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www.ildialogo.org La terribile storia di Marianella Garcia,a cura di Carlo Castellini

La terribile storia di Marianella Garcia

a cura di Carlo Castellini

L'HANNO ARRESTATA, AGGREDITA, UMILIATA, TORTURATA, VIOLENTATA E POI UCCISA. LA INCREDIBILE VICENDA UMANA DI MARIANELLA GARCIA, AVVOCATO DI GRIDO DEI POVERI E MESSA A TACERE PER SEMPRE. DAL LIBRO DI DANILO CASTAGNEDI, “DA OGNI ANGOLO DEL MONDO” EMI BOLOGNA, E DA “MARIANELLA E I SUOI FRATELLI”, DI RANIERO LA VALLE E LINDA BIMBI, EDITORE FELTRINELLI, (a CURA DI CARLO CASTELLINI).
Il suo nome sarà per sempre ormai legato a quello dell'arcivescovo OSCAR ARNULFO ROMERO. Due cristiani autentici che hanno fatto una scelta di campo a favore dei poveri., una scelta che è costata loro la vita. Due “convertiti” che hanno saputo vivere ed essere con gli “ultimi”, proprio come Gesù di Nazareth.
Marianella è nata in una agiata famiglia della borghesia salvadoregna nel 1949; aveva studiato dalle suore in un collegio per ragazze di buona famiglia, prima a San Salvador e poi in Spagna a Barcellona. Durante quegli anni di studio aveva maturato una scelta radicale a favore dei poveri, degli oppressi del popolo, spinta in sostanza da un impulso a vivere il Vangelo in maniera radicale. Ed emerge in lei una forte sensibilità sociale a vedere la tragica realtà di El Salvador.
Qui il 60 per cento delle terre sono tenute ben strette nelle mani di poche e ricche famiglie che controllano la vita del paese e mantengono gran parte della popolazione in condizioni di estrema povertà. Qui i militari mantengono con la forza questa situazione iniqua. Marianella aveva compreso l'enormità di una simile ingiustizia ed aveva deciso di battersi fino in fondo a fianco dei poveri. Vi ricordate di un'altra grande donna del continente latino americano?
Rigoberta Menchu', premio Nobel per la pace Del 1992? S'impegnò allora ben presto nelle organizzazioni parrocchiali, che prestavano assistenza giuridica ai braccianti allo scopo di rendere cosciente la gente dei problemi.
Nel frattempo si iscrive a Legge e Filosofia nell'università, diventa militante dell'Azione Cattolica, finchè non verrà scelta. Dopo di che entra nelle fila della democrazia cristiana, per svolgere un'azione di sostegno ai contadini; si sforzava di stare con la gente, per capire e condividerne i problemi. E furono proprio le donne del mercato e i lavoratori della terra ad eleggerla loro rappresentante in parlamento dal 1974 al 1976. Ma quando si rese conto che le spinte dalla base ma non solo, erano ignorate, non solo ma anche represse, MARIANELLA, si allontanò per sempre dalla democrazia cristiana.
Le elezioni politiche del 1977, alcuni brogli elettorali portarono al potere il generale ROMERO, con cui la repressione dei movimenti e persone divenne più brutale e arbitraria. Incominciò con l'assassinio del gesuita RUTILIO GRANDE, vicino alla gente e con essa solidale. Da questo momento il suo vescovo aprì gli occhi e vide in faccia i suoi nemici. Rimasto solo, senza il suo braccio destro, capisce che deve fare una scelta di campo: e lui sceglie di stare in mezzo ai poveri. Si moltiplicano le sparizioni ed aumentano i morti, alcuni dei quali scomparsi o massacrati in condizioni misteriose..
MARIANELLA, in questo contesto fondò LA COMMISSIONE PER I DIRITTI UMANI in San Salvador, ma non era riuscita a far decollare una sezione di AMNESTY INTERNATIONAL. Ma rianella è stata un avvocato di valore; difese gli emarginati, si mise a ricercare gli scomparsi; a identificare i cadaveri. Alla fine sperimentò persino nella sua carne, tutta l'immesa tragedia del suo popolo, cui si era dedicata. Quando nel maggio del 1978, venne arrestata, aggredita, e violentata. Fu il momento più terribile della sua vita. Sentiva di doversi vendicare, di darsi anche alla lotta armata, se necessario.
