www.ildialogo.org I 50 anni di Nostra aetate (28/10/1965-2015): a che punto è il dialogo tra ebrei e cristiani?,di Gabrielli Editore

Il libro del teologo e giornalista Brunetto Salvarani, De Judaeis. Piccola teologia cristiana di Israele (prefazione di Paolo De Benedetti, Gabrielli editori 2015), che già dal titolo latino si pone in antitesi ai tradizionali trattati cristiani adversus Judaeos (contro gli ebrei), esce in occasione di un anniversario importante: i cinquant’anni della dichiarazione del concilio Vaticano II Nostra aetate (28/10/1965 – 28/10/2015), con la quale la chiesa cattolica ha riaperto, dopo diciannove secoli, il dialogo con il popolo ebraico, a lungo giudicato da essa perfido e deicida.

Il quarto paragrafo di Nostra aetate si manifestò subito come un passo iniziale, un’apertura di credito per un sentiero innovativo per rispondere alle sfide del processo di pluralizzazione dei riferimenti religiosi che avrebbe attraversato il XX secolo. La realizzazione della dichiarazione conciliare, in realtà, rappresentò una sorta di compromesso, perché – come spiega bene lo stesso paragrafo 4 – il cristianesimo possiede un rapporto unico e vitale con l’ebraismo: mentre ci si può definire, in quanto cristiani, senza fare riferimento diretto a Israele, questo non vale nel caso dell’islam, del buddhismo, o di qualsiasi altra religione. Ma se il giudaismo appartiene alla radice stessa del cristianesimo, “arrivare a questa convinzione, formularla e trovare una maggioranza che la sostenesse in seno al Concilio non fu un’impresa facile”.

Nel libro di Brunetto Salvarani vengono presentati i sette temi cruciali nel dialogo fra cristiani ed ebrei, con l’intenzione di fare il punto sulla questione che il cardinal Carlo M. Martini considerò decisiva per il futuro delle chiese cristiane: un’idea confermata, del resto, da papa Francesco sia nell’esortazione Evangelii gaudium sia nel suo viaggio-pellegrinaggio in Israele e Palestina (maggio 2014). Ecco perché, alla fine di ogni capitolo, si traccia un sintetico Promemoria per le comunità cristiane, affinché questo dialogo passi dalle intenzioni alla pratica vissuta.

La motivazione di fondo del volume, è che – nonostante gli sforzi indubbi, e alcuni cambiamenti che sono già avvenuti – in realtà il cammino è ancora lungo, e c’è ancora parecchia strada da fare nelle parrocchie e nelle comunità locali.

Brunetto Salvarani - Teologo e scrittore, è nato e risiede a Carpi (MO). Dirige il mensile di educazione interculturale CEM Mondialità e il periodico del dialogo cristiano-ebraico QOL, fa parte del comitato editoriale della trasmissione di RAI 2 Protestantesimo, collabora alla conduzione radiofonica del programma Uomini e profeti (Radio3) ed è presidente dell’Associazione italiana degli Amici di Nevè Shalom – Waahat as-Salaam. Da molti anni collabora con Settimana ed ha fatto parte della redazione de Il Regno. E’ docente di Missiologia e Teologia del dialogo presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna di Bologna, negli Istituti di scienze religiose di Modena e Rimini e presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. L’ultimo suo libro è Non possiamo non dirci ecumenici (Gabrielli editori).

La recensione di Enzo Bianchi gabriellieditori.it

La scheda del libro con ANTEPRIMA e prefazione di PAOLO DE BENEDETTI gabriellieditori.it

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Mercoledì 21 Ottobre,2015 Ore: 23:17