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Dialogo cristiano-islamico
Intervento di Patrizia Khadija Dal Monte a Loppiano: Percorsi di fraternità

nov 1st, 2010 | Tratto dal sito islam-online.it

In verità il Compassionevole concederà il Suo Amore a coloro che credono e compiono il bene”. (XIX,96)

‘Inna Al-Ladhîna ‘Âmanû Wa `Amilû As-Sâlihâti Sayaj`alu Lahumu Ar-Rahmânu Wuddân.”

Voglio cominciare la mia riflessione in questa bellissima giornata che ci vede uniti musulmani e cristiani, parlando dell’amore di Dio, poiché siamo credenti e da Lui, per tutti noi, discende ogni bene. E voglio così riflettere su un versetto che si trova nella sura di Maryam, madre di Gesù, pace su di loro, unica donna che il Corano cita col suo nome e a cui dedica una sura intera. E’ come una storia d’amore quella di Mariam raccontata dal Corano, Dio stesso la sceglie, la purifica,1 la nutre2, con quella esclusività che è propria di ogni amore, con quella universalità che solo esso possiede al di là delle porte dei tempi e dei luoghi. E’ una storia quella di Mariam che confonde le logiche umane: ciò che è debole si dimostra forte, dalla castità si genera la fecondità, un neonato difende una madre, e colui che agli uomini pare di avere ucciso viene elevato al cielo. Proprio nel suo essere donna risplende chiaro più che mai, il Volto di Dio Creatore e Misericordioso, e qui, proprio qui, troviamo il segreto per accedere al Suo amore, come recitano i versetti verso la fine della sura XIX, che abbiamo citati: “ In verità il Compassionevole concederà il Suo Amore a coloro che credono e compiono il bene.” (v.96)

Ci sono racchiuse in queste parole una realtà e una promessa: la realtà è Ar-Rahmân, il Misericordioso, Colui che mostra a tutta la creazione il Suo volto di misericordia, nome che in due declinazioni apre tutte le sure del Corano, salvo una. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: “E’ uno dei nomi di Dio, ed è vicino al ‘Nome più grande’ (al ismu l-akbar) di Dio come il nero dell’occhio è vicino al bianco…” Ar-Rahmâni, come Ar-Rahîm derivano etimologicamente dalla parola rahma, la quale a sua volta ha come base la radice trilettera r-h-m, con significato di aver pietà, amore, misericordia. Dalla stessa radice viene il termine utero (rahim) da cui i legami di sangue, ‘uterini’ (al plurale arhâm) ed è evidente il legame della rahma con la figura femminile. Ar-Rahmân, ar-Rahîm sono entrambi aggettivi intensivi e tuttavia il primo ha un significato più forte del secondo. Ar-Rahmân è usato nel Corano solo per Dio: “Di’: “Invocate Allah o invocate il Compassionevole (ar-Rahmân) qualunque sia il nome con il quale Lo invochiate, Egli possiede i nomi più belli…” (XVII,110); rahîm invece si può riferire alle creature:

Ora vi è giunto un Messaggero scelto tra voi; gli è gravosa la pena che soffrite, brama il vostro bene, è dolce e misericordioso (rahîm)verso i credenti.” (IX,128)

Ar-Rahmân è solo Lui, ma la rahma, è data anche alle creature come ben dice questo hadith profetico: “Dio ha diviso la misericordia in cento parti. Egli ne ha fatto discendere una tra ijinn e gli esseri umani e le bestie e gli animali perché condividano reciprocamente i loro sentimenti; e per questo essi hanno misericordia l’un l’altro; e tramite essa gli animali selvatici provano affetto per i loro cuccioli. E Dio ha conservato novantanove misericordie con le quali avrà misericordia per i suoi servi il Giorno del Giudizio.” (Sahih Muslim)

L’ampiezza e l’universalità della misericordia di Allah è ben delineata in questo versetto: “Con la Mia punizione punisco chi voglio: ma la Mia misericordia abbraccia ogni cosa”». (VII,156)

La parola Wuddâ che troviamo anche nella forma di nome di Dio Al Wadûd, l’Amorevole,”3 invece indica l’amore per qualcuno, il desiderio, (amore, affetto, simpatia, amicizia e desiderio, compiacersi), ed è nel versetto che hoscelto per iniziare il nostro incontro come una promessa fatta a chi crede e compie il bene.

In qualche modo la misericordia è, mentre l’amore esige che la persona, con la grazia di Allah intraprenda un cammino di fede e di bene4. Costoro ‘piacciono’ a Dio, Allah, l’Altissimo.

E per capire meglio la portata di questi due termini associati, possiamo andare ad un altro versetto che parla dell’amore tra uomo e donna:  

Fa parte dei Suoi segni l’aver creato da voi, per voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito tra voi amore e misericordia (Wa Ja`ala Baynakum Mawaddatan Wa Rahmatan ). Ecco davvero dei segni per coloro che riflettono.” (XXX,21)

L’amore tra un uomo ed una donna, fatto di desiderio, predilezione, misericordia, è ayat, indizio dell’Amore più grande. Da notare come nel primo versetto citato troviamo nominato prima il Misericordioso e poi l’amore che da questi discende, perché è sempre nella misericordia che Allah si china verso le Sue creature…mentre nella relazione della coppia c’è prima mawadda e poi la rahma, poiché l’amore di coppia si basa prima sulla predilezione di una persona, esalta la sua individualità e trova poi nella misericordia la linfa di vita.

