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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org LA FILOSOFIA LAICA DELL'EROS, DI VITO MANCUSO,DI CARLO CASTELLINI

LA FILOSOFIA LAICA DELL'EROS, DI VITO MANCUSO

DI CARLO CASTELLINI

NEL SUO ULTIMO SCRITTO INTITOLATO:”IO AMO”, DELLA MONDADORI EDITRICE, PRESENTAZIONE, COMMENTO, RIFLESSIONI, CRITICHE


E' divenuto ormai inadeguato e insufficiente, il salone dell'oratorio di Santa Maria in Silva, di via Sardegna, 24, che ha ospitato ieri sera (23 SETT. 2014), la folta assemblea di giovani e più anziani per ascoltare l'intervento di VITO MANCUSO, presente in Brescia già nel pomeriggio, quando alle 18 ha tenuto la sua prima relazione presso l'aula Magna dell'università cattolica di via Trieste, 17.
Numerose le persone rimaste in piedi ad ascoltarlo, da ambo i lati della sala, ma ne valeva la pena. FABIO CORAZZINA, il ricciuto parroco ancora in carica, sempre fresco di sorriso e disponibilità ha fatto gli onori casa al filosofo e teologo laico.
Mentre a MICHELANGELO VENTURA è toccato il compito di presentare brevemente i contenuti del libro. In realtà troppo lunga la sua presentazione, poichè alcuni temi sarebbero stati poi ripresi dal relatore.(Ma anche perchè, a mio modesto parere, questo tipo di presentazioni al pubblico ha un po' perso di significato e anche di efficacia comunicativa. Dirò alla fine le mie motivazioni., Ndr)
Non intendo qui fare il riassunto del libro che non ho ancora letto;e nemmeno riferire la cronaca del suo intervento; dal momento che non aveva davanti un testo scritto ma parlava a braccio, quasi per flashes.
Intendo invece riflettere un poco sulla personalità umana dello scrittore che si presenta sempre con una modestia tangibile e visibile, che evidenzia una sua freschezza narrativa un desiderio di rapporto umano e dialogo sincero con il pubblico dei presenti che lo ascolta.
Per questo in apertura ha ringraziato coloro che erano rimasti in piedi
perhè non avevano trovato posti a sedere. FABIO CORAZZINA ha quindi
invitato MICHELANGELO VENTURA, referente e responsabile del Movimento cattolico internazionale “NOI SIAMO CHIESA”. Il quale prima di addentrarsi nell'argomento della serata, ha ricordato alcune tappe fondamentali di questo movimento ecclesiale; rivendicando per esso un'appartenenza cosciente e non polemica, anche se critica su tante questioni poste dalla chiesa gerarchica o da documenti discussi e discutibili.
A motivo di ciò i rappresentanti di questo movimento sono stati guardati talvolta con sospetto da alcune gerarchie, perchè hanno mostrato chiarezza e decisione nel prendere posizione su alcuni documenti, leggi, persone o atteggiamenti giudicati non sempre in sintonia col Vangelo, perchè spinti più dal desiderio di salvaguardare la propria immagine che di rispettare in maniera coerente un indirizzo evangelico.
Quindi il riferente non ha rivendicato per sé un diritto da esibire, in maniera affettata, ma segno di un riconoscimento della propria appartenenza ecclesiale, che non rinuncia ad una personale e cosciente visione laica cristiana delle cose di Chiesa e dintorni.
In questo senso MICHELNGELO VENTURA, ha letto anche l'accenno all'AGENZIA ADISTA, che nel settore dell'informazione, si muove da tanti anni nella stessa sintonia di idee e di valori del gruppo di NOI SIAMO CHIESA.
La prima parte della relazione di MANCUSO, è filata via leggera e liscia in quanto non ha detto cose grandi e nuove, rispetto alla cultura classica sull'EROS; se non ricordando i vari gradi o aspetti dell'EROS, nel suo aspetto fisico di passione sanguigna che ti anima, vivifica e travolge; , nella sua componente di passione psico e fisica attraverso l'innamoramento per giungere fino al terzo livello dell'amore compiuto. Aspetto da chiarire come aveva chiesto FABIO CORAZZINA.
