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www.ildialogo.org Opporsi al fascismo e ai suoi orrori,di Giovanni Sarubbi

Memoria
Opporsi al fascismo e ai suoi orrori

di Giovanni Sarubbi

Recensione del libro curato da Claudio Cossu e Claudio Venza, dal titolo “IL RAZZISMO FASCISTA – Trieste, 18 settembre 1938”, edizioni KAPPA VU Udine dicembre 2014


I fascisti sono razzisti. Lo sono stati durante il ventennio dal 1921 al 1943 durante il quale hanno governato l'Italia. Lo sono tuttora, come testimoniano le molte  manifestazioni di violenza e intolleranza razziale messe in atto dalle varie organizzazioni fasciste oggi esistenti in Italia nei confronti degli immigrati e degli appartenenti alla religione islamica.
Di tale questione, si occupa il libro curato da Claudio Cossu e Claudio Venza, dal titolo “IL RAZZISMO FASCISTA – Trieste, 18 settembre 1938”, edizioni KAPPA VU Udine dicembre 2014 (www.kappavu.it) .
Il libro è la raccolta degli interventi tenuti al convegno del 19 settembre 2013 presso il Circolo della Stampa di Trieste dal Titolo «Trieste e il fascismo razzista». Non si tratta di un testo per specialisti di storia contemporanea ma di un testo rivolto a chiunque, scrive Claudio Venza nella sua introduzione, sia “appassionato di storia a qualunque titolo”.
Ma cosa c'entra Trieste con il razzismo  fascista?  E perché nel titolo è riportata la data del “18 settembre 1938”?
Le risposte sono abbastanza semplici. A Trieste, proprio in quella data, fu annunciato a tutta l'Italia e al mondo la decisione del regime fascista di promulgare le famigerate leggi razziali contro gli ebrei. Quelle leggi che, come è documentato nella sezione documenti del libro, proibivano agli ebrei di esercitare l'ufficio di tutore, di prestare servizio militare, di essere proprietari di aziende interessanti la difesa nazionale, di essere proprietari di terreni e di fabbricati, di avere domestici ariani, di essere dipendenti di amministrazioni militari e civili, di enti comunali e provinciali, di enti parastatali, banche ed assicurazioni. Quelle leggi proibivano agli ebrei l'accesso alle scuole. Tantissimi furono i professori universitari che furono privati delle loro cattedre. Agli ebrei era proibito accedere persino ai bar e a qualsiasi luogo pubblico dove erano affissi manifesti con la scritta «Vietato l'ingresso ai cani e agli ebrei». Gli ebrei stranieri furono espulsi. Ai cittadini italiani era proibito sposarsi con ebrei o con stranieri. La difesa di una inesistenze "razza italiana" superiore a tutte le altre divenne il grido di battaglia dei fascisti italiani e del loro Duce.
Il libro racconta la giornata del 18 settembre 1938 anche attraverso la testimonianza di alcuni testimoni diretti che erano nella Piazza Unità dove parlò Mussolini il cui discorso è riportato integralmente nella sezione documenti. La piazza era affollatissima, la folla era in delirio, ricordano i testimoni, ed il discorso di Mussolini fu ascoltato in diretta in tutta Italia dove in ogni piazza furono organizzate manifestazioni simili a quella di Trieste per ascoltare in collegamento radiofonico il discorso del Duce del fascismo.
Il convegno, di cui il libro è la documentazione scritta, si è tenuto in occasione del settantacinquesimo anniversario della proclamazione delle leggi razziali ed è stato voluto dal Comitato Cittadini Liberi ed Eguali di Trieste. Questa associazione è nata in occasione della decisione del comune di Trieste di intitolare uno spazio pubblico della città ad un fascista triestino, Mario Granbassi, morto nella guerra civile spagnola. L'associazione, si sta impegnando a Trieste in un'opera meritoria di opposizione al riemergente fascismo che ha bisogno, per tornare ad imporsi sulla scena pubblica, di far dimenticare gli orrori del passato attraverso un'opera di revisionismo storico che è purtroppo molto diffuso non solo a Trieste. Revisionismo storico, che è aumentato a dismisura con i governi di centro-destra che hanno messo in discussioni le radici antifasciste della nostra Repubblica nata dalla Resistenza al nazi-fascismo.
Nel libro, vengono affrontati lo sviluppo dell'antisemitismo a Trieste che è stato storicamente legato ad una corrente cattolica che allora si definiva come “cristiano-sociale”, particolarmente attiva in quella regione. Antisemitismo che si è intrecciato con un'altrettanta violenta repressione della comunità slovena, soggetta anch'essa a  pesanti discriminazioni, dal divieto dell'uso della propria lingua, al cambiamento dei nomi sloveni in nomi “italiani”.
Toccanti le testimonianze di chi quel giorno di 75 anni fa era presente ad ascoltare l'annuncio delle leggi razziali. «Non dimentichiamo – ha affermato Stanka Hrovatin presidente dell'ANPI-VZPI di Trieste : il razzismo è iniziato colpendo i più deboli» e ha poi via via colpito tutti indiscriminatamente. Chi odia i deboli odia tutta la società e nessuno può sentirsi al sicuro quando c'è chi, come sta facendo oggi ad esempio la Lega Nord con il suo Segretario Salvini, giunge a dire parole aberranti contro i Rom.
Un buon libro, dunque, che si legge tutto d'un fiato e che consigliamo vivamente di leggere per mantenere vivo il ricordo e l'opposizione al fascismo e ai suoi orrori. Affinché essi non possano più ripetersi.
Giovanni Sarubbi



Mercoledì 04 Marzo,2015 Ore: 12:54
 
 
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