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www.ildialogo.org OLTRE LE RELIGIONI: L'AMORE, UNA NUOVA EPOCA PER LA SPIRITUALITA' UMANA,A CURA DI CARLO CASTELLINI

OLTRE LE RELIGIONI: L'AMORE, UNA NUOVA EPOCA PER LA SPIRITUALITA' UMANA

HELBY SPONG, MARIA LOPEZ VIGIL, ROGER LENAERS, JOSE' MARIA VIGIL, CASA EDITRICE IL SEGNO DEI GABRIELLI


A CURA DI CARLO CASTELLINI

Per tutto il XX secolo, in un modo, o nell'altro, la teologia cristiana si è occupata di temi come la morte di Dio, la differenza tra religione e fede, la proposta di demitizzare i testi biblici, la necessità di pensare un cristianesimo adulto e liberato, da un dio tappabuchi, e la sfida di parlare di Dio dopo Auschwitz.
La teologia della Liberazione diffusasi a partire dall'America Latina,
e le teologie contestuali in tutto il mondo hanno portato con sé la domanda su come testimoniare l'amore e la giustizia di Dio, in un mondo senza amore e senza giustizia.
Chi guarda alla vita e al mondo a partire dagli impoveriti, scopre che nel corso della storia, le chiese cristiane, ma anche le altre religioni, come l'islam e l'induismo, si sono rivelate conniventi e alcune volte persino protagoniste di tragedie come la schiavitù, le discrminazioni sociali, e quel patriarcalismo che che opprime le donne ma aliena anche gli uomini.
E l'aspetto più triste è che questi errori non derivano dal peccato di alcuni, non sono errori personali di questo o di quell'altro religioso. Purtroppo sono quasi una conseguenza di una teologia e di un modo di vivere la spiritualità nel segno della sacralità, del mito e dell'aristocrazia culturale, presenti ancora oggi in molte strutture dellehiese e di altre religioni. L'autocritica della teologia cristiana, nella seconda metà del XX secolo, oltre a sottolineare il suo legame storico con una ontologia di guerra, con una metasfisica di potere, con l'oppressione patriarcale, con una cultura che si pretendeva universale, con un monoteismo che si è tradotto nel trascendentalismo e ha soppresso le alterità, si è estesa anche alla sua posizione antiecologica”.
Fino ad oggi, la sfida di de-occidentalizzare il cristianesimo, di liberare l'islam dai condizionamenti storici della cultura araba, di completare il lavoro di GANDHI in un'India ancora segnata dalla divisione religiosa delle caste, si è posta in modi diversi, ma con la stessa urgenza. D'altro lato il mondo conemporaneo è caratterizzato da trasformazioni permanenti. E ciò comporta sfide sempre nuove per la pace e la giustizia internazionale. Le persone hanno bisogno di riscoprire come diceva HELDER CAMARA, “nuove ragioni per vivere”. In questo contesto, le chiese e le religioni, legate ai loro antichi paradigmi, espressi in linguaggi del passato, si rivelano incapaci di parlare ai figli dell'umanità attuale non potendo testimoniare che l'amore divino è sempre giovane come il domani e si manifesta nell'apertura dell'essere umano ad un'amorevolezza cosmocentrica. E' questo il quadro che ci obbliga a parlare di “crisi delle religioni” e, ora, di paradigma post-religionale, come pure di ricerca di una spiritualità umana laica e post-religionale. Come sottolinea JOSÈ MARIA VIGIL, “è un problema antico che appare in maniera nuova”.
E' possibile che in Italia, come in America Latina, tanto negli ambienti teologici, come nei gruppi religiosi, vi siano persone che reagiranno male e non accetteranno le riflessioni contenute in questo libro. Da più di trent'anni, mi reco in Italia due o anche più volte all'anno. Il mio obiettivo non è tanto parlare del Brasile, e meno ancora chiedere aiuti per progetti sociali realizzati nel mio Paese, quanto, semplicemente tentare di offrire un servizio, alle comunità italiane, soprattutto a quelle che, in un modo o nell'altro, hano inviato persone in missione in Brasile.
Così insieme ad altri fratelli brasiliani, penso di avviare in qualche modo una maggiore reciprocità nelle relazioni di amicizia e di fede tra le nostre rispettive comunità. In maniera che si possa apprendere gli uni dagli altri.
