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www.ildialogo.org INTERVISTA A MARCELLO DE SANTIS,di Renata Rusca Zargar

INTERVISTA A MARCELLO DE SANTIS

di Renata Rusca Zargar

Marcello De Santis, di Tivoli, è un simpatico e attivissimo funzionario di banca, oggi in pensione. Ha sviluppato, nel tempo, interessi e passioni composite che conduce con estremo impegno. Io l’ho conosciuto tramite la mail e, di seguito, ho letto alcuni articoli che aveva pubblicato. Penso sia un personaggio che valga la pena di conoscere, perciò gli ho rivolto alcune domande, naturalmente tramite mail.
-Ho letto i saggi che hai scritto su vari letterati e, dato che forse il tuo lavoro si basava su numeri più che altro, vorrei sapere come sia nato il tuo coinvolgimento nella letteratura.
-Ho sempre avuto l'interesse a scrivere, brevi poesie, come si fa da ragazzi al liceo, poi, un lontano giorno a Frosinone, in ufficio, davanti a un collega che mi mostrava un suo libro di poesie appena edito, per caso ne scrissi una, là per là. Il collega, a mia insaputa, la mandò a un concorso regionale e vinsi il primo premio, una medaglia d'oro.
Da quel momento, ho intrapreso il mio viaggio nella poesia. Ho cominciato anche ad acquistare e leggere libri: il primo, Addio alle armi, di Hemingway, un Oscar Mondadori, costava lire 300. Poi ho preso a scrivere racconti e saggi sulla letteratura e sul paranormale. Oggi, mentre sto battendo queste righe nel mio piccolo studio di settantacinquenne, mi circondano due librerie con ben 4.880 libri!-
De Santis ha, dunque, approfondito lo studio della letteratura, in particolare di autori di fine Ottocento- primo Novecento, come Dino Campana, Sibilla Aleramo, Aldo Palazzeschi, i Futuristi, i Crepuscolari, e molti altri. I suoi articoli sono pubblicati al sito www.technologeek.com e, oltre a scrittori e poeti, comprendono svariati altri argomenti tra cui, ad esempio, Mickey Rooney, Shirley Jane Temple Black, Partono i bastimenti, Little Tony… Vale davvero la pena di andare a scorrere il lunghissimo elenco, si troverà senz’altro qualcosa di accattivante da leggere.
Marcello è uno studioso, quindi, e uno scrittore eclettico che, tra l’altro ha pubblicato poesie in dialetto tiburtino (“Passanu l’anni e se diventa róssi”), in dialetto romanesco (“Me so’ inzognato roma, roma bella”), e in lingua, fin dal 1976.
-Ho letto che collaboravi con la Biblioteca di Vicovaro per la quale rappresentavi da solo un originale recitativo ogni giovedì pomeriggio, davanti a persone amanti delle lettere, ma non so cosa sia un “originale recitativo”.
- Io facevo parte del gruppo “Appuntamento con la Poesia”: eravamo cinque amici tra cui il tecnico del suono. Componevamo (molti li ho composti io) degli "originali",
cioè un insieme di notizie, poesie, scritti, di autori o di movimenti
  letterari, come il Futurismo, ad esempio, oppure i Nobel italiani della letteratura,  mixati con sottofondi musicali da noi cercati e scelti (un grazie al nostro tecnico del suono!). A lavoro terminato, l'“originale”, appunto, veniva rappresentato al pubblico. Per venti anni abbiamo recitato ogni anno un originale diverso per i Lions di Tivoli, sempre per beneficenza. Per quanto riguarda il ricavato della serata - dalle prime in cui si incassavano dai tre ai quattro milioni di lire, siamo arrivati all'ultimo, dal titolo "Me so' inzognato Roma, Roma bella" , tutto in romanesco, composto e recitato da me, con mie poesie in romanesco, con l'aiuto alle musiche del mio amico tecnico Gianni Pasqua. Nel corso di quella performance, sono stati incassati ben 14 milioni di lire! I soldi venivano consegnati, a fine serata, direttamente nelle mani del beneficiario, don Benedetto, per il villaggio Don Bosco di Tivoli.-
-So che hai scritto anche saggi sul paranormale. Mi chiedo da cosa sia scaturita un’attenzione tanto particolare.
-Nel mio molto girovagare per motivi di lavoro, nel Lazio e nel napoletano, continuando a comprare libri, me ne capitò tra le mani, per caso, uno di parapsicologia, un libro di Ernesto Bozano. Un argomento tira l'altro, così ho continuato a leggere riuscendo ad avere, in breve tempo, una ben fornita biblioteca di libri sull'argomento. Da giovane avevo studiato a lungo la materia, conducendo anche trasmissioni su televisioni private, come si chiamavano allora, e presentando vere e proprie lezioni di parapsicologia. Ho fatto anche esperimenti con persone che si dichiaravano dotate.-
-A questo punto, devi proprio spiegare qualcosa in più…
-In una delle prime tivù libere di allora, Teletivoli, poi diventata Teleuno, e poi diventata Rete4, il titolare, amico mio, mi chiese di aiutarlo a collaborare nelle trasmissioni. Gli proposi di fare delle lezioni di parapsicologia di circa mezz'ora a settimana, in un giorno stabilito, e lui accettò (feci anche delle trasmissioni sulla letteratura con poesie e prose e con ospiti in studio; e trasmissioni per bambini con l'aiuto di altri due amici).
Bene, così iniziarono queste lezioni, questi piccoli trattati, sulla stregua di
quelli che pubblico oggi sul sito www.technologeek.com.
Feci anche degli esperimenti, ad esempio, con le carte Zener: io mi posizionavo di fronte a un soggetto a cui cercavo di trasmettere mentalmente i simboli delle carte che alzavo una alla volta senza che lui le vedesse. Oppure veniva in studio una professoressa di Tivoli che aveva esperienze fuori dal corpo (Out of body experience): ella viaggiava nello spazio e riportava avvenimenti che accadevano o erano accaduti nei tempi passati.-
-Vale davvero la pena di andare a sfogliare i tuoi articoli sul paranormale! Vuoi dirmi, per concludere, gli ultimi libri che hai pubblicato?
-Per la Vitale edizioni: “Azzurra”, che raccoglie quattro racconti, “Prendo al laccio la luna”, poesie, e “Da allora sò passati cinquant’anni”, poesie in tiburtino.-
-Grazie, Marcello. Sono certa che moltissime persone andranno a curiosare nei tuoi articoli e, forse, qualcuno anche ti scriverà.
Renata Rusca Zargar



Domenica 06 Luglio,2014 Ore: 16:07
 
 
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