www.ildialogo.org Conclusa la XIII edizione di “Semi di pace” promossa dalla rivista Confronti,di Agenzia NEV del 2 marzo 2011

Roma (NEV), 1 marzo 2011 - “Una faticosa tournée quella che i nostri ospiti hanno affrontato in questi giorni, divisi per coppie, raggiungendo diverse città italiane dove hanno incontrato esponenti istituzionali, scuole e associazioni. Ascoltare il punto di vista dei due popoli è stato importante, per conoscere un conflitto, quello israelo-palestinese, che da più di sessant'anni causa traumi e sofferenze”, ha spiegato Gian Mario Gillio, direttore della rivista Confronti che ha promosso l'iniziativa “Semi di pace – il conflitto israelo-palestinese raccontato da intellettuali, artisti e operatori di pace” giunto alla XIII edizione e svoltosi in Italia dal 21 al 28 febbraio.

“Le storie, rese pubbliche dai due membri di Parents Circle (Associazione che riunisce genitori e parenti delle vittime del conflitto delle due parti), hanno evocato tutta la sofferenza dei due popoli – ha proseguito Gillio –. Il loro impegno, che nasce dal desiderio di divulgare queste esperienze di dialogo, è per noi conferma e incoraggiamento per proseguire il progetto che, ci tengo a ricordarlo, è reso possibile grazie all'Otto per mille dell'Unione delle chiese metodiste e valdesi”. L'iniziativa Semi di pace ha toccato tutta l'Italia, dalla Sardegna al Trentino. L'ultimo appuntamento a Torre Pellice (TO) ha visto la partecipazione di due musicisti, Khaldoun M. I. Alazzeh (cantante palestinese) e Nimrod Ginzberg (pianista israeliano), insieme all'israeliano Asher Salah (docente universitario e critico cinematografico) e Mohammad Bakri (regista, attore arabo-israeliano). “La storia si può cambiare e può cambiarla anche un uomo solo”, ha rilevato Bakri, che il 6 marzo sosterrà un processo in Israele con l'accusa di diffamazione nei confronti di sei soldati israeliani, i quali si sono appellati in giudizio dopo l'uscita del film “Jenin, Jenin” di Bakri. Un film tuttavia, sostiene lo stesso regista, “mai proiettato nelle sale cinematografiche o nelle televisioni israeliane”. Per Asher Salah è necessario “combattere i pregiudizi che accompagnano l'immagine che si ha dell'altro. Un modo è considerare l'arte cinematografica analizzandone gli stereotipi; un altro, forse più diretto, è invece l'incontro reciproco”. Per questo motivo Salah ha deciso di condividere con il regista Bakri l'esperienza di Semi di pace.

Dunque, “abbattere le barriere e riconoscersi”, ha ricordato in occasione degli incontri con gli studenti italiani lo psicoterapeuta Mustafa Qossoqsi: “barriere che vanno abbattute intervenendo sulla resilienza dei giovani. Sono proprio loro, le e gli adolescenti israeliani e palestinesi, le fasce più deboli e sensibili del conflitto”. L'iniziativa di quest'anno ha inoltre visto la partecipazione dello psicoterapeuta Rony Berger, di Yuval Roth del Parents Circle, e una delle leader dell'organizzazione, Saham S. A. Ikhlayel.

Venerdì 04 Marzo,2011 Ore: 12:12