35843. ROMA-ADISTA. “In discussione è l’idolatria che si manifesta nel mancato rispetto per la nostra Terra attraverso il perpetrarsi di distruzioni della natura, di guerre devastanti e violenze disumane, di divisione profonda dell’umanità in oppressi e oppressori”. È la salvaguardia del creato il centro tematico dell’appello Amare la Terra e tutti gli esseri viventi!, diffuso lo scorso 22 giugno in vista della IX Giornata ecumenica del Dialogo cristiano-islamico (v. Adista n. 61/10). Nata per contrastare il clima anti islamico, montato dopo l’attentato dell’11 settembre, la Giornata è promossa dal periodico on line il dialogo e da diversi organismi cristiani e islamici che si occupano di ecumenismo e dialogo interreligioso – tra gli altri, Adista, Confronti, Cem-Mondialità, Cipax, Editrice Emi, il foglio, La nonviolenza è in cammino, Missione Oggi, Mosaico di Pace, Qol, Riforma e Tempi di Fraternità – e si svolge ogni anno, il 27 di ottobre.

“L’emergenza ambientale è oramai una costante dei nostri tempi”, recita ancora l’appello, “le catastrofi naturali sono ingigantite dalle responsabilità umane e dai disastri causati dall’uomo”. Inoltre, si legge ancora sul documento, la violenza “è diventata parte del nostro quotidiano e ci siamo abituati a considerarla inevitabile. E le religioni l’hanno spesso giustificata e ancora spesso continuano a farlo”. Una violenza che si misura sempre più palesemente anche nelle decisioni politiche e nelle opzioni di bilancio dei governi: “La produzione di strumenti di morte continua inarrestabile. Neppure la crisi economica ha prodotto alcun taglio nei fondi destinati all’acquisto di armi di distruzione di massa. Mentre non si trovano soldi per i servizi sociali di base, per la scuola, per la sanità, i fondi per la partecipazione alle guerre sono sempre disponibili ed anzi sono aumentati”.

Di fronte a questo stato di cose, cristiani e musulmani sono chiamati ad assumere “posizioni e comportamenti all’altezza dei tempi che viviamo e delle sfide che ci pongono i nemici dell’umanità”.

Da Nord a Sud, le ragioni del dialogo

Sulla scorta di questi stimoli, il 23 ottobre scorso, a Faenza, Pax Christi e il Centro di Cultura islamica – insieme ad altre associazioni e realtà cattoliche e islamiche – hanno dato vita ad una serie di iniziative in vista della Giornata.

A Torino, il Centro Italo-arabo al-Hikma, insieme al Gruppo interreligioso “Insieme per la pace”, hanno invece organizzato, per il 27 ottobre, una giornata di preghiere, letture e riflessioni, ricalcando il tema dell’appello.

Musica, incontri di conoscenza, momenti di convivialità anche a Verona, promossi dal Consiglio islamico di Verona e dal Consiglio delle Chiese Cristiane della città scaligera, di cui fanno parte rappresentanti cattolici, luterani, ortodossi russi e valdesi. Riflettendo sull’Appello, il Consiglio islamico ha ribadito che, per la Comunità islamica di Verona, “il dialogo interreligioso e quello interculturale costituiscono pilastri importanti della vita spirituale e civile e la via maestra per una muta e rispettosa conoscenza tesa a superare le paure e i pregiudizi”. I temi proposti dal Gruppo Promotore della Giornata, afferma inoltre il Consiglio islamico di Verona, “ci fanno sentire, insieme agli altri, membri della stessa famiglia: quella umana!”.

Anche la capitale ha dato vita a diverse occasioni di incontro, istituzionali e di base. Presentazione ufficiale della Giornata, il 27 ottobre scorso, presso la Camera dei Deputati, con una conferenza stampa promossa dalla rivista Confronti e dall'agenzia di stampa evangelica Nev, in collaborazione con l'associazione per la difesa della libera informazione Articolo 21. Presente in sala, per la prima volta dopo nove anni, anche Izzedin Elzir, presidente dell'Ucoii, l’Unione delle Comunità e delle Organizzazioni islamiche in Italia.

Tra le iniziative capitoline, di particolare rilievo quella promossa – il 29 ottobre scorso, presso il centro sociale storico della zona Casilino 23, il Casale Garibaldi – dal Cipax e dal mensile Confronti, insieme alle comunità cristiana e islamica di Centocelle: “Il laboratorio per eccellenza in cui possono realizzarsi l’incontro e il dialogo tra persone, famiglie e comunità di diverse tradizioni culturali e religiose è il quartiere, con i suoi spazi di aggregazione, i luoghi di lavoro, le scuole e le sue istituzioni”, si legge nell’invito all’incontro interreligioso dal titolo “Il quartiere, cantiere di dialogo e integrazione”.

E anche le diocesi sono in prima linea nel ribadire l’importanza del dialogo interreligioso nei contesti territoriali. Così, a Palermo, ad organizzare l’incontro interreligioso del 27 ottobre è stato l’Ufficio pastorale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso dell’arcidiocesi. Allo stesso modo, a Napoli, sempre il 27 ottobre, si è tenuto un incontro presso l’Istituto superiore di Scienze religiose Donnaregina con due relatori: Massimo Cozzolino (responsabile della moschea di piazza Mercato) e don Gaetano Castello, delegato dell’arcidiocesi di Napoli per l’ecumenismo e il dialogo. (giampaolo petrucci)

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ADISTA
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Venerdì 05 Novembre,2010 Ore: 16:28