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www.ildialogo.org Adesione alla undicesima giornata del dialogo cristiano islamico,di Amina Salina

Adesione alla undicesima giornata del dialogo cristiano islamico

di Amina Salina

carisssimi

nell'aderire all appello vorrei aggiungere qualche considerazione.
In questi ultimi mesi ci sono state almeno due rivoluzioni vottoriose una in Tunisia l'altra in Egitto dove i nostri fratelli e le nostre sorelle si sono battutti anche a costo della vita per la democrazia. A centinaia sono caduti ed ora le classi dirigenti di questi paesi sono a stragrande maggioranza composte da musulmani praticanti che non chiedono l'istituzione del Califfato bensi lavorano per la pace e per la giustizia sociale nell'ambito di uno stato laico riconoscendo i diritti civili compreso quello all' apostasia ai loro cittadini.
Essi stanno elaborando delle costituzioni laiche e democratiche anche se certamente il loro sforzo a favore del bene e della fede non solo non diminuisce ma risulta se possibile ancora maggiore.
Questi avvenimenti li viviamo come nostri in quanto la Comunita' e' una indivisibile ed abbiamo un atteggiamento per cosi dire internazionalista ,queste novita cambiano anche il modo di vivere il rapporto con la fede, con lo stato, con la democrazia in Italia.
Penso che la discussione sull'accettazione o meno della laicita dello Stato si risolva nell'accettazione di uno Stato che riconosca pari diritti a tutte le fedi a differenza di chi rinchiude la fede in uno spazio privato. A noi fa piacere se i cittadini delle altre fedi hanno modo di esprimerle al meglio perche cio migliora tutta la societa'.
Molti principi dello stato italiano esistono anche nell' Islam soltanto sono stati oscurati da 1300 anni di tirannide. La riconquista delle liberta' da parte dei popoli islamici non significa affatto aumento dell'ateismo ma significa una richiesta di rinnovamento degli studi e dei percorsi di formazione degli Ulema gia  chiesto a gran voce da studenti e docenti non solo di Al Azhar.
Per questo penso che la nostra  vecchia europa sia diventata una retroguardia che dobbiamo avere una maggiore apertura verso quei processi di rinnovamento che riguardano altri paesi e che cambiano la mentalità dei cittadini di tutte le fedi qui in Italia.
Certamente la difesa della costituzione è un argine contro la disgregazione della democrazia, processo che hanno analizzato parecchi giornalisti non offuscati dai luoghi comuni come Paolo Barnard. Se si arriverà all'integrazione europea rischiamo di avere una costituzione, un governo e un parlamento totalmente inutili in quanto non esistera' piu' la sovranità nazionale.
Quindi difendere la costituzione come un organismo vivo significa difendere la sovranità nazionale messa in pericolo dai banchieri.Per quanto riguarda la questione delle guerre "interreligiose", sappiamo che sono fomentate dagli stati imperialisti per interessi geo-politici.
La comunità islamica sarà sempre pronta a difendere la liberta' religiosa di tutti come accaduto in egitto.Salam Amina Salina.


Luned́ 02 Luglio,2012 Ore: 15:46
 
 
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