Qualche mese fa avevamo dato spazio al bel libro di MARCO MARZANO, quel che resta dei cattolici, una sorta di resoconto etnografico sulla crisi del cattolicesimo in Italia. MISSIONE XL rappresenta l'altra faccia del fenomeno, perchè ad una chiesa fatta di vescovi spesso lontani dalla gente e di diocesi sempre più vuote, corrisponde una chiesa missionaria viva, ricca di progetti e di passione. GIULIO ALBANESE, che è una delle voci più note di questa chiesa di frontiera, s'interroga qui sulle modalità con cui ripensare la diffusione del vangelo nella società contemporanea. Concentrandosi su alcuni temi, in particolare la disaffezione dei giovani dalla fede e dai segni dei tempi, e rifacendosi a modelli quali DON PRIMO MAZZOLARI, DON TONINO BELLO, MONS. OSCAR ARNULFO ROMERO - Padre Giulio auspica un ritorno alla chiesa del grembiule, che sappia mettersi in gioco concretamente in questo mondo, (senza attendere altro), che scenda dal pulpito e torni a fare del servizio il suo valore aggiunto. Leggendo questo libro si potrebbe pensare che alcune riflessioni sulla contemporaneità meriterebbero più spazio, il che è certo vero; non dobbiamo dimenticare tuttavia che non abbiamo a che fare con uno scritto di un teorico o di un pensatore; ALBANESE riflette da uomo pratico e, con OSCAR ROMERO, pensa che i problemi vadano affrontati nella misura in cui diventano reali, concreti – non teorici o dogmatici. Senza un confronto con la vita pratica, infatti la missione cessa di essere. E se vivere a fianco degli ultimi, significa fare esperienza della debolezza, per l'autore la coscienza stessa dei propri limiti è in ultima analisi la condizione essenziale per essere missionari. (LUCA PELOSO).