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www.ildialogo.org Dall’Afghanistan a Genova: prima nazionale di “Compleanno Afghano” al Teatro Cargo con il giovane Ramat Safi,di Renata Rusca Zargar

Dall’Afghanistan a Genova: prima nazionale di “Compleanno Afghano” al Teatro Cargo con il giovane Ramat Safi

di Renata Rusca Zargar

Venerdì 21 novembre, al Teatro Cargo, a Genova Voltri, è andata in scena la prima dello spettacolo “Compleanno Afghano” che fa parte della Trilogia degli stranieri. Infatti, nel 2011, il Teatro Cargo ha iniziato a lavorare con alcuni rifugiati minorenni non accompagnati, ospitati a Genova in due comunità. Sono nati “Odissea dei ragazzi” che “è la storia di Omero rivissuta sulla pelle di questi Ulisse contemporanei. Viaggi, abbandoni, lutti, amori, recuperi, guerre, rivincite, finalmente pace”. Poi “Bianco&Nero”, con Emmanuel, uno dei ragazzi di Odissea, 18 anni, nigeriano, e Irene Serini, un'attrice professionista italiana del Nord, di cultura europea.
Infine, Compleanno Afghano, scritto a quattro mani da Laura Sicignano e Ramat Safi, scappato da solo, a piedi, dall’Afghanistan.
La sala del teatro, venerdì, era, dunque, piena. Forse, è la curiosità che può spingere ad andare a vedere uno spettacolo come questo. O, forse, l’intuizione che gli esseri umani abbiano tutti il diritto di vivere e persino di vivere dove e come preferiscono, abbandonando una povertà, una deprivazione di libertà di pensiero, di culto, di scelte esistenziali, che noi neppure riusciamo a immaginare…
Quindi, il silenzio. Arriva sul palco lui, Ramat, un giovane prestante, dal sorriso che lo illumina, e tiene con forza la scena. La scenografia è composta da tre ceste da dove, via via, tira fuori il materiale, semplicissimo, per preparare la festa del diciottesimo compleanno e invitare gli amici che si è fatto in comunità. Dietro, a tratti, scorrono le immagini della distruzione dei meravigliosi Buddha in pietra in Afghanistan ma anche di balli e canzoni amati nel suo paese.
Ramat racconta di sé, dell’uccisione del padre e del ferimento suo e della madre a opera dei talebani. Per questo, lo zio l’ha fatto fuggire ed egli non sapeva neppure dove sarebbe andato. Racconta del suo pericolosissimo viaggio, attraverso Iran, Turchia, Grecia, della solitudine, del non conoscere la lingua dei luoghi né altro, visto che nel suo paese non aveva studiato.
Lo fa con il coraggio, l’entusiasmo e l’energia della gioventù, con i sogni di tutti i ragazzi del mondo, alla ricerca di accoglienza e amore, come tutti.
Somiglia agli attori indiani che colpiscono forte al cuore.
Eccezionale è stata, però, la capacità della regista Sicignano di carpire, attraverso la narrazione di Ramat, l’identità e la sensibilità orientale, di scegliere le parole, i toni e i sentimenti giusti per rappresentare una vita che appartiene a una cultura diversa.
Lo spettacolo (teatrocargo.it) viene rappresentato anche per le scuole sia al Teatro Cargo che al Teatro della Tosse (dal 24 al 26 novembre ore 10). Per gli adulti, i prossimi appuntamenti saranno al Teatro della Tosse a Genova, il 27, 28, 29, 30 novembre, ore 20.30 e 30 novembre, ore18.30 (teatrodellatosse.it; Teatro della Tosse: 010 2470793, promozione@teatrodellatosse).
Ci auguriamo, infine, che questo spettacolo possa andare anche in altre città e che molti altri studenti possano incontrare Ramat.
Renata Rusca Zargar



Sabato 22 Novembre,2014 Ore: 19:20
 
 
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