Sono giunti al termine gli incontri di formazione umana e culturale per il gruppo di genitori partecipanti, tenuti dalla prof. ssa ANNA BRAGHINI, apprezzata relatrice che ha svolto le sue tre relazioni, mettendo a confronto tra loro, alcune conoscenze della cultura ebraica, la visione della cultura e della vita nell'ISLAM e infine, alcuni criteri storici e interpretativi, per comprendere la nascita e lo sviluppo del cristianesimko e della cultura cristiana.

Un'iniziativa interessante che qualifica la relatrice ma anche la scuola FRANCHI del Villaggio Sereno, da sempre aperta a corsi di Lingua Serale per immigrati, specie al tempo della gestione di ROSANGELA COMINI, ora coordinatrice del Centro studi sociali del Pd di Brescia.

Noi alleghiamo alla presente la relazione sull'ISLAM e la conoscenza della cultura islamica. E forse senza saperlo, questo incontro ben si inserisce nelle problematiche del territorio bresciano.

Sia per il numero di coloro che provengono dai paesi arabi, e sia per la vicina presenza della moschea sita in fondo a Via Corsica, che si è scelta il significativo nome di CENTRO CULTURALE ISLAMICO, frequentato con una certa assiduità dai fedeli per la preghiera del venerdì, ma anche dalle famiglie di lingua araba e religione musulmana.

I miei primi ricordi di questa cultura islamica risalgono al tempo della formazione degli anni ginnasiali di Viale Venezia, quando i missionari ti raccontavano storie ed episodi di cui erano  stati protagonisti in terra di missione; spesso a contatto con uomini di religioni diverse, con mussulmani, protestanti e laici di ogni credo; per questo le conoscenze etniche ed i racconti storici religiosi, erano all'ordine del giorno.

Del resto la stessa cosa avveniva presso il Collegio di Don NICOLA MAZZA in Verona; quando il giovanetto, DANIELE COMBONI, ascoltava estasiato i racconti africani dei missionari di don Nicola Mazza, che l'aveva accolto nel suo grembo come una grande promessa per la vocazione all'AFRICA. Ed è qui che il grande missionario di Limone sul Garda, assimilerà quelle lezioni di vita che diventeranno i primi stimoli della sua grande MISSIONE AFRICANA.

E poi, per noi giovani ginnasiali, c'era stata la spinta del padre LIVIO TESCAROLI, missionario comboniano veronese, passato poi nella diocesi di Roma, e deceduto alcuni anni or sono,che ci aveva coinvolto nella correzione delle bozze del suo opuscolo dal titolo “CRISTIANI E MUSSULMANI”, edito allora dalla EMI DI Bologna.

Conteneva questo una breve esposizioni dei principi fondamentali delle verità cristiane messe a confronto, in maniera sempre sintetica, sempre gradita all'autore, con le verità contenute nel CORANO. Anche a lui, noi dobbiamo questa nostra apertura agli immigrati e desiderio di contaminarsi in maniera positiva con le culture altrui, nel rispetto e nel dialogo senza perdere la propria identità.

(CARLO CASTELLINI).

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Relazione a scuola per il progetto: Il labirinto delle identità.
Presentazione di un itinerario alla scoperta del Medio Oriente
3° incontro: per un’introduzione all’Islam

Lunedì 21 Maggio,2012 Ore: 15:06