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www.ildialogo.org Cristiani e musulmani propongono la formazione di una unità di crisi,di Agenzia NEV del 10/11/2010

Dialogo.
Cristiani e musulmani propongono la formazione di una unità di crisi

di Agenzia NEV del 10/11/2010

Conclusa a Ginevra la consultazione cristiano islamica “Trasformare le comunità”


Roma (NEV), 10 novembre 2010 – Si è conclusa con un appello alla formazione di un gruppo di crisi cristiano-musulmano, la consultazione “Trasformare le comunità: cristiani e musulmani costruiscono un futuro comune” alla quale hanno partecipato, dal 1° al 4 novembre presso il Centro ecumenico di Ginevra, circa 60 rappresentanti di alto livello delle due religioni. Come spiega la dichiarazione finale presentata in una conferenza stampa lo scorso 4 novembre, “la religione è spesso associata alla creazione di conflitti, anche quando altri fattori, come una ingiusta ripartizione delle risorse, l'oppressione, l'occupazione e l'ingiustizia, sono le vere cause del conflitto”. Nel sostenere la formazione di un'unità di crisi che dovrebbe mobilitarsi ogni qualvolta si verifichino situazioni di possibile conflitto che coinvolgano cristiani e musulmani, i partecipanti alla consultazione intendono riorientare “la religione alla risoluzione dei conflitti e alla ricerca di una giustizia compassionevole”.
Convocata dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), dalla World Islamic Call Society (WICS), dal Royal Aal al Bayt Institute di Giordania, e dal gruppo di intellettuali musulmani “Una parola comune”, autori nel 2007 di una lettera indirizzata alle autorità cristiane per sollecitare un dialogo tra le due religioni, la consultazione ha individuato nelle basi della fede cristiana e di quella musulmana, “come sono espresse nella chiamata alla conoscenza reciproca e nel doppio comandamento di amare Dio e il prossimo, un terreno solido per affrontare problemi e questioni comuni”. Proprio nei giorni della consultazione, i partecipanti hanno dato un esempio di azione comune condannando il massacro di 58 persone nella chiesa siro-cattolica di Nostra Signora di Najat, avvenuto a Baghdad lo scorso 31 ottobre. In un comunicato i 60 partecipanti hanno “condannato tutti gli atti di violenza che hanno come bersaglio edifici di culto e altri luoghi sacri, con l'intento di profanarli e di mettere in pericolo la sicurezza dei fedeli”. Preoccupazione è stata espressa per le tensioni che stanno accompagnando il referendum per la secessione del sud Sudan che si terrà il prossimo 9 gennaio nel paese africano. “E' importante che queste tensioni non siano viste come uno scontro tra cristiani e musulmani”.
Nelle raccomandazioni finali - che riflettono i tre dibattiti principali della consultazione: “Oltre il concetto di minoranza e maggioranza per una cittadinanza comune”, “Dal conflitto alla giustizia compassionevole”, “Educazione: via della comprensione, cooperazione e della cittadinanza attiva” - i partecipanti si impegnano a combattere “la discriminazione, gli abusi della legge e le ingiuste restrizioni motivate dall'appartenenza religiosa”, a condividere “le esperienze del vivere costruttivamente in società plurali”; a incoraggiare la produzione di materiale di studio sul cristianesimo e sull'islam ad uso di insegnanti, imam e sacerdoti”, a sviluppare programmi per preparare le nuove generazioni a vivere in società multireligiose, a richiamare i mezzi di comunicazione a una equilibrata e responsabile copertura delle notizie su questioni riguardanti il cristianesimo e l'islam.
Alla consultazione hanno partecipato, tra gli altri, il segretario generale del CEC, pastore Olav Fykse Tveit; il presidente della Conferenza delle chiese europee (KEK), metropolita Emmanuel di Francia; il principe Ghazi bin Mihammad bin Talal di Giordania, coordinatore del gruppo “Una parola comune”; il vescovo luterano svedese Anders Wejryd; il ministro libanese delle comunicazioni, Tarek Mitri.


Venerdì 12 Novembre,2010 Ore: 16:12
 
 
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Dialogo cristiano-islamico

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