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www.ildialogo.org Riabilitazione o riconoscimento del messaggio evangelico di don Milani?,di Don Massimo Biancalani – Mauro Matteucci – Federica Pieraccioli

Riabilitazione o riconoscimento del messaggio evangelico di don Milani?

di Don Massimo Biancalani – Mauro Matteucci – Federica Pieraccioli

In questi giorni, anche con nostra soddisfazione, la Congregazione per la dottrina della fede, come ha detto Betori, il cardinale di Firenze, ha affermato "che non c’è stato mai nessun decreto di condanna contro Esperienze pastorali né tantomeno contro don Lorenzo Milani. Ci fu soltanto una comunicazione del Sant’Uffizio a Mons. Florit, allora Arcivescovo coadiutore di Firenze, con cui si chiedeva di ritirare dal commercio il libro e di non ristamparlo o tradurlo".
Dobbiamo dire però, che la parola riabilitazione, molto usata dai commentatori non ci piace affatto e ci sembra ambigua, perché don Lorenzo non aveva commesso alcuna colpa da cui doveva essere riabilitato, anzi nel libro ispirato alla sua esperienza a San Donato di Calenzano aveva descritto il suo tentativo di adattare la pastorale incarnandola nella realtà sociale, economica e culturale del popolo cui era rivolta. Aveva anticipato in questo lo spirito del Concilio Vaticano II, che peraltro ben presto sarebbe stato rimosso dalla stessa Chiesa. Voleva che la sua Chiesa che tanto amava fosse dalla parte dei poveri, mentre la vedeva così lontana: “Saprà il Cristo rimediare alla nostra inettitudine. E’ lui che ha posto nel cuore dei poveri la sete di giustizia.”Mentre la Chiesa sceglieva la via larga dell’alleanza con il potere politico ed economico, don Lorenzo senza esitazione, ma ubbidendo al dettato evangelico, sceglieva gli ultimi, prima tra gli operai di San Donato, poi tra i figli dei contadini e dei boscaioli di Barbiana. Da che cosa va riabilitato, allora? E’ la Chiesa che è stata incapace di capire il suo altissimo messaggio, che svelava la finzione di una fede, che si voleva - e spesso si vuole ancora – far coincidere con la forza, il potere e il denaro. La sua opera infaticabile di evangelizzazione era inseparabile dalla promozione umana, mentre le scelte della Chiesa svilivano l’uomo e rischiavano di corrompere la fede. La pastorale rivolta costantemente con le parole e con i gesti ai poveri da papa Francesco e ribadita nel suo documento programmatico, lEvangelii Gaudium, è in straordinaria continuità con l’opera e la testimonianza di don Milani: solo con la rigorosa coerenza evangelica la Chiesa può ritrovare l’autenticità della sua missione. Solo con scelte concrete e conformi al Vangelo può essere testimonianza del Cristo. Negli anni Cinquanta la Chiesa fiorentina proibì la pubblicazione di Esperienze pastorali e punì don Milani confinandolo a Barbiana, dove non arrivava neppure l’elettricità. Oggi, più di mezzo secolo dopo, la stessa Chiesa sembra riconoscerne la grande testimonianza, ma lo fa con una formula molto reticente: «le circostanze sono mutate e pertanto quell’intervento non ha più ragione di sussistere». Speriamo che da papa Francesco, maestro di umiltà per la Chiesa, venga il riconoscimento esplicito che la condanna di allora fu un grave errore.
E’ nel contatto con la realtà concreta delle persone, in particolare con gli ultimi, come seppe fare in modo esemplare e evangelico don Lorenzo, che la Chiesa può riscoprire la grande attualità di Esperienze Pastorali e una presenza nella società dettata dall’amore: i decreti di condanna non le devono più appartenere in alcun modo.
Don Massimo Biancalani – comunità parrocchiali di Vicofaro e di Ramini-Bonelle
Mauro Matteucci – Centro di documentazione e di progetto “don Lorenzo Milani” di Pistoia
Federica Pieraccioli – Scuola attiva I CARE di Ramini



Lunedì 21 Aprile,2014 Ore: 10:34
 
 
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don Lorenzo Milani

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