So che in Italia, non sono poche le comunità cristiane (cattoliche ed evangeliche), che cercano di vivere la fede a partire da un vero impegno sociale, rispetto ai problemi del mondo attuale, sviluppando in profondo senso di solidarità e dedicandosi alla causa della pace, della giustizia e inseriti nel mondo, in una linea liberatrice. Tuttavia, questa apertura e livello sociale e politico, non sembra inserirsi sempre nella stessa proporzione in campo liturgico e catechetico. Molti di questi gruppi, quando parlano della fede, e stanno all'interno di un linguaggio e di riti e costumi prestabiliti. Alcuni almeno sono consapevoli che questi simboli ed espressioni religiose, provengono da un mondo antico rurale e non risultano più adeguati al mondo urbano e post-industriale in cui viviamo. Si rendono conto che c'è un profondo abisso che separa il linguaggio religioso delle chiese dalla sensibilità della parte maggioritaria della società, principalmente quella giovanile.
Anche in molte famiglie di tradizione religiosa, in cui i nonni sono figure esemplari nella testimonianza della fede, figli e nipoti sembrano assolutamente estranei a questo universo così caro ai più anziani. E tale distanza culturaleè aggravata dal fatto che la maggior parte dei preti, pastori, teologi, teologhe, e operatori di pastorale, non si aprono a nuovi paradigmi per esprimere la fede e metterla in relazione con l'attuale vita del mondo.
Questa stessa realtà che si registra negli ambienti cattolici ed evangelici,
si riproduce anche in altre religioni. Nel 2004 a Cannes, fede scalpore LE GRAND VOYAGE (VIAGGIO ALLA MECCA), film francese del regista marocchino ISMAEL FERROUKHI, in cui il giovane marocchino Reda, che vive nel Sud della Francia, viene obbligato dal vecchio padre ad accompagnarlo nel pellegrinaggio alla Mecca. Il film mostra proprio questa difficoltà di dialogo tra i due universi: quello religioso del padre e quello del figlio la cui alternativa è tra il credere e il non credere.
Per quanto tale questione rappresenti una sfida importante e richieda ancora una lunga e approfondita discussione, questo libro offre un contenuto nuovo e pertinente al cammino di cui ci stiamo occupando. Guardando la realtà a partire dal mondo dei poveri, e dalla periferia del mondo, mi rallegro del fatto che possiamo contare su questa pubblicazione, ringraziando gli autori che ci hanno presentao le loro riflessioni.
L'eccellente prefazione dell'amica CLAUDIA FANTI introduce il tema in maniera giusta e stimolante.
Il vescovo JOHN SHELBY SPONG e il gesuita ROGER LENAERS
svolgno la loro riflessione più a partire dalla fede e dalla teologia cristiana, su come sarà o sarebbe un cristianesimo immerso nella contemporaneità del mondo e liberato da una visione teista e dominata dai miti agrari della Bibba e della tradizione dei secoli che si sono succeduti.
(nel senso che va oltre le religioni) allo scopo, come scrive JOSÈ MARIA VIGIL, di “umanizzare l'umanità”.
Vorrei solo aggiungere, indipendentemente dal fatto di essere o meno d'accordo, con tutto ciò che gli autori di questi testi affermano, dovremmo considerare che questo libro merita profondamente il marchio di fabbrica della Teologia della Liberazione, tanto nel metodo quanto nel merito.
RISPETTO al CONTENUTO, si tratta di qualcosa che CLAUDIA FANTI esprime assai bene nella prefazione: il compito di liberare le religioni, fin qui usate e srumentalizzate per obiettivi con i quali, eticamente, nessuna persona con sana coscienza può concordare.
RIGUARDO AL METODO, questi autori non hanno inventato tale questione; la studiano allo scopo di produrre nuove tesi intellettuali. Possiamo discutere se il tema, post-religioso o logico meriti di occupare il ruolo di paradigma epistemologico nella teologia e nelle scienze delle religioni; tuttavia, nessuno può negare che, indipendentemente dalla nostra volontà, il tema post-religionale sia già una realtà in molti circoli e ambienti, tanto nell'ambiente dell'Europa e dei Paesi ricchi quanto nel mondo degli impoveriti.