Forse mi è parsa nuova questa ricerca di linguaggio meno chiesastico e più laico; forse dovuta anche al fatto che il relatore brianzolo è coniugato, ha figli in età scolare e adolescenziale e quindi la sua sensibilità è continuamente sollecitata alla ricerca del nuovo e a dare risposte sempre più aggiornate. Ma anche spinto dall'esigenza di trovare una forma coerente e più laica per comunicare anche valori da condividere, per i quali il linguaggio usato può essere strumento di sottile persuasione.(Ndr).
Ha attinto stimoli immagini e idee dalla cultura greca classica che abbiamo studiato a suola, ma anche esempi dalla chimica e dalla fisica delle scienze moderne;(aspetto che condivide anche con CARLO MOLARI; amico del nostro e frequentatori di corsi e di comunità in ricerca e in cammino. Ndr).
Il suo linguaggio in questo senso è parso più divulgativo e immediato, non si è perso quindi in stucchevoli analisi linguistiche e retoriche di vecchio stile e di dubbio gusto.
La seconda parte invece, interpellato anche da FABIO CORAZZINA sull'AMORE COME DIVERTISSEMENT, caratteristica dominante della nostra epoca e sul senso dell'AMORE COMPIUTO, è stata più concreta e più vicina ai temi e problemi della modernità, sopratutto nelle riflessioni elaborate da partire dalla MORALE SESSUALE CRISTIANA.
Le esemplificazioni e spiegazioni diventano più concrete. A questo punto era impossibile sottrarsi al ricordo ed alla breve storia dell'HUMANAE VITAE, del papa bresciano di CONCESIO; il quale a Concilio Vaticano II concluso, per approfondire alcuni aspetti della sessualità umana, ma non solo, e della contraccezione, aveva istituito un'apposita commissione.
Ma poi forse insoddisfatto dopo un congruo tempo di riflessione, dei risultati ottenuti, o per altri misteriosi motivi che MONTINI ha portato con sé nella tomba, aveva avocato a sé ogni decisione sulle varie questioni poste.
Dopo di che, a seguito di un'attenta riflessione, avrebbe espresso la sua visione globale sull'argomento, nell'enciclica HUMANAE VITAE, così esaltata dalle gerarchie, e così praticamente ignorata dalla massa delle coppie cattoliche; forse perchè troppo teorica e complicata rispetto ai problemi che vive la gente, sia nella vita coniugale, sessuale e famigliare.
Ne è scaturito un profondo e SILENZIOSO SCISMA, (come lo definisce PIERO CAPPELLI, nel suo opuscolo, che ha come sottotitolo “dalla casta clericale alla profezia della fede”, con prefazione di ARTURO PAOLI, Gabrielli editori, Verona, Ndr), che ancora non dà segni di arrestarsi. E non ci sembra di capire se dal prossimo giorno della beatificazione del papa bresciano, questa enciclica sarà più letta o diventerà più vera.(ndr) Quindi da una parte le gerarchie arroccate sui p
ropri principi morali e intoccabili e dall'altra il Popolo di Dio, che segue i dettami della propria coscienza. Come era giusto che fosse.(Ndr).
Sono uscito dopo l'ultimo prolungato applauso da parte dei presenti che ha accompagnato la recita della poesia di EUGENIO MONTALE, da parte di MANCUSO; in essa il poeta genovese, ha voluto rendere omaggio a MOSCA, DRUSILLA TANZI, (così amava chiamarla), con HO SCESO DANDOTI IL BRACCIO ALMENO UN MILIONE DI SCALE.
MOSCA, allora era fortemente impedita a motivo della sua pratica cecità ridotta a zero diottrie. Non ho quindi ascoltato le domande del numeroso pubblico. Se avessi potuto prendere la parola, avrei formulato le seguenti riflessioni che riassumo qui per voi lettori.
A mio modesto parere, quando si toccano questi temi di morale e di Chiesa è difficile approfondire; si mettono a fuoco vari aspetti di problemi che si toccano, intersecano, ma rimangono sospesi in aria, ed esigono di essere collocati e approfonditi dagli uditori, che sono portatori di idee, di storie, e di testimonianze egualmente autorevoli.
