- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (270) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org BILANCIO VATICANO: STAVOLTA I CONTI TORNANO. MA SOLO GRAZIE A MONS. VIGAN̉,di Adista Notizie n. 28 del 21/07/2012

BILANCIO VATICANO: STAVOLTA I CONTI TORNANO. MA SOLO GRAZIE A MONS. VIGAN̉

di Adista Notizie n. 28 del 21/07/2012

36788. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Chissà cosa avrà pensato mons. Carlo Maria Viganò quando, lo scorso 4 luglio, ha letto il bilancio consuntivo del 2011 del Governatorato della Città del Vaticano: per il secondo anno consecutivo, infatti, i conti registrano un utile milionario: 21 milioni nel 2010 e 22 nel 2011, mentre negli anni precedenti a dominare era il segno meno (v. Adista nn. 82/09, 61/10 e 55/11). Un trend positivo ascrivibile soprattutto al suo operato, dal momento che è rimasto seduto sulla poltrona di segretario del Governatorato dalla fine di luglio del 2009 fino al 19 ottobre 2011, quando il segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, lo ha nominato nunzio apostolico negli Stati Uniti per allontanarlo da Roma: troppo zelo nel risanamento delle casse vaticane e troppo scomode le sue denunce delle irregolarità sugli appalti del Governatorato (alla cui presidenza c’era, e c’è, un fedelissimo di Bertone, mons. Giuseppe Bertello) e sui movimenti finanziari dello Ior, come raccontò lo stesso Viganò dopo la promozione-rimozione (v. Adista n. 65/11 e Adista Notizie n. 5/12).

I bilanci del Vaticano del 2011 sono stati resi noti al termine della riunione del Consiglio dei cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici (3-4 luglio), presieduto da Bertone, e di cui fanno parte, fra gli altri, Antonio Maria Rouco Varela (arcivescovo di Madrid), l’opusdeista Juan Luis Cipriani Thorne (arcivescovo di Lima) e Angelo Scola (arcivescovo di Milano).

La Santa Sede, cioè il governo centrale della Chiesa cattolica mondiale – che comprende tutti gli organismi della Curia, l’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede (Apsa) e i mezzi di comunicazione – ha registrato entrate per poco meno di 249 milioni di euro e uscite per quasi 264 milioni, con un saldo negativo di 14 milioni e 890mila euro (lo scorso anno invece c’era stato un utile di quasi 10 milioni). Le spese più ingenti sono state quelle relative agli stipendi dei dipendenti e ai mezzi di comunicazione, Osservatore Romano e soprattutto Radio Vaticana. In attivo invece il Centro televisivo vaticano (Ctv) – il centro di produzione che riprende in esclusiva le immagini del papa e degli eventi in Vaticano e le vende alle tv di tutto il mondo – e la Libreria editrice vaticana (Lev), unica proprietaria «in perpetuo e per tutto il mondo» dei diritti d’autore sui discorsi e sugli scritti dei papi dell’ultimo cinquantennio e dei vari dicasteri della Santa Sede. Un copyright rigidissimo, regolato da un apposito decreto pontificio, che nel caso di papa Ratzinger è stato allargato anche a tutte «le opere e gli scritti redatti dallo stesso pontefice prima della sua elevazione alla Cattedra di Pietro» (v. Adista nn. 5 e 9/06). Ad incidere sul disavanzo, spiega il comunicato della Sala stampa vaticana, anche «l’andamento negativo dei mercati finanziari mondiali»: ovvero operazioni sui mercati azionari e monetari finite male.

Affari decisamente migliori per il Governatorato della Città del Vaticano (retto da Viganò fino all’ottobre del 2011), cioè l’erede del vecchio Stato pontificio, l’organo a cui il papa – che rimane il sovrano assoluto – ha affidato l’esercizio del potere esecutivo: amministra il territorio statale, controlla le istituzioni e gestisce i servizi, i musei, la gendarmeria e le finanze, tranne lo Ior. Il bilancio segna un +22 milioni di euro, grazie soprattutto ai musei vaticani, che hanno incassato 9 milioni in più del 2010.

Già aggregando questi due bilanci i conti sono in attivo di 7 milioni. Ma grazie ad altre sostanziose iniezioni di liquidità la situazione si presenta ancora più rosea, a dispetto di qualsiasi crisi finanziaria mondiale: lo Ior ha donato al papa 49 milioni «a sostegno del suo ministero apostolico»; le diocesi del mondo hanno versato 26 milioni «per il mantenimento» della Curia romana; e l’Obolo di San Pietro – «l’aiuto economico che i fedeli offrono al Santo padre come segno di adesione alla sollecitudine del successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità» – ha fruttato quasi 57 milioni di euro. (luca kocci)

Articolo tratto da
ADISTA
La redazione di ADISTA si trova in via Acciaioli n.7 - 00186 Roma Telefono +39 06 686.86.92 +39 06 688.019.24 Fax +39 06 686.58.98 E-mail info@adista.it Sito www.adista.it



Marted́ 17 Luglio,2012 Ore: 13:16
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Crisi chiese

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info