN GIORNO CHE ANDAI A TROVARE DON MILANI SU A BARBIANA, MI DISSE:”LA MIA MAMMA SEI TE!” MI FECE COMMUOVERE”

TESTIMONIANZA DI CAROLA GALASTRI LA BALIA DEL PRIORE DI BARBIANA


a cura di Carlo Castellini

UN GIORNO CHE ANDAI A TROVARE DON MILANI SU A BARBIANA, MI DISSE:”LA MIA MAMMA SEI TE!” MI FECE COMMUOVERE”,TESTIMONIANZA DI CAROLA GALASTRI LA BALIA DEL PRIORE DI BARBIANA, A CURA DI CARLO CASTELLINI.
“Una mastite stava rendendo sempre più doloroso per ALICE (WEIS)MILANI allattare Lorenzo”, così attacca NEERA FALLACI all'inizio del capitolo secondo del suo documentatissimo bel tomo DALLA PARTE DELL'ULTIMO. (Milano Libri Edizioni), “fu quindi deciso”, come si diceva allora, “di cercare una brava donna sana e di famiglia sana, disposta a andare per balia”-
Non era affatto difficile, con l'esca di un buon salario, trovare una povera diavola pronta a sradicarsi dalla sua famiglia per dare il latte a un figlio di signori; la miseria del popolo era grande La balia di Lorenzo Milani si chiamava CAROLA GALASTRI. Ed era mamma di due bambini: il maggiore di un anno il minore di poche settimane. Veniva da Poppi un' antica borgata in provincia di Arezzo.
Carola Galastri, ormai vedova, vive ancora là con la famiglia del figlio primogenito, in una casetta di recente costruzione, a poca distanza dall'Arno. E' una donna anziana dall'aria mite,e la figura appesantita dagli anni. Porta occhiali con lenti bifocali, perchè la vista non è più buona. Neanche la memoria lo è, ammette sorridendo, ma per i fatti che sono vicini nel tempo, non per quelli lontani. Ricorda bene Lorenzo, non per quello che lui è diventato, ma perchè fu un “sacrificio staccarsi dalla famiglia per fare la balia”.
Di quella esperienza della sua gioventù le sono rimaste le fotografie del “figliolo di latte” che la signora Milani le mandava
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di tanto in tanto.
Le conserva tra le istantanee delle persone care: nel primo cassetto, ordinatissimo, del suo cassettone. Ne mostra una con orgoglio: Lorenzo a pochi mesi, nudo a pancia in giù che alza la testa sgranando gli occhi su qualcosa. “Era così, dice, quando lo allattavo”. Lettere no, non ne ha conservate. “Le avrò buttate via Chi poteva immaginare che un giorno sarebbero diventate importanti! Però erano poche. Lui cominciò a scrivermi dai tempi del seminario. Bisogna dire la verità: non c'è stato tra noi un rapporto affettuoso”.
Per lei, ignara di filologia, è bellissimo un ricordo: un giorno che andai a trovare don Milani, su a Barbiana, mi disse : “La mia mma sei te!”. Mi fece commuovere”.
MA PERCHE' ANDÒ A FARE LA BALIA IN CASA MILANI?
“Ci andai per bisogno, solo per quello ci andai. Se non avessi avuto miseria, sarei rimasta a casa mia. Una donna rileva volentieri i suoi di figlioli. Ma avevo avuto due bambini in poco più di un anno. Quando il primo bambino aveva tre mesi, rimasi incinta un'altra volta. Allora, per arrotondare quello che pigliava mio marito come operaio, pensai di andare a balia”.
E I BAMBINI A CHI LI AFFIDÒ?
“Avevo la mamma che poteva guardarmi il bambino maggiore. E per il secondo, quello che con Lorenzo Milani si è fatto prete, trovai una balia. Pagavo lei per andare a prendere 250 lire al mese, cioè una cifra molto maggiore. Ebbi fortuna. La balia era una donna giovane a cui era morto il bambino. Anche lei per arrotondare, cercava un bambino: da prendere in casa. Insomma sistemai bene Pietro....Si chiama così il mio secondo genito, quello che ora è parroco”. (3)
COME ENTRO' IN CONTATTO COI MILANI?
“Senta com'era a quel tempo. C'erano delle donne che facevano
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della mediazione. Si chiamavano “procaccine”.
Si scriveva a loro per sentire se c'era un posto di balia, perchè si sapeva che i signori si rivolgevano alle procaccine quando non avevano conoscenze dirette. Io avevo scritto, appunto, ad una procaccina del Casentino. Una mattina che mi rovavo sola in casa coi bambini, arrivò un signore in macchina con l'autista:era il babbo di Lorenzo Milani, il dottor Albano. Gli avevano detto che ero disposta ad andare in città a balia e voleva conoscermi. Mi fece un sacco di domande, ma proprio tante. Volle vedere i bambini, la mia casa, tutto. Credevo di avere già trovato il posto. Rimasi perfino male quando, dopo quel lungo interrogatorio, il signor Milani disse:”Si potrebbe tornare”. Infatti risalì in macchina e andò via. Poi seppi che aveva diversi indirizzi ewd era andato a controllare altre donne che si offrivano come balia........Me lo raccontò l'autista, quando si mangiava alla stessa ad assumere me tavola della servitù. Il signor Milani fece il giro, ma tornò ad assumere me. Così entrai in questa casa di Firenze ad allattare. Lorenzo era piccolino. Avrà avuto un mese, forse nemmeno”.
