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www.ildialogo.org UN NUOVO CASO SAN RAFFAELE? INDAGATO IL DOMINUS DELL’IDI DI ROMA,da Adista Notizie n. 23 del 16/06/2012

UN NUOVO CASO SAN RAFFAELE? INDAGATO IL DOMINUS DELL’IDI DI ROMA

da Adista Notizie n. 23 del 16/06/2012

36728. ROMA-ADISTA. È forse destinato a diventare un nuovo caso San Raffaele quello dell’Idi (Istituto Dermopatico dell’Immacolata) e del San Carlo di Nancy, i due ospedali gestiti dalla congregazione religiosa dei Figli dell’Immacolata (che controllano, oltre a complessi ospedalieri tra i più importanti della Capitale, anche “Villa Paola” a Capranica e diverse case di cura, case famiglia ed orfanotrofi, oltre alla Idi Farmaceutici, ad un poliambulatorio a Tirana e all’Elea, una società di consulenza e formazione per le aziende pubbliche e private). I due ospedali romani sono da mesi in grave crisi finanziaria e sono in pericolo stipendi e posti di lavoro di più di 1.500 dipendenti.

Sul groviglio di ammanchi di cassa di cui si parla da mesi (circa 600 milioni di euro, secondo le indiscrezioni, ma i bilanci, ora a disposizione dei magistrati, non sono noti, perché le congregazioni religiose, equiparate alle onlus, non hanno obbligo di pubblicare i propri rendiconti), il pm Michele Nardi e il procuratore aggiunto Nello Rossi avevano cominciato ad indagare nel dicembre 2011, sulla base di un esposto di alcuni dipendenti (v. Adista n. 97/11). Ora i magistrati ipotizzano il reato di appropriazione indebita aggravata a carico di p. Franco Decaminada, ex consigliere delegato del centro e per circa 10 anni dominus dell’Idi, iscritto nel registro degli indagati. Secondo le ipotesi degli inquirenti, i soldi degli ospedali Decaminda li avrebbe spesi per pagare un acconto per una villa a Magliano, sull’Argentario: 18 stanze e 23 mila metri quadri di terreno. Il 1.mo giugno, gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza si sono presentati nell’abitazione e nell’ufficio di Decaminada per cercare i documenti relativi alla compravendita della villa, avvenuta nel 2008, ma anche altri atti contabili. Si parla infatti di consulenti che sarebbero stati pagati con compensi elevatissimi, possibile distrazioni di fondi da parte di altri religiosi concezionisti, che avrebbero prelevato denaro dalle casse anche per spese personali, di illeciti nei lavori affidati alla Edilars di Angelo Proietti, il costruttore coinvolto nell’inchiesta sugli affari dell’ex braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese (da cui avrebbe ricevuto appalti e a cui avrebbe fatto ristrutturare gratuitamente l’appartamento a Campo Marzio dove abitava l’ex ministro dell’Economia). Proietti era stato incaricato di trasformare parte della casa di cura “Villa Paola” in centro benessere, comprendente vasca salina, vasca oleosa, vasca aromatica cromoterapica, sauna, 4 piscine, 3 idromassaggi e un centro per i massaggi ai piedi. Insomma, una struttura da 13 milioni di euro, che doveva essere costruita però a ridosso di un convento francescano del Trecento, posto all’interno della proprietà. Il progetto era pronto ma la sovrintendenza bloccò i lavori (Proietti ha così aperto un contenzioso con i padri concezionisti, perché pretende comunque il pagamento di 1milione e 200mila euro per il progetto). Al centro delle indagini della Procura anche gli affari con le case farmaceutiche e un’azienda acquistata a Nerviano, alla periferia di Milano dalla Pfizer, per produrre molecole antitumorali. Un’operazione fallimentare, che avrebbe determinato, tra le altre cose, lo spostamento di 18 milioni di euro dalla struttura centrale di Roma dell’Idi a quella milanese.

Intanto, il personale del San Carlo-Idi continua a mobilitarsi contro i ripetuti ritardi nel pagamento degli stipendi, che ormai da mesi non vengono erogati in maniera regolare. L’ultimo sciopero, il 5 giugno scorso, con un lungo corteo che da via Aurelia è arrivato fino all’ingresso dell’Idi, in via Monti di Creta. Non è inoltre ancora chiaro il piano di rientro dal debito che la congregazione dei concezionisti ha intenzione di attuare nei confronti dei fornitori. Ma, soprattutto, non è chiaro il piano industriale, che secondo la denuncia dei sindacati, piuttosto che ad una razionale spendig review punterebbe unicamente al taglio delle retribuzioni dei lavoratori. (valerio gigante)

Articolo tratto da
ADISTA
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Sabato 16 Giugno,2012 Ore: 16:12
 
 
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