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www.ildialogo.org “BREVIARIO LAICO” DI GIANFRANCO RAVASI,

STAMPATO DALLA MONDADORI HA RAGGIUNTO LA CIMA DEI BEST-SELLERS E’ GIA’ STATO RISTAMPATO NEL CORRENTE ANNO 2009 EDITO DALLA MONDADORI DI CLES (TRENTO) raccoglie 366 RIFLESSIONI GIORNO DOPO GIORNO QUESTO
“BREVIARIO LAICO” DI GIANFRANCO RAVASI

Perché continui a rovinare te stesso e la creazione con tanta leggerezza e superficialità?”,domanda il Creatore in una parabola araba. Ravasi invita a fermarsi almeno un istante ogni giorno, per ascoltare tra le chiacchiere il brusio ininterrotto, una parola che faccia fremerela coscienza e ripeta quell’antica domanda.


“IL GOMITOLO DI STRADE, IL CALDO BUONO E LE QUATTRO CAPRIOLE DI FUMO DEL FOCOLOARE”,DI GIUSEPPE UNGARETTI, RIVISITATO DA GIANFRANCO RAVASI, NEL SUO BREVIARIO LAICO, DELLA MONDADORI, A CURA DI CARLO CASTELLINI.

 
“Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade. Ho tanta stanchezza sulle spalle. lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata. Qui non si sente altro che il caldo buono e sto con le quattro capriole di fumo del focolare”.
 
 
       L’ho trrascritta a memoria, senza gli “a capo”, questa poesia che forse come me tanti lettori hanno imparato a memoria a scuola, nell’adolescenza S’intitola NATALE e fa parte della raccolta ALLEGRIA DI NAUFRAGHI di GIUSEPPE UNGARETTI (1888-1970), uno dei grandi poeti del Novecento. Sono tante le emozioni che questi versi suscitano. Ne vorrei sottolineare solo due.
        La prima è proprio in quella bellissima immagine del GOMITOLO DI STRADE che il poeta evoca e che si rifiuta di percorrere. Il Natale è, infatti, una festa che purtroppo accende più le luminarie delle strade che i cuori. Eppure bisognerebbe lo stesso uscire dal CALDO BUONO della casa per scoprire che, accanto all’opulenza delle vetrine, c’è tanta stanchezza, solitudine e miseria cui si potrebbe recare conforto.
         Ma è anche vero che il Natale è una festa di intimità. E qui entra in scena la seconda immagine, quella delle QUATTRO CAPRIOLE di fumo del focolare. E’ appunto il CALDO BUONO, la semplicità delle piccole cose, dei sentimenti trascurati, della vita quotidiana e familiare.
         Spesso siamo attraversati all’improvviso da una stanchezza che non è del corpo ma dell’anima. Essa nasce al troppo fare, avere, girare, dalla superficialità e dalla banalità. Si ha bisogno di sostare in silenzio, di placare il cuore e di pregare, di ritrovare la verità ultima e profonda della vita, il significato dell’esistere. E’ questo il nostro Natale, il rinascere dello spirito.
A CURA DI CARLO CASTELLINI
 


Lunedì 28 Dicembre,2009 Ore: 18:49
 
 
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