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www.ildialogo.org "de judaeis",di Giovanni Sarubbi

Recensione
"de judaeis"

di Giovanni Sarubbi

Un libro di Brunetto Salvarani in occasione del cinquantesimo anniversario della Nostra Aetate


Sette tesi per il rilancio del dialogo ebraico-cristiano. E' questo, in estrema sintesi, il contenuto del nuovo libro di Brunetto Salvarani dal titolo “de judaeis” e sottotitolo “Piccola teologia cristiana di Israele” stampato da Gabrielli Editori (www.gabriellieditori.it). Provo a sintetizzarle.
  1. Esiste un profondo legame tra la fede cristiana e l'ebraismo. Una collaborazione costante tra cristiani ed ebrei è necessaria.
  2. Il primo testamento non vale meno del nuovo perché è lo stesso Dio che parla in entrambi.
  3. Gesù era ebreo e il suo amore e perdono riguarda tutti. Erano ebrei i primi discepoli e martiri e l'ebraicità di Gesù rappresenta una componente costitutiva della sua messianicità.
  4. Il comandamento dell'amore accomuna ebrei e cristiani. Occorre quindi rifiutare il razzismo in tutte le sue forme (antisemitismo, progrom,…). Dobbiamo chiedere perdono a Dio per l'antigiudaismo cristiano e lavorare con i fratelli ebrei per ottenere il dono della riconciliazione
  5. La Shoà è un punto di riferimento ed un elemento costitutivo della identità degli ebrei. La Shoà impone ai cristiani una profonda riflessione sulle loro responsabilità per i legami, fin troppo evidenti, tra antisemitismo razzista e ideologia antigiudaica cristiana. Occorre elaborare una riflessione teologica sul tradimento del messaggio evangelico connesso alle immagini imperiali di Dio affermatesi nelle varie chiese
  6. I cristiani devono impegnarsi a conoscere l'intera storia ebraica rispetto al tema della terra superando il pregiudizio troppo diffuso nella mentalità cristiana secondo cui la diaspora del popolo ebraico dopo il 70 e.v. sarebbe la punizione causata dal rifiuto di accogliere Gesù Cristo come messia.
  7. Ebrei e cristiani possono e devono lavorare insieme per il regno finale di Dio.
Il libro, scritto in occasione del cinquantenario della promulgazione del documento “Nostra Aetate” del Concilio Vaticano II, sulle relazioni della chiesa con le religioni non cristiane , fa il punto sullo stato del dialogo ebraico-cristiano che l'autore preferisce chiamare cristiano-ebraico “per rilevarne l'oggettiva prevalente direzione, almeno sinora, dal mondo cristiano a quello ebraico”[1]. Un modo questo anche per segnalare la fase critica del dialogo ebraico-cristiano a cui è dedicata una specifica giornata di incontro, quella del 17 gennaio, giorno che precede la “Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani”, che si svolge appunto dal 18 al 25 gennaio di ogni anno. E anche questa settimana di preghiera è in una fase critica, e questo rafforza l'idea che è in crisi l'idea stessa del dialogo interreligioso oltre a mettere in evidenza lo stretto legame tra dialogo ebraico-cristiano ed ecumenismo cristiano.
Salvarani parte dal documento, pressoché sconosciuto fra i semplici cristiani, “Decretum de judaeis”, che fu preparato nel 1960, su richiesta di Giovanni XXIII in preparazione del Concilio Vaticano II, da una commissione dell'allora neonato “Segretariato per l'Unità dei cristiani”. Questo documento, di cui viene riportata la prima bozza, non fu mai presentato al Concilio che poi approvò, il 28 ottobre 1965, il documento Nostra Aetate il cui n. 4 riguarda il dialogo con gli ebrei e prende spunto proprio dal documento “de judeaeis”.
Ognuna delle sette tesi prima sintetizzate, viene attentamente analizzata in uno specifico capitolo ognuno dei quali si conclude con un “Promemoria per le comunità cristiane” che io ho sintetizzato, e chiedo scusa all'amico Salvarani, nelle sette tesi prima esposte. Una sintesi che vuole essere uno stimolo all'approfondimento delle singole tesi per un rilancio vero del dialogo ebraico-cristiano, scritto in questo modo per indicare semplicemente le religioni nel loro ordine di nascita. E nato prima l'ebraismo, poi il cristianesimo con stretti ed inscindibili legami tra loro. Di questo dobbiamo prendere coscienza ed il libro di Salvarani ci aiuta a farlo.
Con l'augurio che questo dialogo riprenda al più presto per il bene di tutti e tutte.
Giovanni Sarubbi
NOTE
1Vedi nota 17 a pag 20 del libro



Sabato 12 Settembre,2015 Ore: 16:16
 
 
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