Poiché la teologia della liberazione si svolge a partire dalla realtà e in dialogo con la prassi tale questione, per quanto possa non essere così attuale, in AFRICA o in ASIA, risulta già reale tanto in America Latina quanto nel primo mondo. Attualmente, alcuni movimenti spirituali hanno già un carattere post-religionale, o sono religiosi in una forma nuova (post-secolari). Ciò assume una rilevanza maggiore in un mondo in cui la pluralità e la convivenza tra culture differentiscono diventate prioritarie per il raggiungimento della pace e della giustizia internazionale.
Questo libro riveste significato e importanza tanto per le persone e comunità inserite nella Chiesa, quanto per chi vive in ricerca in maniera più profonda indipendente.
La spiritualità post-religiosa si pone nel cammino di dialogo con l'umanità in un linguaggio contemporaneo.
I cristiani vivranno la loro fede cristiana, ma sentendo la necessità di esprimerla in una maniera nuova, meno legata alle antiche culture rurali nelle quali il cristianesimo si è sviluppato. La proposta non teista, elaborata in questo testo dal vescovo SPONG, riscatta in modo nuovo la teologia apofatica, delle Chiese orientali e la spiritualità ebraica sull'impronunciabilità del nome divino.
Lo sforzo di esprimere la fede in accordo con le culture attuali, permetterà di vivere la fede in maniera più profonda la proposta di papa Francesco di una “chiesa in uscita”.
Nell'Italia di alcuni anni fa figure come quelle di TONINO BELLO, ERNESTO BALDUCCI, DAVID MARIA TUROLDO, ADRIANA ZARRI e anche il CARD. CARLO MARIA MARTINI, hanno cercato, ciascuna a modo suo, e a partire dalla propria funzione, di rispondere a queste sfide. Senza dubbio negli ambienti evangelici, e di altre religioni,
altre voci profetiche hanno risuonato negli stessi temini. E' responsabilità nostra portare avanti questo cammino e avere il coraggio di muovere nuovi passi adeguati ai nostri giorni. Il libro OLTRE LE RELIGIONI può essere un ottimo strumento per questo percorso.
Si tratta di processi interiori o spirituali, intesi come cammino di fede e di amore. Ogni persona li pecorre alla sua maniera. L'importante è che la nostra riflessione si ponga in un cammino di apertura del cuore e di sforzo di comprensione di ciò che molte persone vivono, non per sete di novità o per capriccio, ma per fedeltà a se stesse nella propria ricerca personale.
Nel processo del FORUM SOCIALE MONDIALE e in certi ambienti sociali, esistono movimenti e gruppi formati da persone che vengono da religioni diverse, e anche da persone indipendenti in cerca di una spiritualaità di pace e di giustizia, al di là delle religioni. BONAVENTURA DE SOUSA SANTOS ha definito questo fenomeno come post-secolare.
Come apertura d'amore, la spiritualità è la dimensione costitutiva di una fede che ci porta a testimoniare la presenza divina nell'altro. Quotidianamente mi sento sfidato a camminare in questa direzione, e ad aprirmi oltre le mie frontiere culturali che, come monaco benedettino, sono ancora troppo occidentali.
Ogni volta che affronto tale questione alcuni amici mi dicono di temere la perdita d'identità (identità cristiana o più strettamente cattolica). Un giorno un amico rabbino mi ha detto:”Noi siamo umani, non tanto per quello che ci costituisce nella nostra identità originale. Quanto per la possibilità di trasformarci o di lasciar evolvere quello che ci costituisce, senza smarrirci”.
Quello che scopro è che questa esperienza che hanno sempre vissuto i miei maestri nel loro attraversare frontiere, come hanno fatto, ai loro tempi, il rabbino nord-americano ABRAHAM HESCHEL, uno dei maggiori pensatori ebraici del XX secolo, esprime questa realtà quando scrive:”Questo senso del sublime sta alla radice delle attività creative dell'uomo nell'arte, nel pensiero, e nel vivere nobilmente. (…...). Il tentativo di comunicare ciò che vediamo e che non possiamo esprimere costituisce il tema eterno della sinfonia incompiuta dell'umanità, un'impresa destinata a restare sempre incompiuta. Soltanto coloro che vivono di parole prese a prestito credono di possedere il dono della espressione. L'individuo sensibile sa che la realtà intrinseca, la sua essenza più vera non può mai essere espressa, Oltre le religioni: l'AMORE. (MARCELO BARROS, a cura di Carlo Castellini).



Giovedì 03 Novembre,2016 Ore: 19:24
 
 
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