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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org iNTERVISTA AD ANDREA RISCASSI AUTORE DI“ANNA E' VIVA. STORIA DI ANNA POLITOVSKAJAUNA GIORNALISTA NON RIEDUCABILE”,A CURA DI CARLO CASTELLINI

iNTERVISTA AD ANDREA RISCASSI AUTORE DI“ANNA E' VIVA. STORIA DI ANNA POLITOVSKAJAUNA GIORNALISTA NON RIEDUCABILE”

A CURA DI CARLO CASTELLINI

 INTERVISTA AD ANDREA RISCASSI, AUTORE DI

ANNA E' VIVA. STORIA DI ANNA POLITOVSKAJA
UNA GIORNALISTA NON RIEDUCABILE”, EDIZIONI SONDA s.r.l. CASALE MONFERRATO (ALESSANDRIA), 2009. ILLUSTRAZIONE DI COPERTINA DI SIMONE DENTI. PREFAZIONE DI OTTAVIA PICCOLO “NON ABBIATE PAURA DELLA VERITA'”. INTRODUZIONE DELL'AUTORE ANDREA RISCASSI.
 
 
PROFILO DI ANDREA RISCASSI, GIORNALISTA E SCRITTORE.
AUTORE DEL LIBRO: “ANNA E' VIVA. STORIA DI ANNA POLITOVSKAJA
UNA GIORNALISTA NON RIEDUCABILE”.
CASA EDITRICE SONDA, WWW.SONDA.IT. (A CURA DI CARLO
CASTELLINI)
Vedo tutto, io. 'E' questo il mio problema. Vedo le cose belle e le brutte. Vedo che le persone vogliono cambiare la propria vita per il meglio, ma che non sono in grado di farlo, e che per darsi un contegno continuano a mentire a sé stesse per prime, concentrandosi sulle cose positive e facendo finta che le negative non esistano. Per il mio sistema di valori è la posizione del fungo che si nasconde sotto la foglia. Lo troveranno comunque, è praticamente certo, lo raccoglieranno e se lo mangeranno. Per questo, se si è nati uomini non bisogna fare i funghi”. (ANNA POLITOVSKAJA).
ANDREA RISCASSI, è nato nel 1967, sposato con una Figlia, sposato, con una figlia, è un giornalista della RAI di Milano. Si occupa di politica e di cronaca. Ha iniziato giovanissimo, prima a SOCIETA' , poi al CORRIERE DELLA SERA, nelle pagine culturali e di cronaca per approdare in televisione nel 1991.
Per il servizio pubblico ha seguito le guerre balcaniche e le rivoluzioni democratiche nei paesi ex sovietici e moltissime campagne elettorali, in Italia come all'estero. Dal suo appello UN ALBERO PER ANNA è nata l'associazione ANNAVIVA, che si occupa di diritti umani e di democrazia nell'exspazio sovietico.
Grazie al suo impegno, nel ricordare la grande giornalista russa, nel dicembre 2008, ha ricevuto la MEDAGLIA D'ORO della Provincia di Milano, PREMIO RICONOSCENZA 2008.
(A CURA DI CARLO CASTELLINI).
 
 
 
 
INTERVISTA DI CARLO CASTELLINI PER IL DIALOGO.
 
Queste le domande. Dopo le domande trovate le risposte.
 