Penso che questo sia verso anche per VITO MANCUSO, che avevo già conosciuto ed ascoltato nel Convento di Maguzzano di Lonato (Brescia). L'impressione evidente, credo anche condivisa, è che lui volesse fare sull'amore, un discorso laico, “tout court”
diverso dai soliti clichès cui siamo stati abituati.
In questo senso le coppie da lui citate a mo' di esempio, FRANCA RAME E DARIO FO, CARLO AZEGLIO CIAMPI E LA SIGNORA FRANCA, SANDRO PERTINI E CARLA VOLTOLINA, rendono testimonianza della sua ricerca autentica di laicità, senza ricorrere sempre alle solite fonti classiche o bibliche, che non vengono negate o ignorate, ma sono in un certo senso ri-comprese in questo nuovo linguaggio come figure di persone, che hanno espresso nella loro vita valori condivisi o condivisibili.(Ndr).
In questo senso MANCUSO, piace direi quasi in questa sua infantile capacità di stupirsi di fronte alla novità delle cose; che in lui non è artifizio letterario, ma anche una sua esigenza di purificarsi dalle scorie che inevitabilmente l'esperienza del seminario lascia in chiunque.
Tra le tematiche dirette o indirette chiamate in causa io avrei posto la mia attenzione sulla COLPEVOLIZZAZIONE E DEMONIZZAZIONE che è stata fatta DEL SESSO E DELLA SESSUALITA' UMANA nella Chiesa cristiana; atteggiamento che ha condizionato pesantemente intere generazioni di preti e di laici che poi nella loro attività pastorale a contatto con la gente, ha rivelato grossi limiti sia nella comunicazione che nella vita di relazione soprattutto con le DONNE. (Avrei gradito molto la presenza femminile a testimoniare la propria sofferenza su alcuni di questi temi. Ma anche questa serata come si è potuto vedere, era all'insegna del maschilismo, che è una cosa così naturale e penetrante, che tacitamente viene sempre accolta, quasi in maniera passiva, Ndr).
Ma studi approfonditi sull'educazione affettiva e globale nei seminari è ancora un gravissimo tabù da rimuovere. Ma per rimuovere bisogna prendere coscienza, ma troppi sono ancora gli occhi chiusi. La seconda questione quindi, collegata a alla prima è quella del senso che può avere oggi un'educazione nei seminari per adolescenti dal punto di vista educativo, culturale ed affettivo?
Un'approfondita indagine, gestita nei decenni del post-concilio, da un gruppo di professori della GREGORIANA, aveva voluto indagare sulle caratteristiche della personalità dei candidati al sacerdozio dentro la chiesa. E la conclusione era stata quella secondo la quale tanti candidati al sacerdozio erano affetti da disturbi nervosi, con personalità che avevano grossi problemi nella vita di relazione, che negli ambienti chiusi dei seminari avevano trovato un ambiente e fertile per nascondersi ma anche per proliferare. (Si legga a tale proposito l'articolo di CLOTILDE BURAGGI MASINA, in merito, in una delle Lettere che ETTORE MASINA, alcuni anni or sono inviava al nostro sito, Ndr).
MA IN CHE COSA CONSISTE IL PROBLEMA' E PERCHE' SI GIUNGE ALLA DEMONIZZAZIONE DEL SESSO?
Al di là delle sollecitazioni che ha fatto emergere il teologo e filosofo, quali sono i massimi referenti e garanti di una sana visione sessuale cristiana? Dovrebbero essere i testi biblici, specie quelli della GENESI, dico io, diciamo pure noi. Ma come mai allora prevalgono i giudizi piuttosto negativi e colpevolizzanti di AGOSTINO DI IPPONA e altri consimili? La loro visione da quel che ho capito, ha fortemente condizionato la visione e l'atteggiamento del clero, del laicato e della Chiesa sulla visione della sessualità.
Ma in questo già ADRIANA ZARRI, la pioniera e forse la più acuta tra le teologhe della Chiesa Moderna, ci aveva fatto comprendere alcune cose nella sua visione della IMPAZIENZA DI ADAMO, ma anche nel suo ultimo romanzo dove vengono evocate idee, visioni, riflessioni dal titolo
NUDI SENZA VERGOGNA, titolo bello ed emblematico che ci riporta anche senza volerlo alle fonti bibliche dell'Eden, dove la nudità non era vissuta come colpa. Il dopo lo conosciamo, con tutte le sue conseguenze e interpretazioni corrette ma anche distorsive. (Ndr).
