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www.ildialogo.org IL GIARDINO DI ISA CORDIOLI <br /> ,di Sebastiano Saglimbeni

IL GIARDINO DI ISA CORDIOLI 
 

Vita vinum est (Petronio)


di Sebastiano Saglimbeni

“No, questi tre alberi di ulivo non rendono quasi nulla”, ha risposto, ad una mia domanda di curiosità,  Isa,  nel suo giardino dove le viti, poste in un armonioso filare, svettano lacrimanti  per l’acquazzone maggiolino pomeridiano. Le avevo chiesto, là, gentilmente portato dal suo compagno Ezio, della sua terra, delle viti,  del vino biologico e - attratto dal fascino di quel verde mediterraneo in terra scaligera - degli ulivi. Perché da anni che non   vedevo e non  godevo questi alberi della luce, alla cui  ombra,  nelle estati asfittiche e gravi del dopoguerra, avevo letto I Miserabili di Victor Hugo e studiato la lingua dei nostri padri, il latino e il greco.  Parevano come delle collinette con quel denso fogliame nella terra dei miei avi, in Sicilia; alberi che con quelli dei mandorli e delle piante delle viti  costituivano certa  piccola risorsa familiare.
   Gli  ulivi di Isa nel suo giardino così  mi avevano  fatto lampeggiare in mente stagioni  cadute nelle tenebre del tempo e pure il  male letale che subiscono  questi alberi: quello del fuoco doloso degli ingordi pastori e quello delle neoplasie o del batterio  viaggiante sul piccolo insetto della mosca e che dal 2013 li invade a morte  nelle fertili Puglie, soprattutto.  Nel giardino  di Isa... Una delizia, ottenuta dalla fatica sanguigna che  non finisce mai.
     Nella sua cantina La Bacheta  più qualità di vino accuratamente confezionato e  libri, non pochi. Non questa sua area - va detto - una piena economia, ma una terra che fa esistere con orgoglio e  un po’ dimentichi dei rumori del mondo.  In uno dei luoghi,  questo giardino, entrati nella storia e, come tali, nei libri, per quelle battaglie risorgimentali  del 1848 e del 1866. Nobile, molto nobile che la cantina  in località Gorgo di Custoza promuove incontri di presenze della cultura. Una nota di Ezio parla pure di “passeggiate dal 2007 nelle colline attorno al paese di Custoza sul sentiero del Tamburino sardo” e di altro, che è vita diversa, conoscenza del vino, dei luoghi storici. Descritti questi da  pieghevoli elegantissimi con illustrazioni perché non si perda la memoria e venga partecipata ai visitatori, alle future generazioni. 
    Un pieghevole, a cura del Comune di Sommacampagna, dal titolo ”Percorsi della storia/battaglie del 1848 e 1866, fra l’altro, scrive ” L’arcaico mondo contadino ha sempre vissuto un rapporto simbiotico con la natura: la vita fisica era legata a doppio filo  ai fenomeni metereologici, al movimento del sole e della luna, agli equinozi e ai solstizi”. Sì, sì, i contadini che in tutte  le quattro stagioni  dialogano con la terra, la educano. Sono quelli che  sono entrati negli studi del mio amico Dino Coltro, illustre dialettologo ed etnologo scaligero.
 
 
 




Sabato 16 Giugno,2018 Ore: 20:21
 
 
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