1. Non è il tuo primo libro, ma forse quello che hai amato di più: è così ANDREA? La dedica a tuo papà : come si chiamava?
2.Da quel che capisco, dalla lettura dei tuoi articoli, ti piace metterti in gioco e ami il rischio e quelli che rischiano: perchè?
3.Come mai la professione del giornalista in generale è caduta però così in basso? I servitori dei padroni e gli esecutori di ordini sono ancora tanti in questo settore, non credi?
4. Sono ancora troppo pochi quelli disposti a pagare per la verità , anche a caro prezzo: perchè?
5.Come hai maturato l'idea di un tuo libro saggio su ANNA POLITOVSKAJA?
6.Perchè e come è nata ANNA E' VIVA? Chi ti ha aiutato e quali le difficoltà  incontrate?
7.Leggo che ti sei mescolato con gli arancioni dell'UCRAINA: che difficoltà  hai incontrato? Quali sentimenti ed emozioni stare in mezzo a questo pòpolo?
8.A detta di ANNA i russi non sono rivoluzionari, sono sottomessi e immobili nel loro atteggiamento e nelle idee: il popolo ucraino invece, ha avuto un colpo d'ala?
9.Perchè è difficile fare informazione in Russia? Ma non solo informazione, ma anche politica libera e democratica.
10.Mi ha colpito quando ANNA racconta della “posizione del fungo che si nasconde sotto la foglia”: cosa voleva e vuol dire e dirci?
11.I RUSSI hanno un debole per i fascisti: il nostro destino è la schiavitù e anche il nostro feticcio perchè ci piace essere
schiavi”. Che tristezza: cosa dici?
12. In DIARIO RUSSO mi stupiscono alcune affermazioni: giudici corrotti, elezioni falsate, apatia generale; ma anche noi col fascismo abbiamo sofferto per ignoranza, per rassegnazione, politica ma anche intellettuale: non è vero.
13. Dopo il tuo ritorno dall'UCRAINA, come hai visto e considerato la nostra Italia?Siamo ancora il Bel Paese rispetto ad altri?
14.L'Italia di oggi, almeno una certa parte, si sta affezionando a ROBERTO SAVIANO; come ti sei avvicinato e sei diventato ammiratore di ANNA?
15.Come si presenta e cosa pensi della Nuova Russia ? Perchè non vi è rimasta traccia di MICHEL GORBACEV?
16.Perchè LITVINENKO fa ancora paura? Accusa chiaramente PUTIN....Lo si può porre sullo stesso piano di ANNA; infatti ha fatto la stessa fine, anche se in maniera più subdola.....
17.Noi ci indigniamo a leggere queste pagine; ma anche le nostre cosidette stragi di stato, con la complicità  dei servizi segreti deviati, non sono ancora riusciti ad incastrare mandanti ed esecutori: cosa dire?
18.Perchè ANNA non voleva andare a vivere a VIENNA?
19.Mi piace molto quello che dici: “.....un modo non ideologico di vedere il mondo”, è questo che ti ha affascinato o c'è dell'altro?
20.Negli anni di GORBACEV, perchè arriva la svolta? Come giudica ANNA la pèrestroika? Ho incontrato donne russe anche colte che non amano GORBACEV: a tuo parere per quale motivo?
21.Il suo giornalismo a servizio della verità  cecena. Come? Aveva preventivato il prezzo? O ci sono state delle precipitazioni o episodi che non aveva assolutamente messo in conto?
22.Che cosa è in pratica la CECENIA? E come le notizie sono state così deformate sui nostri telegiornali?
23.”ANNA, ANNA E' ARRIVATA ANNA.....”, gridavano le donne cecene del commando terrorista; stupendo passaggio, a mio avviso, ricordo le immagini dei tg italiani...come commenti tu?
24.Cosa pensi del nostro ROBERTO SAVIANO? Anche lui afferma che piuttosto
che vivere in quel modo proprio nel suo paese è meglio giocarsi la vita in altro modo.....cosa pensi?
25.Qual è l'inchiesta o esperienza giornalistica in cui ha rischiato di più?
Te la sentiresti di vivere scortato per alcuni anni?
26.Ti è capitato come ad ANNA di andare oltre la tua professione per solidarizzare con qualcuno, o con gruppi o con popoli?
27.Chi è per te SUOR MARCELLA CATOZZA? Una santa? Una SUOR JO? Una eroina? Che impressione di ha fatto HAITI?
28.”VOGLIO RACCONTARE CIO' CHE VEDO”; in Italia la tv sta uccidendo l'intelligenza degli Italiani; ma vi sono anche segni di recupero e di speranza: ce ne indichi qualcuno?
29.Quali sono le fonti a cui hai attinto per denunciare ed elencare i nomi dei giornalisti russi in questi anni?
30.Concludiamo con una bella notizia: che cosa è IL GIARDINO DEI GIUSTI DI MILANO?
GRAZIE ANDREA PER LE RISPOSTE CHE MI HAI DATO.
AUGURI PER IL TUO LAVORO. (CARLO CASTELLINI PRESTO DA TE PER ALTRE INFORMAZIONI).
TORNERO'
BRESCIA, VILLAGGIO SERENO, 11 DICEMBRE 2010
 
