36305. ROMA-ADISTA. «Dialogo, pluralismo, democrazia» è il tema della prossima Giornata del dialogo cristiano-islamico, giunta quest’anno – verrà celebrata il prossimo 27 ottobre – alla sua decima edizione. Venne infatti proclamata per la prima volta all’indomani dell’11 settembre 2001, giorno dell’attentato alle Torri gemelle di New York. «Volevamo impedire – spiegano i promotori – che il terrorismo da una parte e la risposta militare dell’amministrazione americana dall’altra ostacolassero pericolosamente l’itinerario del dialogo che, all’interno di quello più ampio tra tutte le grandi tradizioni religiose era in corso con i musulmani, la cui religione, largamente diffusa nel mondo, “si fonda sui valori della pace, della giustizia e della convivenza civile”».

Quest’anno non potevano essere ignorati i fermenti, le rivoluzioni, anche la guerra, che da mesi stanno coinvolgendo il nord Africa. Per cui i promotori di questa decima Giornata – in testa il periodico Il dialogo, principale animatore dell’iniziativa, la Federazione delle Chiese evangeliche e l’Unione delle comunità islamiche in Italia e una serie di realtà e riviste del mondo cristiano ecumenico, come la nostra agenzia Adista, Cem-Mondialità, Cipax, Editrice Missionaria Italiana, Missione Oggi, Qol e Tempi di Fraternità – hanno proposto appunto il tema «Dialogo, pluralismo, democrazia: il nostro comune orizzonte», perché, spiegano nell’appello della Giornata, «il dialogo, per consolidarsi tra le persone e tra i popoli, non può fare a meno di pluralismo e democrazia. Invitiamo, naturalmente, anche le amiche e gli amici di altre tradizioni ad unirsi alla riflessione sul tema, dato che il valore centrale del pluralismo è basato proprio sulla dignità delle differenze e può essere considerato il vero “termometro” del grado di libertà in ogni società. Vogliamo costruire ponti e non muri, sollecitare amicizia e pace e non pregiudizi e guerre, vogliamo il rispetto di tutti gli esseri umani, sanciti nella dichiarazione universale dei diritti umani proclamati dall’Onu nel 1948, vogliamo ripudiare la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali come proclamano la nostra Costituzione e i trattati internazionali».

Come gli altri anni, anche per questa edizione i promotori invitano associazioni, parrocchie, centri e comunità religiose, gruppi di base ad organizzare iniziative sui territori lo stesso giorno, ovvero il prossimo 27 ottobre. «Nella convinzione – conclude l’appello – che sono “Beati quelli che si adoperano per la pace” (Mt 5,9), perché Dio (Allah) “chiama alla dimora della pace” (Sura 10,25) perché Lui è “La Pace” (Sura LIX,23), perché il dialogo è lo sforzo sulla via di Dio che ci compete e ci onora». (l. k.)

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ADISTA
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Lunedì 26 Settembre,2011 Ore: 18:05