- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (288) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org PER L’AUTORE DE IL DOTTOR ŽIVAGO,di Sebastiano Saglimbeni

PER L’AUTORE DE IL DOTTOR ŽIVAGO

di Sebastiano Saglimbeni

L’autore de Il dottor Živago, il moscovita Boris Pasternak, morì settantenne nella primavera del 1960 in condizioni economiche molto misere. Venne sepolto, per sua espressa volontà, nel piccolo cimitero di Peredélkino, sopra una collina. Un’ ingrata sorte - ci si consenta di osservare - che spesso colpisce persone di valore. Non lo sostennero, né la fama, né quel Premio Nobel, complice il regime sovietico che si credette come osteggiato, tradito ideologicamente in quel romanzo, la storia, in effetti, russo-sovietica dei primi tre decenni del secolo scorso; non una critica, pertanto, al regime materialista, non un romanzo anticomunista, ma un romanzo dalle aperture antimaterialistiche, cristianeggianti, se si vuole. Per questo, venne mossa allo scrittore una critica aspra da parte del regime e degli scrittori a questo allineati. Pasternak dovette rifiutare il guiderdone svedese per non subire persecuzioni e, peggio, l’esilio. Aveva compiuto nel 1958, quando venne insignito del Premio Nobel, 68 anni, essendo nato nel 1890.
Ne parliamo adesso di questo scrittore, per la circostanza dei 60 anni della pubblicazione (novembre nel 1957) in Italia, per la prima volta, del suo romanzo. Giangiacomo Feltrinelli, naris emunctae, lo editò e fu per lui una conquista editoriale, intensificata, nel 1958, dall’edizione del romanzo Il Gattopardo, la cui grande diffusione e il conseguente successo non poterono consolare Giuseppe Tomasi Lampedusa, morto a Roma nel 1957.
Sono trascorsi 60 anni dalla pubblicazione de Il dottor Živago. Il successo mondiale generò un grande film e si scrisse e si lesse allora che il produttore Carlo Ponti propose al regista Davide Lean di scritturare la moglie Sophia Loren per la parte riguardante Lara. Il regista rifiutò in quanto la donna era anziana e non le si addiceva un ruolo più confacente ad una donna più giovane, diciottenne. Che fu, sebbene ventiquattrenne, Julie Christie, famosa attrice britannica della classe 1941. Dopo il film, non poche madri, affascinate dall’immagine della protagonista, vollero chiamare le loro figlie Lara.
Va ricordato che Pasternak era vissuto in un ambito familiare intellettuale e di grandi ideali: il padre, di origine ebraica, un pittore di fama, illustratore dei libri di Tolstoj, la madre una concertista. In una famiglia del genere, Boris poté conoscere l’autore di Guerra e pace. Aveva viaggiato con soggiorni in Germania e in Francia, pertanto, ebbe contatti con la cultura europea. Prima del romanzo, lo scrittore aveva composto molte poesie liricheggianti e limpide prose, in maggioranza, autobiografiche.
Živago, nella finzione del romanzo, un medico dalla vita serena con la famiglia, ma che venne spezzata da una passione sconvolgente per Lara. Che è, nella realtà, Olga Ivinskaja, una devota collaboratrice, che aveva amato ed era stata amata dallo scrittore, divorziato, risposato con una pianista con la quale realmente visse sino alla morte. Anziano, di oltre cinquant’anni Boris, Olga, giovane, di trentaquattro anni. Questo rapporto, che si può definire romantico, fu fertile di opere, consistenti in traduzioni di poeti inglesi e tedeschi. Lui e lei traduttori di autori stranieri.
Olga pagò molto questo suo rapporto di passione per lo scrittore e di fertilissimo lavoro. Subì persecuzioni, arresti con il sospetto di sovversiva; in seguito la prigionia in un gulag. Ed altri patimenti, che, come in una metamorfosi, diventeranno simbolo di libertà per Olga.
Una volta franata quella dittatura sovietica, rimpianta da tanti tuttora, rinacquero i puri ideali e il valore della libertà culturale, di quella, soprattutto, non asservita all’abietto potere umano. Nel 1988, Olga assurgerà ad immagine muliebre nuova e libera. Il romanzo, pure una sua creatura, poté editarsi in lingua russa.
Si accennava sopra alle molte poesie. Tra queste, Pasternak compose “La stella di Natale”, testo che fa parte della silloge Poesie di Yurij Živago, che si può leggere alla fine del romanzo, nella traduzione di Mario Socrate. Qualcosa di puro e lieve linguisticamente. Un testo lungo, che rievoca la natività che oggi, antologizzato e preferito ridotto, non può non conquistare i ragazzi delle Scuole elementari. Egli poetava:
“Era pieno inverno.
Soffiava il vento nella steppa.
E aveva freddo il neonato nella grotta
nel pendio della collina.
L’alito del bue lo scaldava.
Animali domestici
stavano nella grotta,
sulla vagava un tiepido vapore
(…).
E lì accanto, mai vista sino allora
più modesta d’ un lucignolo
alla finestrella d’un capanno,
traluceva una stella/
sulla strada di Betlemme
(…).
Questo testo ci fa pensare ad un poeta intimo, ripiegato su se stesso, che non disdegna a farsi autore di temi, riguardanti la cristianità e che fa esprimere al suo protagonista Živago.



Domenica 10 Dicembre,2017 Ore: 17:08
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Cultura

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info