 
QUESTE LE RISPOSTE
 
  1. Beh, ho scritto solo due libri. Sono contento di entrambi. Mio papà si chiamava Emilio ed è morto poco prima che il volume venisse stampato.
  2. Credo che sia fondamentale mettersi in gioco. Ogni giorno. Chi si siede è sconfitto in partenza. E ovviamente mi piacciono le persone che si mettono in gioco, che si prendono le loro responsabilità. Se ognuno si prendesse le sue, non ci sarebbe bisogni di “eroi”.
  3. La professione del giornalista è in difficoltà perché non ci sono editori puri. Ma non la vedo “caduta così in basso”. La fantastica vicenda di Wikileaks dimostra che c’è ancora bisogno dell’intermediazione dei giornalisti. Sempre che non siano cagnolini da passeggio di qualche politico o imprenditore.
  4. Perché l’uomo è per sua natura pigro, temo.
  5. Perché dopo aver lanciato due appelli perché la sua figura non fosse dimenticata, sono stato invitato a parlare di lei in centinaia di sale, di teatri e persino di cinema italiani. Di qui l’idea di mettere per iscritto ciò di cui parlavo. E per finanziare l’associazione Annaviva, che quella memoria cerca di tener desta e attiva.
  6. E’ nata a seguito degli appelli “per non dimenticare Anna Politkovskaja” e in questi anni ha cercato di tener viva la memoria della grande giornalista, ma anche aiutare i democratici nel mondo ex sovietico. Abbiamo difficoltà dettate dal fatto che viviamo in un Paese provinciale che non si è reso conto che la globalizzazione rende ridicolo occuparsi solo del proprio Paese.
  7. Non mi sono mescolato con gli arancioni. Ho seguito la rivoluzione colorata a Kiev per la Rai e da lì è nata l’idea di scrivere il mio primo libro “Bandiera arancione la trionferà”. Oggi aggiungerei un punto di domanda al titolo. Ma la sensazione di libertà e di vittoria del metodo liberale e nonviolento che vissi quei giorni in Ucraina, rimarranno un ricordo per me indelebile.
  8. Russi e ucraini sembrano a me, osservatore esterno, molto diverso. Gli ucraini hanno creato prima una classe media. E la rivoluzione arancione è proprio frutto di ciò. Ma è ovviamente solo una sensazione superficiale, da giornalista.
  9. E’ difficile fare informazione in Russia perché c’è poca libertà. E a molti sembra che ciò non sia importante. Purtroppo. È come se ci fosse bisogno di una guida forte. Il tutto è, credo, frutto di decenni di dittatura socialista.
  10. Che è inutile cercare di nascondersi. Che il regime se vuole di prende e distrugge lo stesso. Tanto vale affrontarlo a viso aperto. E’ una riflessione molto ghandiana.
  11. Anna era molto polemica e pessimista verso i suoi connazionali. Spero si sbagliasse. Ma come italiani non possiamo dare lezioni a nessuno.
  12. Cosa: non è vero?
  13. Beh, rispetto a molti altri Paesi, il nostro ha il vantaggio di avere una maggioranza e un’opposizione. Anche se non a tutti piace, per ora è così. E questo è un bene.
  14. Mi sono appassionato alla sua storia, leggendo i suoi articoli quando era in vita. E i suoi libri quando è stata assassinata. Se pensavano di metterla a tacere, hanno ottenuto il risultato contrario.
  15. Gorbaciov è detestato dalla stragrande maggioranza dei russi. La nuova Russia pensa purtroppo per lo più ad arricchirsi. Speriamo che, finita questa fase post-socialista, si cerchi anche qualcosa di più del mero consumismo.
  16. Litvinenko ha fatto una fine ancora peggiore di Anna perché ha sofferto di più. Lui però, a differenza di Anna, prima era un esponente di quel regime che Anna ha sempre combattuto.
  17. Che non abbiamo niente da insegnare a nessuno. Ma che un confine politico non può fermare la nostra indignazione.
  18. Perché sapeva che avrebbe dovuto fare una vita blindata, da fungo. E che l’avrebbero uccisa ugualmente.
  19. Mi ha affascinato anche la sua indisponibilità a trattare col regime. Non avrebbe mai arretrato di un passo. Per fermarla hanno dovuto ucciderla.
  20. Ad Anna la fase gorbacioviana era piaciuta. A lei e alle poche che preferivano il vento di libertà. I più si sono spaventati di fronte ai negozi vuoti e hanno preferito la rassicurante figura di un ex agente segreto.
  21. Il suo giornalismo era al servizio della verità. Che non è né cecena, né russa.
  22. E’ una piccola repubblica caucasica e islamica che si è sempre opposta a Mosca. E’ finita, nell’opinione pubblica mondiale, grazie a un’abile regia, nel tritacarne dell’islamofobia post 11 settembre.
  23. Beh, ovunque lei andasse era accolta così. Non la conoscevano in molti perché non andava in televisione. Ma chi la conosceva la rispettava.
  24. Mi piace molto Saviano. E a lui piace la Politkovskaja. Non credo lei avrebbe scritto però per la casa editrice di Berlusconi.
  25. Ho rischiato qualche volta la vita nei Balcani, durante le guerre civili. Non ho mai avuto la necessità di essere scortato. Qualche insulto, ma mai minacce.
  26. Sì. A volte ho preferito togliermi i panni del giornalista per dare una mano. Ma sono fatti privati e non voglio fare pubblicità. Non sempre sono andati a buon fine, peraltro.
  27. Haiti mi ha fatto un’impressione fortissima. E suor Marcella una sorta di angelo custode di una baraccopoli degradata. È la dimostrazione che se vuoi fare una cosa, non ci sono ostacoli in grado di fermarti. E lei questo sta facendo in una situazione di degrado inimmaginabile.
  28. La tv no è il male in sé. È uno strumento. Dipende da come la si usa. E da come la si guarda.
  29. Libri e siti internet delle associazioni che difendono la liberà di espressione.
  30. E’ un Giardino al Monte Stella di Milano per ricordare i Giusti. Anna ha un suo albero lì, grazie a una mobilitazione popolare. E alla sensibilità del presidente del Consiglio comunale di Milano, Manfredi Palmeri.


Venerdě 24 Dicembre,2010 Ore: 18:11
 
 
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