MA CI RENDIAMO CONTO DI QUELLO CHE STIAMO DICENDO?
Allora torniamo ad AGOSTINO, dottore della Chiesa, sì, ma non per questo accettabile in tutto. Infatti, per salvare la sua bella faccia, di lui, ormai avvocato brillante del foro, sua madre MONICA, introdotta ed avveduta nel mondo romano e mondano di allora, lo consiglia di ripudiare alla chetichella la giovane donna africana che gli ha dato il figlio ADEODATO, e di prendere in sposa una seconda donna, più adeguata al suo ruolo sociale e professionale. Quindi anche AGOSTINO stesso non aveva ricevuto un'adeguata educazione e visione della sessualità e della donna. E rimane con i suoi tabù educativi e lo stesso si dica di SAN GEROLAMO, già ricordato da ADRIANA ZARRI, come persona fortemente turbata e per nulla serena di fronte ai problemi della sessualità
Ma non finisce qui perchè la sua visione del PECCATO ORIGINALE, sembra addirittura voler negare la liceità del PIACERE SESSUALE, come se DESIDERIO E PIACERE SESSUALE, fossero qualcosa di intrinsecamente peccaminoso e visto come conseguenza del peccato commesso all'origine, più che un aspetto intrinsecamente buono dell'attività creativa di JAHWE'-ELOHIM? Ma allora il dato biblico a che cosa si riduce? “E DIO VIDE CHE CIO' ERA BUONO.........”. Sono questi in fondo i punti che vanno chiariti.
La stessa riflessione critica va fatta per l'HUMANAE VITAE, altrimenti non riusciamo a capire come questo profondo e e nascosto scisma, tra governo della Chiesa e Popolo di Dio, si sia consumato in maniera così silenziosa, ma non meno profondo, per quanto concerne la VISIONE DELLA SESSUALITA', intesa come ben psicologico della coppia, dentro un concetto di coniugalità impegnata e aperta alla vita.
La maggior parte dei giovani non ha letto l'enciclica; ma non per questo le coppie hanno smesso di cercarsi, di innamorarsi, di amarsi, di generare figli, di creare nuove forme i solidarietà, che la Chiesa, gerarchica, quella dei nostri Vescovi, che fanno fatica a uscire dagli schemi teorici e dottrinali, e ad immergersi dentro il campo incidentato della realtà di una nuova chiesa, che dovrebbe avere maggior dimestichezza con le barelle e le tende da campo provvisorio di pronto soccorso. (Ndr).
Infine desidero ricordare la lenta ma pure inesorabile RIVOLUZIONE IN ATTO DELLE COPPIE DI FATTO, per ora intendo dire quelle eterosessuali, con o senza figli; non hanno letto le encicliche, non conoscono le lettere pastorali, tanti sono stati battezzati e cresimati, ma tanti si sono cercati, si sono amati, e in maniera altrettanto spontanea hanno generato figli; e hanno lasciato in disparte la politica, la chiesa lo stato che in questi anni di lotta non si sono interessati di loro, se non per le citazioni statistiche e di costume.
E perchè questi giovani andrebbero colpevolizzati? Se la Chiesa stessa non è ancora capace di vedere e chiedere scusa del proprio peccato?
Mi fermo qui. Questo avrei espresso se avessi avuto tempo, in consonanza con le tematiche sollevate da VITO MANCUSO, applaudito a lungo per la recita della poesia, in chiusura, sopra ricordata, che qui riporto per intero perchè scelta dal relatore filosofo come uno dei massimi esempi di AMORE CONIUGALE di tutti i tempi:
“HO SCESO DANDOTI IL BRACCIO (”EUGENIO MONTALE)
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale,
e ora che non ci sei, è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze,
le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio.
Non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese, perchè sapevo che di noi due,
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue. (EUGENIO
MONTALE). (CARLO CASTELLINI).



Venerdì 26 Settembre,2014 Ore: 16:27
 
 
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