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www.ildialogo.org LA PRIMA PORTA L'HAI APERTA TU, E LA TUA DONNA ... LA SECONDA PORTA L'HAI SBATTUTA, QUANDO HAI SAPUTO CHE ... GLI HAI CHIUSO LA TERZA ... L'ULTIMA PORTA L'HA CHIUSA LEI UN LUNEDI',a cura di Carlo Castellini

LA PRIMA PORTA L'HAI APERTA TU, E LA TUA DONNA ... LA SECONDA PORTA L'HAI SBATTUTA, QUANDO HAI SAPUTO CHE ... GLI HAI CHIUSO LA TERZA ... L'ULTIMA PORTA L'HA CHIUSA LEI UN LUNEDI'

a cura di Carlo Castellini

La prima porta l'hai aperta tu, e la tua donna ti ha fatto segno di far piano. Nell'altra stanza c'era il suo bambino che dormiva. Hai lasciato le scarpe in ingresso e in punta di piedi, con il cappotto e il cappello ancor addosso, sei passato accanto a quella stanza e hai lasciato la valigia nella camera da letto.
La tua donna, che ti veniva dietro, ti ha dato un bacio appassionato e dopo ti ha mostrato il tuo lato dell'armadio. Poi siete usciti dalla stanza, ti sei tolto il cappotto, il cappello, e li hai abbandonati sulla panca in corridoio. Quindi siete entrati in punta di piedi nella stanza dove il bambino dormiva. Vi siete guardati, tu e lui, lui con gli occhi chiusi, tu che ti sei chinato sul suo viso, e lei che guardava quell'inchino.
La seconda porta l'hai sbattuta quando hai saputo che la tua donna aveva un altro uomo, mentre aveva te. Sei uscito infuriato, e dietro la porta è rimasto il pianto del bambino, impaurito dalle vostre grida, e i tuoi vestiti nell'armadio. Hai sceso le scale a due a due, hai camminato per la città fino a quando la fatica non ti ha preso e svuotato, e a passi lenti sei tornato verso casa.
La sera non vi siete detti molto, mentre mangiavate. Il suo bambino ti si è addormentato in braccio, sul divano, e dopo l'hai portato nel letto. La tua donna ha guardato in terra tutto il tempo, senza dire una parola. Tu hai spogliato il bambino. E lui sognando ha infilato braccia e gambe nel pigiama.
Gli hai chiuso la porta la terza, di fianco al galeone illuminato.
L'ultima porta l'ha chiusa lei un lunedì. La notte, mentre tu la pregavi di pensarci un'altra volta, ha messo dentro il suo lato dell'armadio due valigie. La mattina il bambino vi ha trovato in cucina che facevate colazione, e lei aveva gli occhi neri di stanchezza. Lui è arrivato a piedi nudi e per istinto è venuto a farsi raccogliere da te. Te lo sei appoggiato sulle gambe, mentre quella che era la tua donna prendeva il suo cappotto dalla panca nel corridoio.
E' entrata in cucina, ha dato un bacio al bambino e si è girata per uscire. Quando avete sentito la porta che sbatteva il bambino si è voltato, mentre tu guardavi fuori. Hai chinato il viso su di lui, gli hai poggiato le labbra sulla fronte, e poi gli hai detto:”Dài che facciamo tardi a scuola”. (ANDREA BAJANI, “La vita non è in ordine alfabetico”, Einaudi, a cura di Carlo Castellini).



Domenica 22 Aprile,2018 Ore: 13:20
 
 
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