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www.ildialogo.org Il dialogo islamocristiano oggi alla luce dell'Appello dei promotori,di Amina Salina

Il dialogo islamocristiano oggi alla luce dell'Appello dei promotori

di Amina Salina

L'Appello lanciato dai promotori della X Giornata del dialogo islamo-cristiano prevista, insh Allah, per il prossimo 37 ottobre in oltre cento città italiane, fa parte di quel percorso che da decenni dal basso numerose associazioni cristiane ed islamiche stanno portando avanti per una migliore conoscenza reciproca, per liberarci dai pregiudizi che ostacolano un lavoro comune che cristiani e musulmani, assieme ad esponenti di altre fedi e uomini di buona volontà, possono e devono fare per la verità e la giustizia, per la salvaguardia della convivenza civile e della democrazia contro il razzismo, l'islamofobia o la cristianofobia o qualunque comportamento incivile contro una minoranza di  diversa fede.

Quest'anno, nella situazione di decadenza che vive l'Italia, nel perdurare di una crisi economica che incide ferocemente sul modo di vita delle famiglie e dei più poveri, in mezzo all'ingiustizia ed alla protervia del potere, alla logica criminale della guerra e della sopraffazione, l'Appello chiede agli italiani e alle italiane vecchi e nuovi, oltre che alle persone che vivono nel nostro paese, un impegno comune per la difesa della Costituzione, per la riaffermazione di una civiltà dell'amore, della convivialità della fratellanza e della convivenza rispettosa.

Come ha affermato don Milani e più giusto sentirci fratelli e sorelle degli oppressi del mondo e sentir che la nostra patria e tutta la Terra sicché non esistono confini che non si possano abbattere o superare. I nostri giovani, che si sentono già adesso cittadini del mondo, ci insegnano che, sebbene rimaniamo comunque legati alla nostra cultura d'origine, vivendo altrove acquisiamo una conoscenza profonda della natura umana che ci spinge ad essere più aperti e socievoli, più pronti ad immedesimarsi e a capire altre culture e usanze, senza abbandonare necessariamente le proprie.

Quest'anno le rivoluzioni arabe hanno aperto gli occhi all'occidente, almeno ad una parte di esso. Quando nel 2001 all'indomani dell'11 settembre lanciammo la prima giornata del dialogo islamo-cristiano, avevamo davanti le profezie di sventura di Oriana Fallacci, di Marcello Pera, di Magdi Allam, che tuonavano contro il buonismo dell'occidente teorizzando una guerra secolare dell'Islam contro di esso. In realtà l'occidente era rimasto vittima del combinato disposto tra gli strascichi dell'orientalismo che portava a raffigurare un mondo islamico mai esistito, un mondo totalmente estraneo all'occidente stesso, un mondo impenetrabile ostile ed incompatibile col nostro, e la strategia americana della guerra preventiva che spingeva alla soluzione militare di qualsiasi disputa.

In questi ultimi anni abbiamo assistito allo sgretolamento di molti pregiudizi. Abbiamo oggi di fronte un mondo islamico che è cambiato senza che nessuno se ne accorgesse e che è disposto a lottare per la dignità, per la libertà, per la democrazia, per il pluralismo costruendo uno stato laico ma rispettoso delle differenza religiose e ispirato dai valori islamici come sta succedendo oggi in Turchia.

Come comunità islamica noi riteniamo che molte conquiste e molto diritti civili siano oggi definitivi e costituiscano qui in occidente principi analoghi a quelli della Sharia. Abbiamo sempre condotto un'educazione paziente nei confronti di tutta la nostra comunità al dialogo con le altre fedi e all'interno della stessa Ummah, ivi compreso il principio della libertà di coscienza e l'affermazione di pari diritti fra uomini e donne, pur nel rispetto dei diversi ruoli assegnati dal creatore agli uomini.

La difesa della Costituzione repubblicana assieme alla stragrande maggioranza del paese un punto fondamentale e qualificante del nostro impegno. A chi da destra ci rimprovera per presunti atteggiamenti fondamentalisti rispondiamo che i corsi sulla costituzione italiana sono stati fatti in tutte le moschee UCOII e centinaia di donne hanno preso la licenza media attraverso le 150 ore su nostro consiglio.

In questi anni siamo stati difesi da quelle poche associazioni o singoli che ritengono l'affermazione dei diritti civili in Italia parte fondamentale dell'attuazione della Costituzione. Con molte di queste associazioni, con molti di questi uomini e donne abbiamo una profonda affinità spirituale nella ricerca del bene, della giustizia, della verità. Speriamo che questa battaglia possa riunire un maggior numero di associazioni cristiane e musulmane in Italia per un dialogo sincero, fraterno nel comune impegno per la ricostruzione di una vera democrazia in Italia.

Salam,Amina Salina



Luned́ 04 Luglio,2011 Ore: 13:33
 
 
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Dialogo cristiano-islamico

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