Cercò allora l'amicizia di Mons. OSCAR ARNULFO ROMERO, “che si mise a piangere, a piangere, a piangere come un bambino”, come testimonierà lei stessa. Superato quel difficile momento riprese a lottare più decisa di prima nella lotta non violenta a favore dei poveri. Ma di lì a poco sarebbe rimasta sola; perchè gli squadroni della morte avrebbero tolto di mezzo il suo grane ammiratore e sostenitore mons. ROMERO; che cadde sull'altare del suo sacrificio il 24 marzo del 1980, in mezzo ad una pozza di sangue. Sotto il colpi del regime militare MARIANELLA rimase sola e fu costretta ad espatriare e a rifugiarsi in Messico, perchè braccata dagli squadroni della morte. Da qui rientrava spesso nel suo paese, per compier indagini clandestine e riferire poi alle grandi organizzazioni internazionali ciò che stava succedendo al suo popolo. Rientrò nel suo paese per l'ultima volta nel gennaio del 1983, per ottenere le prove sull'uso di armi al fosforo conro le popolazioni indifese. Passava di villaggio in villaggio, dove era accolta con profonda ammirazione della gente, la stessa che nutriva per ROMERO: Il 13 marzo venne catturata dai soldati; per 14 ore rimase nelle loro mani; venne oltraggiata, torturata, violentata e infine uccisa.
Quando era ancora in vita aveva lasciato alcune testimonianze di grande spessore, che dopo la sua morte assunsero un grande valore storico:”Non ci importa – aveva scritto in EL PAIS, “che ci chiamino sovversivi, traditori della patria, non ci importano gli arresti e le vessazioni che abbiamo patito per difendere i prigionieri politici. Continuiamo a lottare con la voce e con la penna e con la la penna e con il pensiero certo angosciante che possa arrivare la morte”. RANIERO LA VALLE E LINDA BIMBI, hanno raccolto i suoi ricordi e le sue tragiche testimonianze con registrazioni effettuate dalla sua viva voce e poi li hanno affidati alle stampe della casa editrice Feltrinelli che li ha resi pubblici con il titolo:”MARIANELLA E I SUOI RATELLI, anno 1983, pochi mesi prima del tragico martirio di Marianella Garcia.
Tra le terribili confidenze loro affidate, intendo esplicitarne alcune delle più significative: ”La mia storia è parte della storia di tutto il popolo; posso essere un testimone, ma non un personaggio. Il mio non è un caso unico, singolare, fuori dal comune, quello che è successo a me è successo a migliaia e migliaia di uomini e donne in tutto il Paese....Proprio questo mi ha aiutato a superare il trauma dello scontro con la violenza dei miei carcerieri., l'incubo di quel che avvenne in quel seminterrato della polizia, perchè so che tutte noi donne che siamo state detenute, abbimo subito gli stessi affronti.....Ma noi sappiamo che se per il ricatto di simili situazioni ci ritraessimo nella difesa della nostra integrità privata, in una posizione di minor rischio, allora non resterebbe più nessuno nella lotta......Perciò siamo decise a continuare”. (1) E ancora MARIANELLAGARCIA :”Il vero impatto psicologico è dato dalla morte violenta, perchè la morte naturale la si accetta, appartiene alla nostra condizione , ma la morte violenta in nessun modo la sia può accettare, io almeno non l'accetto. La prima cosa che penso quando vedo un cadavere, quando lo vedo torturato, è come sia possibile che un essere umano possa torturare e togliere la vita ad un altro. Anche se ne ho visti tanti, non riesce ad entrarmi in testa come una persona possa ucciderne un'altra. Io non so se avrei la forza di sparare e uccidere qualcuno per difendere la mia vita o quella di altre persone: penso che mi farei ammazzare.. Lo dico ora am non so se nel momento in cui avessi di fronte una persona armata, e avessi un'arma per difendermi, mi difenderei”. (2)
