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Dialogo con l'Islàm/2
Conquistare la laicità

Ringraziamo l'amico Enrico Peyretti che ci ha messo a disposizione questo articolo sul dialogo con l'islam pubblicato su il foglio n. 422, maggio 2015. Il foglio è un mesile online di alcuni cristiani torinesi. Per info: www.ilfoglio.info

La laicità, nella sua concezione maggiore e migliore, non è anti-religione, ma semmai un maggiore rispetto della religione, anche un rispetto critico. Noi europei abbiamo conquistato a caro prezzo la laicità della “casa di tutti”, quale è la società politicamente organizzata, lo Stato. Il caro prezzo da noi pagato sono state le guerre di religione fra cattolici e protestanti, nel XVI e XVII secolo, in seguito alla Riforma protestante. A causa della forte intolleranza reciproca, si ebbero scontri militari, politici, civili anche nella base delle diverse società. Le istituzioni politiche si schierarono nei campi contrapposti, protestante o cattolico, non tanto per convinzioni religiose ma, più spesso, per consolidare i loro progetti politici. Una soluzione, dopo tanto sangue, fu trovata nel superare ogni pretesa di fondare il potere su una fede o l'altra. Si vive in pace, col rispetto e la libertà di ogni coscienza religiosa, se lo Stato non ha una sua religione, ma rispetta la libertà di ognuno senza offesa per gli altri.
L'Islàm ha avuto finora una storia diversa: l'unità compatta tra politica e religione, che era un tempo anche nell'Europa cristiana, impedisce il pluralismo di confessioni religiose e la libertà di coscienza personale. Noi oggi guardiamo con dolore all'avversione violenta tra sunniti e sciiti, che promuove fondamentalismi aggressivi, riversati anche sui cristiani, e pensiamo alla nostra esperienza passata. Perciò speriamo che, con ragionevolezza, col desiderio propriamente islamico di pace e di giustizia, le due correnti sappiano convivere rispettandosi nelle differenze, e concepiscano la società di tutti, lo Stato, e la comunità intera dei popoli, come neutrali sulle intime scelte religiose di ciascuno, quindi sulla presenza anche di altre religioni.
È un progresso morale dell'umanità che la religione non sia più, come in passato, un fatto territoriale, geografico, sociologico, ma risalti come sentimento e convinzione interiore delle persone. Ciò favorisce la sincerità personale, libera da pressioni e controlli sociali, perciò purifica le religioni, ne dimostra meglio il valore autentico di verità e di bontà. «Non vi sia costrizione nella Fede» (Corano 2, 256 e altri passi). Anche grazie alle migrazioni, alla convivenza delle culture, le religioni forse perdono in quantità di aderenti, ma guadagnano in qualità spirituale del loro messaggio di vita. L'Islàm, come il cristianesimo, avrà tutto da guadagnare, e non da temere, nella laicità della società di tutti.
Non è facile, per una religione che viene – come pure il cristianesimo - dalla sicurezza di avere tutta la verità, dall'illusione totalitaria, passare alla convivenza paritaria con religioni differenti. È una crisi di crescita, come nell'adolescenza delle persone, che comporta sofferenza e crisi di rigetto anche violento. Noi cristiani l'abbiamo vissuta, e non ne siamo del tutto guariti. Oggi la realtà della storia e la vita spirituale dell'umanità, che si manifesta più ricca e varia, tolgono quelle illusioni, ma aiutano ogni religione a proporre con più verità la sua propria intuizione di bene.
Il rispetto della coscienza personale nell'orientamento religioso è una conquista recente, prima nel mondo protestante, e solo dal Concilio Vaticano II, nel 1965, per il mondo cattolico in modo ufficiale, e anche assai travagliato.
Diceva un antico autore latino del 4° scolo, Simmaco:«Osserviamo gli stessi astri, ci è comune il cielo, ci circonda il medesimo universo: cosa importa se ciascuno cerca la verità a suo modo? Non c'è una sola strada per raggiungere un mistero così grande» (Relatio III, 10).
Nel dialogo amico con gli islamici noi vediamo anche il problema del diritto all'agnosticismo, o alla conversione da una religione ad un'altra, che proverò a toccare in un successivo articolo.
Enrico Peyretti (25 marzo 2015)



Venerdì 30 Ottobre,2015 Ore: 22:58
 
 
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Dialogo cristiano-islamico

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