IN UNA FOTOGRAFIA DI QUEL TEMPO, LEI HA LORENZO IN BRACCIO E INDOSSA UNA SPECIE DI COSTUME DI
CIOCIARA.........
“Può darsi. Mi facevano portare un vestito da balia. La servitù portava sempre la divisa. Si usava così. Come usava dare del “tu” alla gente di servizio: “Senti, balia”. Ma quello non m i dava noia.
Una volta, noi del popolo, si era parecchio indietro. Davanti ai signori ci si sentiva come a disagio....Quello che mi pesava un po' era di non dover pensare a nulla”
CIOE'?
Allattavo e basta. Ero a disposizione per dare il latte, e basta. Solo quando andarono al mare (avevano una villa a Castiglioncello), la signora Milani mi chiese con molta educazione di lavare i panni dei suoi figli. Di solito dovevo soltanto allattare. C'era una istitutrice tedesca, con un nome terdesco tipo Geltrude, che si occupava dei due bambini: Adriano che era il più grande,e Lorenzo. La stesssa signora Milani non se ne doveva occupare; e infatti si limitava a dare disposizioni. L'stitutrice badava a Adriano, che avrà avuto tre anni. E badava a Lorenzo: gli faceva il bagno, lo vestiva, lo cambiava, lo pesava......Pesava il bambino sia prma che dopo la poppata, perchè prendesse la quantità precisa di latte. Allora, certe cose, le facevano solo nelle case dei grandi signori. Come disinfettare tutto. Va bene che si veniva dalla campagna, ma sembrava che dovessero disinfettare il modno!”.
DISINFETTAVANO ANCHE LEI?
“Eh! Eppure che fossi sana, l'avevano già verificato”.
CHE ATTEGGIAMENTI TENEVANO I MILANI VERSO LA SCHIAVITÙ?
ILANI
“Erano educati e rispettosi: per dire: anche se loro non credevano in Dio, mi hanno sempre lasciato andare alla messa quando ho voluto. Una volta la signora Milani mi ha ferito con le sue parole, ma tanti anni dopo. Ero andata a trovarla in via Masaccio a Firenze. E, parlando, notai che non solo avevo un figlio sacerdote, ma che era diventato sacerdote anche il figliolo che avevo allattato. E lei, la mamma, commentò secca:”Latte pessimo”. Per lei era stato un dispiacere grosso che il figlio si facesse prete. Ma ci rimasi male lo stesso. Risposi:”Grazie del complimento!”. Che le dovevo dire? Ma ai tempi che ero balia in casa Milani non mi sono mai sentita rivolgere una parola fuori I signori erano gentili con noi, anche se tenevano le distanze. Come facessero non lo so spiegare, ma loro erano di là e noi di qua.....”.
COM'ERA LA PALAZZINA DI VIALE PRINCIPE EUGENIO?
Era una casa grande! Al primo piano c'erano le camere: le camere padronali e quelle per la servitù. Ognuno aveva la sua stanza. Al piano terreno c'era il salotto, la sala da pranzo, lo studio del signor Milani.....Nel sottosuolo si trovava la cucina, una dispensa sempre piena di roba, il ripostiglio del carbone.....Noi della servitù si mangiava in cucina. Invece all'istitutrice portavano il vassoio di sopra: mangiava da sola, dopo aver dato da mangiare a Adriano nella stanza dei bambini.
PER QUANTO TEMPO E' RIMASTA IN CASA MILANI?
Un anno. A quei tempi l'allattamento durava molto”.
E QUANTE VOLTE HA POTUTO ANDARE IN PERMESSO A CASA SUA?
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“A casa mia? Mai, mai. I signori Milani eano talmente gelosi. Non si fidavano nemmeno di farmi vedere il marito, per dire. Forse avranno avuto paura che avessi qualche contatto. Io, almeno, l'ho pensata in questo modo. Non dicono che il latte fa male al bambino se la donna rimane incinta mentre allatta? Sono rimasta un anno intero senza vedere ne' i miei bambini, né mio marito”.
(CAROLA GALASTRI, a cura di Carlo Castellini).



Martedì 02 Gennaio,2018 Ore: 20:39
 
 
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don Lorenzo Milani

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