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www.ildialogo.org Idee a Fonte Avellana,di Lucia Spinozzi

Dall’Agorà è nato un interessante libro
Idee a Fonte Avellana

di Lucia Spinozzi

È ormai trascorso più di un mese dall’esperienza della tre giorni dell’Agorà “Tra fede e laicità” presso il monastero camaldolese di Fonte Avellana (PU). Era il 25-27 aprile scorso, nella settimana in albis, con il canto dell’Exultet pasquale ancora sulle labbra. Mia sorella Federica aveva presentato sul nostro settimanale diocesano il tema che si sarebbe trattato: “Per un nuovo ethos condiviso. Il lavoro: lavorare per chi, perché, come”. Dalla nostra diocesi abbiamo partecipato in 13, arricchiti dalla presenza di altri laici provenienti da varie regioni d’Italia, per un totale di 30. L’esperienza, ormai giunta alla sua terza edizione da aprile 2013, si è rivelata molto arricchente, non solo per l’argomento di grande attualità ed interesse circa l’etica del lavoro, ma anche per la metodologia dei piccoli laboratori che si è voluta inaugurare. In tal modo ci siamo sentiti tutti più coinvolti nell’apportare la nostra diretta testimonianza, le nostre perplessità, critiche, proposte, e persino i nostri sogni. C’è stato spazio e tempo per tutti, in un bel clima fraterno di ascolto e condivisione. Ma se, come dice Gesù, «dal frutto si conosce l’albero» (Mt 12,33), allora il primo frutto maturo che abbiamo potuto raccogliere dall’albero dell’Agorà è la pubblicazione del libro Il futuro dei giovani tra Costituzione, cooperazione e Fractio panis dei Gabrielli editori di San Pietro in Cariano (VR). Gli autori del testo sono i 35 partecipanti all’Agorà di settembre 2013, che aveva per tema “Il futuro dei giovani tra Costituzione, cooperazione e Fractio panis”, sebbene soltanto alcuni abbiano scritto dei contributi, ciascuno secondo la propria sensibilità e professionalità, ma certamente arricchiti dall’ispirazione e dall’apporto concreto di tutti durante la tre giorni di settembre. Emilio Gabrielli, di origini marchigiane – è nato a Castignano (AP) nel 1937 –, è il fondatore della casa editrice veronese e, con l’esperienza pluridecennale e con l’età, nutriva in sé il desiderio di realizzare con il mondo monastico dei piccoli cenacoli di pensiero libero come segno di speranza e di cambiamento nella Chiesa e nel mondo. E così, proprio a Fonte Avellana, ha trovato quella sintonia d’intenti che sembrava quasi un’utopia. Grazie alla collaborazione entusiasta e gratuita del priore Gianni Giacomelli e dell’intera comunità monastica, soprattutto dei monaci Mario Zanotti e Cesare Bovinelli, il sogno di Emilio – un piccolo grande editore coraggioso e audace, di una saggezza e spiritualità impari – è divenuto realtà! E a me è stata donata l’opportunità di curare la pubblicazione del libro, lavorando gomito a gomito proprio con Emilio. Da lui ho imparato tantissimo, non solo nell’elaborare le singole fasi di realizzazione del libro, ma anche e soprattutto nel respirare quanto l’editoria “impegnata” o “di nicchia” è al servizio dell’uomo – credente e non –, al fine di avviare la riflessione e di esercitare il proprio diritto di libertà di pensiero. Emilio mi ha infuso fiducia nell’entrare piano piano nel mondo dell’editoria e devo riconoscere che quanto il mio professore di editoria Roberto Cicala dell’università Cattolica di Milano mi ha insegnato e trasmesso è tutto vero. Con Emilio è stata un’avventura e una sfida assemblare come in uno “zibaldone” – e non un atto dei convegni – i vari contributi che via via ci giungevano per arricchire il libro dell’Agorà. Proprio come a Fonte Avellana, si è voluto dare spazio a tutti, col rischio di creare ripetizioni o contraddizioni. Il volume vuole mostrare il cammino percorso fin dall’aprile 2013 e spingerlo avanti, anzi oltre. La struttura infatti prevede tre parti e due appendici, proprio come la dinamica del camminare: c’è un prima, un durante, un dopo e un oltre. Vorrei sottolineare l’“oltre”, che non poteva che venire dai due iniziatori convinti dell’Agorà, Gianni ed Emilio! Nei loro contributi, entrambi aprono il loro cuore e ci permettono di udirne il battito. Profonda spiritualità biblica e profonda adesione alle sorti della nostra società, della nostra mentalità, del nostro pensare ed agire: ecco i due pilastri su cui poggiano le loro proposte concrete di conversione personale e collettiva, affinché il futuro dei giovani non resti qualcosa di etereo, ma venga costruito già qui, oggi, da noi. Gianni propone Abbiamo arato un campo ed Emilio Padre nostro e debito pubblico. Solo un libero giubileo può salvare il popolo italiano con, in aggiunta, la testimonianza dell’esperienza dei gesuiti italiani tra gli Indios nel XVI secolo. Spero che il volume possa diventare non solo il libro-base di chi partecipa all’Agorà – la prossima si svolgerà dal 19 al 21 ottobre –, considerandoci tutti co-autori, ma anche il testo che inviti a riflettere molte altre persone, che hanno a cuore le sorti della nostra società.
Lucia Spinozzi
(La Voce Misena, 19 giugno 2014, n. 23, p. 12)


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Sabato 28 Giugno,2014 Ore: 08:57
 
 
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