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www.ildialogo.org L’ANTIDOTO AI FONDAMENTALISMI,da Agenzia Adista n. 72 del 2011

L’ANTIDOTO AI FONDAMENTALISMI

da Agenzia Adista n. 72 del 2011

Messaggio del Congresso di Teologia


Abbiamo celebrato, dall’8 all’11 settembre, il XXXI Congresso di Teologia con la partecipazione di settecento persone di diversi continenti e di molteplici identità culturali, religiose ed etniche, per riflettere sul fenomeno dei fondamentalismi, sulle sue principali espressioni, sulle sue cause e sulle sue conseguenze nei distinti scenari geoculturali: Asia, Africa, America Latina ed Europa.

1. I fondamentalismi sono l’espressione più significativa dell’incapacità degli esseri umani di vivere in armonia in mezzo alla diversità, trasformando le discrepanze in barriere di incomunicabilità. Alimentano l’intolleranza, sono nemici della diversità e possono manifestarsi sotto qualunque ideologia.

2. Il fenomeno fondamentalista, sempre più diffuso, si appropria di tutti gli aspetti dell’esistenza umana: personale e sociale, religioso e culturale, politico ed economico. Ciò è dimostrato dall’avanzata dei partiti xenofobi e islamofobi, dal fanatismo dei leader religiosi che bruciano libri sacri e dagli attentati terroristici commessi nel nome di Dio. In occasione del decimo anniversario dell’11 settembre, vogliamo dedicare un ricordo speciale agli attentati negli Stati Uniti, senza dimenticare quelli dell’11 marzo a Madrid, del 7 luglio a Londra, del 21 luglio a Oslo ed altri, come pure alle invasioni violente di Paesi e alle aggressioni contro le loro popolazioni civili da parte delle potenze imperialiste.

3. Abbiamo rivolto una particolare attenzione ai fondamentalismi religiosi, le cui caratteristiche più importanti sono l’assolutizzazione della tradizione, la ricerca di un fondamento inamovibile in un mondo che cambia, la pretesa comprensione letterale dei testi sacri al di fuori del quadro culturale e storico in cui furono scritti, il fatto di ignorare l’ineludibile critica, la pretesa di una verità assoluta in un mondo caratterizzato dalla complessità e dall’incertezza, la dipendenza da un’autorità indiscutibile di fronte all’insicurezza crescente, la difesa di una morale immutabile in una società in trasformazione permanente, la fede in un Dio noto, che legittima le proprie convinzioni ed opzioni, la sacralizzazione del profano, la dogmatizzazione dell’opinabile e il rifiuto del dialogo.

4. Nella Chiesa cattolica il fondamentalismo si canalizza solitamente attraverso movimenti neoconservatori, impegnati a portare avanti la restaurazione ecclesiastica fino all’estremo, e non poche iniziative intolleranti della gerarchia, che minimizzano, e persino negano, aspetti fondamentali del Concilio Vaticano II e condannano il lavoro dei teologi, delle teologhe e dei movimenti rinnovatori.

5. Alcuni di questi atteggiamenti abbiamo potuto comprovarli in occasione della recente Giornata Mondiale della Gioventù, che ha offerto un’immagine autoritaria e patriarcale della Chiesa, aliena ai problemi reali dei giovani, favorendo l’esaltazione del pontefice fino alla papolatria, una delle più nitide espressioni del fondamentalismo. E tutto ciò con l’appoggio e la legittimazione delle differenti istituzioni municipali, militari e imprenditoriali.

6. Oggetto di rigorosa analisi critica da parte delle teologhe femministe delle diverse tradizioni religiose è stato il fondamentalismo patriarcale, che alimenta la disuguaglianza, mantiene i ruoli di genere e si traduce nel controllo assoluto dell’ordine sociale da parte dei maschi, che impongono la sottomissione delle donne, ricorrono alla violenza e giungono all’estremo del femminicidio.

7. I fondamentalismi si diffondono attraverso i diversi settori sociali, installandosi ai vertici della maggior parte delle religioni, della politica, dell’economia e anche degli Stati, che prendono le loro decisioni in maniera autoritaria, senza consultare la cittadinanza e senza favorire la democrazia partecipativa. Noi stessi, per quanto ci si possa sentire al riparo da atteggiamenti fondamentalisti, possiamo cadervi. Per questo è necessario restare vigili e assumere sempre una posizione autocritica.

8. Crediamo che il miglior antidoto contro i fondamentalisti venga dalla rinuncia al possesso assoluto della verità e dalla sua ricerca collettiva, dal rispetto per il pluralismo, dalla convivenza a fronte della coesistenza, dal diritto alla diversità, dall’interculturalità e dal dialogo interreligioso orientati verso il lavoro per la pace e la giustizia, dalla solidarietà nei confronti degli esclusi, dalla difesa della natura e dall’uguaglianza tra uomini e donne. Le religioni presentano nelle proprie fonti esempi luminosi e strumenti per il superamento dei fondamentalismi, come la dignità della persona, il tessuto comunitario, l’accettazione degli altri, il perdono, la misericordia, l’opzione per i poveri e gli emarginati e l’ospitalità.



Marted́ 04 Ottobre,2011 Ore: 15:36
 
 
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