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www.ildialogo.org Il nemico in casa?,di Giuseppe Platone

Il nemico in casa?

di Giuseppe Platone

EDITORIALE DELL'AGENZIA NEV DEL 28/01/2015
 
Giuseppe Platone è pastore della Chiesa evangelica valdese di Milano
Nella primavera di due anni fa il Forum delle religioni di Milano (www.forumreligionimilano.it) consegnava nella mani del sindaco Pisapia la Carta di Milano, corposo documento sul rapporto tra religioni e spazio pubblico. Giorni fa, al rientro dalla manifestazione di Parigi a seguito della mattanza dei terroristi, il sindaco Pisapia sottolineò l’urgenza d’intensificare il dialogo tra le religioni presenti sul territorio. In effetti, il Comune di Milano ci ha provato ad affrontare questa complessa materia. Istituendo l’album delle religioni cittadine, aprendo a consultazioni e riflessioni sulla materia. E di recente ha varato un nuovo programma, in ambito scolastico cittadino, di informazione interreligiosa. Tentativi tesi a creare un clima di confronto, di ascolto in vista di soluzioni a problemi concreti, come quello dei nuovi luoghi di culto nel rispetto delle normative vigenti. Dall’altra si erge un secondo fronte, quello regionale, che, proprio nel "Giorno della memoria", ha varato (con 43 sì e 27 no) una nuova legge che azzera il clima costruttivo che, pur con difficoltà, si era faticosamente affermato. Si riaccende quello "scontro di civiltà" nel patetico tentativo di limitare (o meglio impedire) la costruzione di moschee, considerate centri di politica antioccidentale. Argomento quest’ultimo che "tira" e che la maggioranza di destra del consiglio regionale, da anni, cavalca con foga. Prima del voto c’è stato un tentativo di correggere alcuni grossolani aspetti di incostituzionalità ma rimane intatto il voler saltare a piè pari l’esercizio della libertà di culto prevista dalla Costituzione.
Se con questo voto regionale s’intendeva far uscire dall’illegalità e dalle sistemazioni provvisorie, le comunità di fede islamiche (gli islamici in Lombardia sono più di 400 mila) ma non solo loro, nell’esercizio del culto, ora le si ricaccia nell’ombra. D’ora in poi le organizzazioni religiose, per "tutelare il paesaggio lombardo" (sic!), dovranno rispettare, per aprire nuovi luoghi di culto, regole impossibili: ampie strade di collegamento, parcheggi che siano almeno il doppio dell’area dell’edificio di culto, telecamere collegate con la Questura, superare l’esame della valutazione strategica dei Comuni, essere oggetto di un eventuale referendum comunale…L’islamofobia dà alla testa. Il primo effetto pratico di questo voto sarà il congelamento del bando comunale per destinare tre nuove aree cittadine a luoghi di culto.
Davanti a questi due schieramenti che si contrappongono non bisogna perdere la calma. Ma impugnare questo provvedimento regionale, volgarmente anticostituzionale, perché lede i diritti non solo dell’islam ma di tutte le religioni presenti nel territorio. Alcune di loro hanno già espresso la loro viva contrarietà (tra queste la chiesa valdese e quella metodista) chiedendo, prima del voto, ai consiglieri regionali di non allinearsi con questa legge anti-culti.
Amareggia constatare che, qui a Milano, due anni fa si sono celebrati, con gran clamore, i 1700 anni della libertà di culto che Costantino concesse ai cristiani. Mentre ora un assordante silenzio sembra accompagnare lo stravolgimento delle libertà di culto consumato in sede regionale. Evidentemente quella religio costantiniana che col tempo divenne instrumentum regni ha fatto scuola. Il regime di pseudo cristianità per compattarsi ha sempre bisogno di identificare un nemico. Ieri i nemici erano gli eretici medioevali che innervavano il ventre molle del regime, trono ed altare. Oggi, per molti, i nemici sono le religioni che vengono da fuori, per le quali i principi di uguaglianza tra comunità di fede non contano. (nev-notizie evangeliche 05/2015)


Giovedì 29 Gennaio,2015 Ore: 20:58
 
 
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Dialogo cristiano-islamico

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