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www.ildialogo.org Resoconto delle iniziative nel siracusano,di Carlo D’Antoni

Decima Giornata del dialogo cristiano-islamico
Resoconto delle iniziative nel siracusano

di Carlo D’Antoni

 Nei mesi di ottobre e novembre le persone dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso abbiamo ritenuto di dover valorizzare dei contenuti importanti anche per la nostra diocesi. L’occasione ci è venuta da tre circostanze: il venticinquennale dell’evento di Assisi voluto dal papa Giovanni Paolo II che riunì i rappresentanti delle religioni del mondo per una esperienza di preghiera per la pace, la decima edizione della giornata del dialogo cristiano – islamico e il percorso contraddittorio degli eventi ancora in svolgimento in Nord – Africa e Medio Oriente che in molti catalogano come “primavera dei Paesi arabi”. Queste circostanze ci hanno interpellato fortemente sia come cittadini dell’area del Mediterraneo e sia come credenti. E ci siamo chiesti come le religioni e il dialogo tra esse possa favorire una fioritura della speranza.  

Anche il nostro territorio infatti è coinvolto in pieno nei fenomeni politici, sociali e culturali che si intersecano in quest’area del mondo così problematica, violenta e soprattutto così aperta a possibili cammini di civiltà tutti da interpretare e da promuovere da donne e uomini di buona volontà. Basta mettersi davanti solo qualche dato di fatto:

  • la circolazione di persone nel Mediterraneo nell’ultimo decennio è diventata un fenomeno di massa nonostante  le decine di migliaia di morti in mare causate dall’immigrazione clandestina, figlia dell’alleanza di fatto tra le mafie internazionali e gli Stati europei, tra i quali primeggia il nostro, incapaci di “vedere” e di governare un fenomeno storico.
  • Sono migliaia, nel nostro territorio diocesano, le persone di fede islamica (quasi tremila), buddista (oltre il migliaio), di confessione cristiano – ortodossa (quasi duemilacinquecento) *.
  • La Sicilia è sistematicamente coinvolta in azioni militari direttamente collegate con le crisi in Medio Oriente.
  • La crisi economica globale ci colpisce particolarmente perché aggiunge povertà a povertà, disoccupazione a disoccupazione, ulteriore deriva di un territorio mai valorizzato e sempre sfruttato. Ne paghiamo un prezzo altissimo noi, anche in termini di EMIGRAZIONE giovanile, ne pagano un prezzo insopportabile gli immigrati sistematicamente sfruttati fino all’osso e anche di più.
  • Le rivolte nei Paesi arabi vedono come fondamentali protagonisti i giovani e le donne. Parlano di libertà e di democrazia. Di un rapporto diverso tra politica e religione.
  • In Italia stanno nascendo parecchie associazioni di stranieri che lavorano per la cittadinanza e il dialogo.
  • Nelle nostre scuole stanno fianco a fianco bambini e ragazzi di diversa cultura e religione.

Che tipo di storia stiamo vivendo ? Che ruolo può avere il dialogo interreligioso in un percorso di educazione alla pace tra conviventi nella stessa città e tra i popoli ? Le religioni, in quanto tali, non sono “per la pace”? Perché tanta paura di chi pensa e crede diversamente? Su cosa si fonda la presunzione delle religioni di avere qualcosa di importante da dire all’uomo d’oggi se poi si guardano con diffidenza, sufficienza e sospetto ?

Abbiamo voluto allora ricordare l’evento di venticinque anni fa ad Assisi, anzi, lo abbiamo rivissuto dentro un tempo di spiritualità che si è svolto giorno 27 ottobre nella parrocchia francescana di San Corrado Confalonieri a Siracusa. C’erano oltre duecento persone attorno ai rappresentanti delle religioni e delle confessioni cristiane presenti nel territorio diocesano. Non ce lo saremmo mai aspettato, dato il clima alquanto di chiusura e distaccata sufficienza che c’è oggi su queste iniziative anche nella chiesa cattolica. 

A Solarino giorno 29 si è svolto un simpatico talk show a cui hanno partecipato pure una cantautrice impegnata nel napoletano accanto a padre Zanotelli e il presidente dell’associazione Giovani Musulmani in Italia venuto da Milano. A Gianni Novelli (direttore del Centro Interconfessionale per la pace) e a Adnane Mokrani (tunisino islamico che insegna alla Gregoriana a Roma) abbiamo chiesto di sviluppare questo tema: Il dialogo interreligioso e i giovani nell’attuale momento storico che vivono i Paesi del Mediterraneo: da una parte un modello economico-politico in crisi, dall’altra un mondo i cui rivolgimenti vengono definiti “primavera dei Paesi arabi”. Hanno parlato giorno 23 a Solarino e l’indomani mattina agli studenti a Siracusa. E’ stato piacevole costatare la presenza veramente grande degli studenti di 5° e 4° anno delle scuole superiori della città, la loro attenzione e la partecipazione attiva.

Soprattutto la presenza di questi ragazzi e la presenza di tutte quelle persone  all’incontro di spiritualità del 27 ottobre ci lasciano immaginare che sia possibile fare strada con compagni di viaggio diversamente credenti e appartenenti a culture e sensibilità “altre” dalla nostra. E davvero l’ecumenismo e il dialogo interreligioso crescono dal basso in attesa pure di qualche segnale in più e qualche “distinguo” in meno dall’alto. I percorsi educativi alla pace e alla giustizia  non potranno che trarne dei benefici consistenti: tutto ciò che viene da Dio e dalle persone di buona volontà non può che avere i tratti della benedizione.            

Carlo D’Antoni

*(vedi Dossier Immigrati 2010 da integrare con le presenze dei clandestinizzati)



Mercoledì 07 Dicembre,2011 Ore: 15:44
 
 
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Dialogo cristiano-islamico

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