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www.ildialogo.org HO SOGNATO UNA STRADA,di JESSICA CUGINI

HO SOGNATO UNA STRADA

di JESSICA CUGINI

CECILE KYENGE, PIEMME, 2014, PP. 160. E. 14,OO, PRESENTAZIONE DI JESSICA CUGINI, GIORNALISTA PROFESSIONISTA DI COMBONIFEM.IT (A CURA DI Carlo Castellini).


SOMMARIO
Ho sognato una strada I DIRITTI DI TUTTI. Un programma che i tempi della politica italiana hanno interrotto, ma che l'ex ministra per l'integrazione, CECILE KYENGE, porterà avanti con la tenacia che da sempre la contraddistingue.
TESTO
Ha sognato una strada, CECILE - Una strada che parte dalla RD CONGO, per arrivare in Italia e garantire il diritto di ciascuno a vivere in una comunità sempre più meticcia, perchè la povertà di alcuni diventa l'insicurezza e l'arretramento di tutti, perchè una forte diseguaglianza offende la libertà poiché sperpera la più importante risorsa: quella umana”, poiché i diritti non sono come una torta, “più grande è la tua fetta, più piccola è la mia. I diritti sono un bene comune come la conoscenza, l'arte, la pace: più sono distribuiti più ciascuno di noi ne gode”.
E' un manifesto politico questo libro dell'ex ministra per l' Integrazione. Un trattato di intenti, che mescola progettualità e sogni, tutto espresso con lo stesso linguaggio semplice, pacato e diretto che ha contraddistinto il suo dicastero. Nessun giro di parole per chi è arrivata in Italia per coronare un sogno (diverntare medico), scontrandosi con le difficoltà e incontrando al tempo stesso persone con cui costruire a partire da sé, un percorso di integrazione che niente ha a che vedere con l'assimilazione che porta a “dissolvere le proprie peculiarità e differenze, a tradire le proprie radici per uniformarsi alla maggioranza e assomigliare agli altri”.
Ma che comincia dalla condivisione, dal sentirsi parte di un nuovo Paese capace di formarsi solo se si è insieme, italiani e migranti. Parla da sé, CECILE. Dalla sua storia, emblema di come l'integrazione sia possibile. Per tracciare un nuovo percorso che inizia dall'adeguamento, Cioè dalla capacità di di immigrati e italiani, di “riuscire a star bene in una situazione nuova”, che richiede una reciprocità di impegno. Unica via per una crescita comune. Prosegue con l'INTERAZIONE di persone e istituzioni. Perchè è la vita di ciascuno a essere coinvolta.: dalle scuole al lavoro, dall'associazionismo al mondo dei servizi, ovunque vi sia incontro e scambio. E si conclude con il PERFEZIONAMENTO, fase rivolta ai migranti di lungo corso”, che risiedono in Italia da diverso tempo,
quelli che hanno superato le fasi precedenti e che devono sentire forte l'impegno di promuovere campagne civili capaci di fare la differenza. Per questi, l'ex-ministra auspica si arrivi alla partecipazione al voto, unica possibilità per sentirsi, come diceva don MILANI, “cittadini sovrani”. Per tracciare questo percorso di integrazione, CECILE, si sofferma sull'importanza della scuola, prima fucina di interazione e conoscenza, capace di tracciare una convivenza priva di pregiudizi, portatrice di nuovi rapporti tra pari. Sui giovani, “i primi a non rassegnarsi e a coltivare grandi sogni e speranze”.Scrive dell'importanza di quella forza-lavoro, spesso bistrattata e accusata di portar via l'occupazione agli italiani, che è la manodopera migrante. Diventata ormai da tempo, esigenza imprescindibile per la sopravvivenza del nostro Paese.
Passata per PRATO, la Puglia, le strade della TRATTA, mostra i volti delle nuove schiavitù, includendo in quello sguardo gli italiani che lavorano in condizioni servili, “prova del fatto che la negazione dei diritti umani è un cancro che si diffonde se non viene arginato”.
Sottolineando come “la battaglia contro le nuove forme di schiavitù riguarda tutti. La ricattabilità degli stranieri si ripercuote sugli italiani, perchè quando il mercato del lavoro è malato, tutti sono costretti a correre malamente ai ripari generando sconti pesanti sui diritti acquisiti”.
Racconta di chi ha alzato la testa e ha protestato (i migranti di ROSARNO E NARDO', ad esempio), degli immigrati che hanno dato vita a piccoli sogni di imprenditoria, di chi potrebbe fare la differenza. E, qui, sul “diritto alla differenza”, siamo chiamati tutti, nel nostro dovere di difendere “non solo il diritto a vivere in una società plurale, ma a essere individui plurali”.
“Dentro ogni uomo e ogni donna – conclude CECILE – abitano più culture, più mondi, più desideri che talvolta sono in conflitto. Le società come gli individui, hanno diritto a essere complesse e differenti al loro interno”.
E' un manifesto politico che ci richiama alla cittadinanza attiva dunque. Perchè il governo LETTA sarà anche caduto, ma il sogno è ancora tutto da realizzare...(JESSICA CUGINI)



Domenica 06 Aprile,2014 Ore: 17:28
 
 
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