Si terrà nei prossimi giorni la presentazione de “Piccola Guida alla Comunicazione Umana” l’ultimo lavoro di Giuseppe Pasquale Fazio, saggio sul comunicare e le sue infinite variabili: un’introduzione al testo davvero “sui generis” quella pensata dall’autore, che per l’occasione utilizzerà il più famoso dei social network per gestire “in diretta” il dibattito. La data dell’incontro, al quale parteciperanno amici ed esperti del settore, sarà comunicata attraverso la pagina ufficiale del libro, attraverso la pubblicazione di un evento ad hoc. “L’idea di una presentazione virtuale - ci dice l’autore - è nata scherzando con un carissimo amico, nonché collega, circa la mia proverbiale pigrizia: realizzare una presentazione dal divano di casa propria, immersi nella comodità della quotidianità, non ha prezzo”.

Il saggio, organizzato a mo’ di manuale, è pensato per tutti coloro, non solo addetti alla materia, che potrebbero aver voglia di approfondire l’universo comunicativo in cui ogni giorno sono immersi. “Come al solito - argomenta Fazio - lo scopo dei miei lavori è quello di svelare, nel limite delle mie possibilità, la realtà che ci circonda: elemento troppo spesso plagiato a piacimento di pochi per governare i molti. Ogni giorno - prosegue il Sociologo - scambiamo un’enorme quantità d’informazioni con le persone che incrociamo. Gli esseri umani, per propria natura, non possono non comunicare, ed è per questo motivo che è importante affrontare la questione partendo dalle sue fondamenta, rintracciando i principi che governano l’intero processo comunicativo. La verità - dice ancora Fazio - è che noi vogliamo comunicare e lo facciamo con tutte le nostre forze, anche quando la situazione - ironizza - non è propriamente auspicabile”.

Giuseppe Pasquale Fazio - lo ricordiamo - è Sociologo e Giornalista. Tra le sue pubblicazioni: Una Gabbia Senza Confini (2013); Conoscenza e Ordine Sociale (2015); Digressioni Durkheimiane (2015). “Con questo libro - conclude Fazio - vorrei tentare di proseguire sulla strada dell’approfondimento di quell’universo che il conoscere cela al suo interno. Viviamo in una società dove la consapevolezza della realtà sembra essere un elemento non più degno di nota. In un mondo sempre più automatizzato, dove la conoscenza, ormai mediata, è rappresentata e non riesce più ad essere frutto di libero apprendimento, tentare la strada della consapevolezza è un dovere morale”.