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www.ildialogo.org ELIO RINDONE E IL MAGISTERO ANACRONISTICO DELLA CHIESA,di Augusto Cavadi

ELIO RINDONE E IL MAGISTERO ANACRONISTICO DELLA CHIESA

di Augusto Cavadi

Riprendiamo questo articolo, su segnalazione dell'autore che ringraziamo, dal suo blog Augustocavadi.com
E' acquistabile on line l'ultimo volume di Elio Rindone: Una magistero anacronistico? Dalla Veritatis splendor alla Lumen fidei (www.ilmiolibro.it, Roma 2017, pp. 226, euro 15,00).
Qui di seguito la mia Presentazione (pp. 7 -11) che, spero, vi susciti il desiderio di leggere per intero l'interessante raccolta di saggi dell'autore.
PRESENTAZIONE
   Appartengo alla generazione che negli anni del Concilio ecumenico Vaticano II 1(962 – 65)  viveva l’adolescenza. Ovvio, perciò, che i decenni successivi – della giovinezza e della maturità – siano stati segnati dalla speranza di vederne i frutti. Si sono visti davvero? Dipende da cosa ci si aspettava. Chi attendeva un “aggiornamento” del linguaggio, di alcune norme liturgiche, di alcuni costumi del clero e dei laici si ritiene soddisfatto: fenomenologicamente un abisso separa la Chiesa di Pio XII dalla Chiesa di Giovanni XXIII, di Paolo VI, di  Giovanni Paolo I, di Giovanni Paolo II e dello stesso Benedetto XV.
  La stessa soddisfazione non possono avvertire quanti si aspettavano che la Chiesa andasse oltre un pur necessario intervento di maquillage, che avesse il coraggio (non solo e non principalmente intellettuale) di tornare a riesaminare criticamente la propria storia alla luce del  fondamento evangelico per sfrondarsi di tutto ciò che – sul piano dogmatico e morale – aveva finito con il soffocare lo Spirito originario del Maestro di Nazareth. Per quanti, insomma, il Concilio ecumenico Vaticano II doveva segnare un cambio di “paradigma” nel modo di intendere e di vivere il cristianesimo, la delusione è stata notevole.
  Questa raccolta di articoli  - non nel senso precario della cronaca quotidiana, bensì nell’accezione scientifica del vocabolo – di Elio Rindone è il racconto documentato di tale delusione teologica, religiosa e direi più ampiamente spirituale. Chi è uscito dall’ambito ecclesiale senza un esame approfondito delle questioni, come per una vaga intuizione, avrà modo di prendere consapevolezza di ciò che ‘a naso’ non lo aveva convinto. Ma il volume può essere almeno altrettanto istruttivo per chi è rimasto nella Chiesa cattolica, talora soffrendo talora contestando talaltra avanzando proposte costruttive: sia per capire le ragioni di chi si è stancato di aspettare e se è andato altrove sia, soprattutto, per stilare con maggior contezza l’agenda dell’immediato futuro. Per rispondere, insomma, alla domanda cruciale: cosa deve fare la Chiesa cattolica se vuole arrestare l’emorragia continua di fedeli ? Se vuole ripresentare in maniera fedele e credibile la proposta cristiana?
   Qualche cattolico praticante potrebbe, per eccesso di ingenuità, ritenere superflua questa domanda: perché occuparsi di rileggere criticamente dottrina e prassi ecclesiali se il buon Dio ci ha donato il rivoluzionario papa Francesco? Elio Rindone, quasi a prevenire questa considerazione, sin nella Prefazione esprime delle riserve radicali sulla possibilità che l’attuale “vescovo di Roma” voglia e possa farsi promotore dei mutamenti ormai indilazionabili. A più di tre anni dalla sua elezione sarei meno pessimista, ma nella sostanza la questione resta identica: nessun organismo sociale  - meno che mai un organismo plurimillenario e planetario come la Chiesa cattolica – può rigenerarsi per merito (o, secondo altri, per colpa!) di un solo soggetto, fosse pure investito di enormi poteri. Tra quanti vogliono che la Chiesa non si riduca a una riserva indiana, con personaggi pittoreschi che pensano e vivono da medievali, ma diventi la comunità plurale di quanti riconoscono (senza esclusivismi presuntuosi) nel vangelo di Gesù un faro decisivo per orientarsi nell’oscurità della storia, ognuno deve apportare il proprio contributo: in capite et in membris, dalla testa sino a tutte le membra.  In quest’azione sinergica ognuno spenderà i propri carismi, le proprie esperienze, le proprie competenze: ma a tutti devono essere chiare le méte e le ragioni per cui valga la pena di procedere, con saggezza e decisione, verso di esse.
  Tali obiettivi, insieme alle motivazioni per perseguirli, sono abbondantemente illustrati in queste pagine chiare ma documentate, logiche ma appassionate: sia per ciò che è lecito credere senza cadere nella superstizione sia per ciò che è opportuno praticare nella vita individuale (sessualità, relazioni di coppia, uso dei beni materiali…) e sociale (rapporti economici, scelte politiche, atteggiamenti verso l’ecosistema…). Un libro, quindi, in cui si segnala ciò che nell’insegnamento dei papi recenti è carente non per sterile acrimonia, quanto per aprire orizzonti ulteriori a chi cerca con sincerità verità e giustizia.
Augusto Cavadi 
www.augustocavadi.com



Martedì 14 Febbraio,2017 Ore: 19:17
 
 
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