“La bibbia ce la facevano leggere già in collegio, ma è stato con l'esperienza dei gruppi universitari che abbiamo cominciato a leggere il Vangelo senza fermarci alla lettera, ma cercando nel profondo del suo insegnamento per capire che cosa voleva dire oggi per noi.......E abbiamo capito che oltre la corteccia del tempo e delle forme culturali del tempo in cui era stato scritto, esso aveva senso per tutta la storia dell'umanità, quale che sia il tempo che si vive, perchè è un progetto di liberazione.....Ci saranno sempre contraddizioni, avanzamenti e regressi, avanzamenti e regressi, forme più o meno larvate di alienazione e schiavitù. Allora in questo processo continuo, la bibbi, almeno per i cristiani, è quella che illumina e sostiene, per aiutare a trovare le forme e i contneuti della liberazione. E ciò senza pretendere di instaurare in proprio nome un potere, e perciò senza tradursi in ideologia.....”(3)
Ancora:”Io non ho mai preso in mano un'arma; il mio compito è di tutt'altra natura. C'è molto lavoro che si può fare senza sparare, ed io credo che non sarei di molta utilità in un movimento armato per questo mio rifiuto o riluttanza a usare le armi, a colpire, ad offendere. Ma ci sono molti che lo fanno con eroismo, con forte idealità, con dedizione totale, e che un giorno doranno essere ricordati, come meritano, come ad es. LIL MILAGROS, una donna pacifica, che tra le prime donne ha osato sfidare la situazione di terrore, fino alla scelta della militanza attiva, anticipatrice, nella resistenza armata e nella lotta di liberazione”. (4)
Di fronte al pensiero della morte:”Il solo pensare alla morte il solo timore di ciò che potrebbe accadere produce immediata reazione di rigetto di fronte alla possibilità che l'Europa divenga teatro di una guerra di sterminio. Ma se i popoli si muovono solo ad immaginare ciò che potrebbe acadere, allora dovrebbe essere facile capire che noi, in Centro America, non abbiamo nemmeno bisogno di pensare a minacce future, all'eventualità di una guerra nucleare, perchè noi in questo momento la guerra di sterminio l'abbiamo già e senza bisogno di bombe al neutrone o nucleari, la gente già muore a migliaia, e decine di migliaia; e che la gente sia assassinata con i fucili, o con le bombe, o con la ghigliottina, non è una minaccia, ma una realtà”. (5)
Infine chiudo con le ultime righe della pagina conclusiva , riportata da DANILO CASTAGNEDI, nel suo libro di testimonianze, edito dall'EMI di Bologna.
“La chiesa del Salvador aveva optato per i poveri reali e non fittizi, per coloro che sono realmente oppressi e repressi”, ed anche MARIANELLA, aveva ben preso saputo che non si possono scegliere i “poveri reali e non fittizi”, senza farsi poveri come loro e senza subire la stessa sorte. Ed era appunto questa sorte che era andata a condividere nelle campagne del SALVADOR, per levare un ultimo grido, affinchè tutti sapessero che ormai i poveri erano bruciati col fuoco.
E con i poveri è morta povera, senza più casa, senza più patria, senza più carriera né denaro, avendo in mano, secondo il brandello di verità fatto trapelare dall'esercito. Solo quella sua patetica macchina fotografica, con cui pretendeva di cambiare il cuore del mondo, di volgerne a cuore di carne, il cuore di pietra. (a cura di CARLO CASTELLINI).


Sabato 28 Dicembre,2013 Ore: 17:19
 
 
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