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www.ildialogo.org ANNUARIO PONTIFICIO: IL PAPA È SEMPRE IL PAPA. E LA CHIESA CRESCE A MACCHIA DI LEOPARDO,da Adista Notizie n. 19 del 25/05/2013

ANNUARIO PONTIFICIO: IL PAPA È SEMPRE IL PAPA. E LA CHIESA CRESCE A MACCHIA DI LEOPARDO

da Adista Notizie n. 19 del 25/05/2013

37163. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Qualcuno, nel presentare l’edizione 2013 dell’Annuario Pontificio, pubblicato come ogni anno dalla Santa Sede (stavolta, però, soprattutto a causa delle improvvise dimissioni di Benedetto XVI, con grande ritardo), ha preferito sottolineare la novità della presenza nel volume di due papi, uno “regnante” e l’altro “emerito” (il nome di Benedetto XVI ricorre nell’Annuario sia nelle pagine iniziali che in quelle dedicate alla Diocesi di Roma). Altri hanno invece messo l’accento sul piccolo “giallo” della presunta rinuncia di papa Bergoglio al titolo di sovrano della Città del Vaticano, poiché nella sintesi del volume presentata alla stampa tale qualifica inizialmente non compariva (è stata necessaria poi una precisazione del vicedirettore della sala stampa, p. Ciro Benedettini, che ha mostrato ai cronisti come la pagina del nuovo annuario presentasse la stessa lista di qualifiche contenute nell’edizione del 2012).
Vale però la pena soprattutto di rilevare che rispetto alle tante attese del mondo laico e cattolico al momento della sua elezione, quando Bergoglio si presentò alla folla radunata in piazza san Pietro semplicemente come vescovo di Roma, prefigurando un possibile ridimensionamento del potere e delle prerogative del papa, il nuovo Annuario non fa che confermare i titoli tradizionalmente attribuiti capo della Chiesa cattolica: «Successore del Principe degli Apostoli, Sommo Pontefice della Chiesa universale, Primate d’Italia, Arcivescovo e Metropolita della Provincia Romana, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano, Servo dei Servi di Dio».
Il papa che si è voluto chiamare Francesco, quindi, non rinuncia a nessuno dei solenni attributi – e poteri – connessi con il suo ministero: paradossalmente, l’unico titolo che manca all’appello è quello di “Patriarca dell'Occidente”, cui però era stato il suo predecessore Ratzinger, sin dal 2006, ad aver scelto di rinunziare, anche per evitare ripercussioni negative nei rapporti con l'Ortodossia e i suoi Patriarcati (in verità, quel titolo era stato attribuito per la prima volta a Leone Magno, in una lettera dell'imperatore d'Oriente Teodosio II, datata 450, ma il suo fondamento storico e dottrinale era stato per anni al centro di un intenso dibattito teologico).
Per il resto, le novità contenute nell’Annuario riguardano lo stato complessivo del cattolicesimo. Che, in numeri assoluti, pare godere di discreta salute. Cresce infatti la presenza dei cattolici nel mondo, che dal 2010 al 2011 sono cresciuti in termini assoluti da 1.196 a 1.214 milioni, con un incremento percentuale dell’1,5%. Dato significativo, se si considera che nello stesso periodo la popolazione della Terra è cresciuta “solo” dell’1,23%. Ad aumentare sono soprattutto i cattolici nell’Africa (4,3%), a fronte di un aumento complessivo della popolazione del 2,3% e quelli del continente asiatico (2% di cattolici in più contro l’1,2%). In America e in Europa la situazione è stabile, perché la presenza cattolica cresce di pari passo a quella della popolazione (0,3%). Nel 2011 il totale dei cattolici battezzati risulta quindi così distribuito per continente: 16% in Africa, 48,8% in America, 10,9% in Asia, 23,5% in Europa e 0,8% in Oceania. Rispetto alle altre religioni, comunque, la percentuale di cattolici resta sostanzialmente invariata, al 17,5%.
Anche sotto l’aspetto della struttura organizzativa la Chiesa cresce: nel corso dell’anno sono state erette 11 nuove sedi vescovili, due Ordinariati personali, un Vicariato apostolico e una Prefettura apostolica. Ad aumentare è anche il numero dei vescovi passato, dal 2010 al 2011, da 5.104 a 5.132, Che i dati indichino una maggiore burocratizzazione della Chiesa, piuttosto che un suo più omogeneo radicamento, lo si evince dalla distribuzione dei vescovi per continente, rimasta sostanzialmente stabile nell’ultimo biennio. Anche perché America ed Europa, da sole, continuano a rappresentare quasi il 70% del totale delle berrette viola.
La presenza dei sacerdoti, diocesani e religiosi, nel mondo è passata dalle 405.067 unità del 31 dicembre 2001 alle 413.418 del 31 dicembre 2011 (+2,1%). Anche in questo settore, però, l’Europa conferma il suo trend negativo, con una diminuzione, nel decennio, di oltre il 9% nelle nuove ordinazioni. La dinamica del numero dei presbiteri in Africa e in Asia registra rispettivamente +39,5% e +32% (con un incremento nei due continenti di circa 3mila unità soltanto nel 2011), mentre l’America si mantiene stazionaria attorno ad una media di 122mila unità. L’Europa, in controtendenza rispetto alla media mondiale, ha conosciuto invece nel decennio 2001-2011 un calo di oltre il 9% di preti.
Anche le vocazioni fanno registrare un segno complessivamente positivo. Tra diocesani e religiosi, i seminaristi passano dalle 112.244 unità del 2001 a 120.616 nel 2011, con un incremento del 7,5%. A fare da effetto traino sono ancora una volta i cosiddetti continenti emergenti (America Latina ed Africa). Perché l’Europa appare in forte crisi, registrando un pesante segno negativo: -21,7%.
Tra gli altri dati, può essere interessante guardare al numero delle religiose professe, che registra una dinamica fortemente decrescente, con una contrazione del 10%, dal 2001 al 2011. Il numero complessivo delle religiose professe, infatti, è passato da oltre 792 mila unità nel 2001 a poco più di 713 mila dieci anni dopo. Il calo ha riguardato Europa (-22%), America (-17%) e Oceania (-21%). In Africa e Asia, invece, l’incremento è stato del 28% e del 18%. (valerio gigante)

Articolo tratto da
ADISTA
La redazione di ADISTA si trova in via Acciaioli n.7 - 00186 Roma Telefono +39 06 686.86.92 +39 06 688.019.24 Fax +39 06 686.58.98 E-mail info@adista.it Sito www.adista.it



Sabato 25 Maggio,2013 Ore: 21:19
 
 
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