36803. SALERNO-ADISTA. 10 mesi di reclusione all’arcivescovo emerito di Salerno, mons. Gerardo Pierro; un anno al suo stretto collaboratore, don Comincio Lanzara: entrambi condannati per truffa ai danni della Regione Campania. Si conclude così, in primo grado, il processo che vedeva imputati a vario titolo – per reati che vanno dalla truffa aggravata all’abuso edilizio, dal falso in atto privato all’abuso d’ufficio –, oltre al vescovo e a don Lanzara (quest’ultimo accusato anche di peculato e appropriazione indebita), altre 9 persone. Al centro della questione i lavori di ristrutturazione dell’ex Colonia San Giuseppe – aperta negli anni Cinquanta dalla diocesi di Salerno, su volere dell’allora arcivescovo, mons. Demetrio Moscato, con lo scopo di offrire ai bambini bisognosi della zona un luogo di ospitalità – che, in base alla ricostruzione accusatoria, attraverso false attestazioni e con l’utilizzo di consistenti finanziamenti pubblici (due milioni e mezzo di euro erogati dalla Regione Campania, appunto) dopo essere stata ceduta, nel 2006, all’associazione “Villaggio San Giuseppe” (onlus subentrata a titolo gratuito nella gestione dell’immobile all’arcidiocesi), ha cambiato nome in Angellara Home e, soprattutto, ha cambiato destinazione d’uso: da casa per ferie per bambini poveri a struttura ricettiva alberghiera, con 40 camere vista mare, spiaggia privata, sala relax, sauna, piscine, solarium, sala congressi da 450 posti (v. Adista nn. 53/08, 34 e 105/09).

Degli altri 9 imputati, l’unico a subire una condanna (un anno, per truffa) è il direttore dei lavori e presidente della onlus “Villaggio San Giuseppe”, Giovanni Sullutrone. Assolti con formula piena da tutte le accuse l’economo della Curia, mons. Vincenzo Rizzo; il progettista dei lavori di ristrutturazione Nicola Sullutrone, i funzionari comunali Matteo Basile e Nicola Gentile, rispettivamente responsabile e dirigente dell’Ufficio permessi a costruire; Giuliana e Roberto Rago, progettisti e addetti a seguire l’iter di finanziamento regionale; l’architetto Pompeo Paolo Mazzucca che nel 2006, in qualità di progettista, si occupò del secondo intervento sottoposto a finanziamento e Charles Richard Capraro, funzionario dello sportello unico di Palazzo di Città.

Condanna ridimensionata rispetto alle aspettative del pm Roberto Penna, che aveva chiesto due anni per il vescovo, cinque e mezzo senza sospensione della pena per don Lanzara e due anni per Giovanni Sullutrone. (i. c.)

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ADISTA
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Venerdì 27 Luglio,2012 Ore: 16:04