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www.ildialogo.org IN NOME DI CARLO CALDERA,di Sebastiano Saglimbeni

IN NOME DI CARLO CALDERA

di Sebastiano Saglimbeni

La memoria di Carlo Caldera, nato il 25 settembre del 1891 a Verona dove è morto all’età di 65 anni, in seguito “ad un male inesorabile”, dovrà vivere a lungo per la sua esistenza fertile di grandi valori. Un ufficiale, non appena laureato in Giurisprudenza, durante quel conflitto mondiale del 1915-1918 con viva la passione della politica, che, dopo, intenderà come una missione durante gli anni di costituentista e di senatore.
Una pubblicazione raffinata e preziosa, edita nel 2006 dalla Stamperia Valdonega di Verona, a cura di Franco Bottacini, lo ricorda meritatamente con testimonianze scritte dal figlio Luciano, medico e poeta dialettale in proprio, e da altri, protagonisti della politica e della cultura scaligera. Ho letto questa pubblicazione che reca il titolo “Carlo Caldera” e il sottotitolo “Un costituente per la città nel cinquantesimo anniversario della scomparsa”; l’ho letta e mi è derivata la conoscenza di una figura luminosa, che pure mi ha motivato a redigere questa agile nota che vuole, in qualche modo, rinfrescar la memoria, con quel mio medesimo onore che ho provato quando ho ricordato agli Italiani smemorati, con scritti su giornali e pubblicazioni di sue opere, il grande umanista antifascista Concetto Marchesi, eletto nel 1946 a Verona per la Costituente.
Carlo Caldera per il suo antifascismo professato ha subito arresti nel 1930, nel 1938 e nel 1943. Dopo l’otto settembre, mentre il nostro Paese era uno scenario spaventoso di rovine e di miserie, complice l’ultimo conflitto mondiale, voluto da menti insane e malvage, si è dato completamente alla “lotta clandestina, divenendo membro del Comitato di liberazione di Verona”. Subirà ancora un arresto nel 1944 dalle SS che lo rinchiuderanno nel forte di San Leonardo, da dove fortunatamente uscirà vivo e si rifugerà sul lago di Garda.
Si accennava prima alle testimonianze scritte riprodotte nella pubblicazione. Ce ne sono, ad esempio, a firma, oltre a quella schietta del figlio Luciano, di Silvio Bertoldi, di Michelangelo Bellinetti, di Maurizio Zangarini, di Paolo Ruggero Jenna, di Giuseppe Silvestri e di Elia Paganella. Altre testimonianze riguardano le commemorazioni alla Camera dei deputati e del Senato, all’indomani della scomparsa del senatore Carlo Caldera. Una pronunciata dal deputato Albarello, in seguito Senatore. A queste si aggiungono le brevissime testimonianze dei telegrammi di cordoglio che sono del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, del Presidente del Senato Cesare Merzagora, del grande socialista Pietro Nenni, del vicesegretario del Partito Socialista Sandro Pertini, assurto a Presidente della Repubblica, tuttora tanto vivo nel ricordo di molti Italiani, del Presidente Gruppo Socialista Senato Emilio Lusso, il famoso autore di Un anno sull’Altipiano, del Ministro Lavori Pubblici Giuseppe Romita. La pubblicazione comprende pure l’ “Attività Parlamentare” di Carlo Caldera, una testimonianza riguardante il suo impegno politico, soprattutto quello di senatore della Repubblica.
Carlo Caldera resta invero quell’uomo nella testimonianza del figlio Luciano. Che, fra l’altro, si esprime: “Ma come figlio non posso che ricordare la sua grande bontà e gentilezza per le idee e le opinioni degli altri, la sua genuina disponibilità verso chi aveva bisogno, e il sorriso, buono, con cui accettava le mie forse un po’ ingenue critiche ed opinioni politiche”.
Infine, Carlo Caldera una figura che si è opposto, senza cedimenti, a quel ventennio vacuo, dittatoriale ed ignominioso. Ha pagato con le persecuzioni e gli arresti. Per questo, concludo con la citazione di Concetto Marchesi che sicuramente egli ha conosciuto. La citazione, ricordata altre volte, recita: “ Questo solo importa nella vita: avere una fede e improntarla del proprio spirito e cercare quel che possa giovare al confronto della comune esistenza, e non essere passati invano su questa terra”.
Sebastiano Saglimbeni
sebastianosaglimbeni@tiscali.it


Sabato 27 Maggio,2017 Ore: 23:00
 
 
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