Il secondo versetto che ho scelto ci parla di una via, di un percorso, c’è una strada da percorrere, strada che ci dice il versetto sale, porta in alto… E il termine usato, tradotto ‘con ascendente’, contiene l’idea di una strada ripida, faticosa, erta. ( pendio ripido, ostacolo e difficoltà)

Non gli abbiamo indicato le due vie? Segua dunque la via ascendente. E chi ti farà comprendere cos’è la via ascendente (Al-`Aqabaha)? È riscattare uno schiavo, o nutrire, in un giorno di carestia, un parente orfano o un povero prostrato [dalla miseria], ed essere tra coloro che credono e vicendevolmente si invitano alla costanza e vicendevolmente si invitano alla misericordia.” (XC,10-17)

 La strada che non possiamo eludere, per quanto faticosa, è quella dell’amore verso l’altro. E’ fatta di un duplice movimento, un chinarsi verso chi ha bisogno e un partecipare alla comunità dei credenti incitandosi reciprocamente alla perseveranza e alla misericordia. Fare comunità tra credenti protegge non solo la misericordia ma anche la fede. Ciò che ci apre alla costatazione di come l’amore verso Dio e l’amore verso gli altri, siano inseparabili nella rivelazione musulmana come in quella biblica5.

Il hadith che ho scelto fa parte della raccolta del Bukhârî (una delle più autorevoli), ed è collocato proprio nel libro sulla fede che così è intitolato: Capitolo sul fatto che fa parte della fede che si desideri per il proprio fratello ciò che si desidera per se stessi.

Si tramanda da Anas che il Profeta (pbsl) disse: “Nessuno di voi avrà fede sino a quando non amerà per il suo fratello ciò che ama per se stesso.”

Questo è uno degli hadith più impegnativi in assoluto perché non si tratta solo di sforzarsi di fare, ma di arrivare ad amare (yuhibb, radice ha i significati di amore, affetto, inclinazione, brama, desiderio) per gli altri ciò che amiamo per noi stessi, esige una trasformazione della nafs (persona), che si esplicita in un agire, come sottolineato dalle parole di Gesù, pace su di lui, nel Vangelo secondo Matteo “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge, ed i Profeti.”6 (VII, 12)

Un percorso comune di fraternità tra credenti di tradizione cristiana e musulmana si costituisce dunque a partire dal condividere la fede nel Dio misericordioso e ricco d’amore, e nell’incitarsi a vicenda a questa misericordia che ci è stata donata in uno sforzo perseverante di generosità verso coloro che possiedono meno, reciproco sostegno e perdono:

Non sono certo uguali la cattiva [azione] e quella buona. Respingi quella con qualcosa che sia migliore: colui dal quale ti divideva l’inimicizia, diventerà un amico affettuoso. Ma ricevono questa [facoltà] solo coloro che pazientemente perseverano; ciò accade solo a chi già possiede un dono immenso”.(XLI,34)

1Il posto privilegiato di Mariam è dichiarato nella sura di Imran:

In verità o Maria Allah ti ha prescelta; ti ha purificata e prescelta tra tutte le donne del mondo” (III, 42) , e confermato dagli hadith profetici, in uno è detto : « Non c’è neonato che Satana non tocchi al momento della sua nascita e si mette allora a piangere, ad eccezione di Mariam e di suo figlio ».

2L’accolse il suo Signore di accoglienza bella, e la fece crescere della migliore crescita. L’affidò a Zaccaria e ogni volta che egli entrava nel santuario trovava cibo presso di lei. Disse: “O Maria, da dove proviene questo?”. Disse: “Da parte di Allah”. In verità Allah dà a chi vuole senza contare.” (III,37)

 3“ Egli è il Perdonatore, l’Amorevole.” (Wa Huwa Al-Ghafûru Al-Wadûdu) ( LXXXV,14)

4“Troverai che i più acerrimi nemici dei credenti sono i Giudei e politeisti e troverai che i più prossimi all’amore (mawaddah) per i credenti sono coloro che dicono: « In verità siamo nazareni», perché tra loro ci sono uomini dediti allo studio e monaci che non hanno alcuna superbia.” (V,82)

5“Non vedi colui che taccia di menzogna il Giudizio? E’ quello stesso che scaccia l’orfano, e non esorta a sfamare il povero. Guai a quelli che fanno l’orazione e sono incuranti nelle proprie azioni, che sono pieni di ostentazione e rifiutano di dare ciò che è utile.” (CVII)

Non è un vero credente colui che passa la notte sazio, mentre il suo vicino ha fame”. (Hadith riportato da Al-Bayahaqi).

 6“Ama il prossimo tuo come te stesso”. (Legge ebraica in Levitico, 19,18; anche 19,34).



Martedì 02 Novembre,2010 Ore: 21:56
 
 
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