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www.ildialogo.org ULTIMO VIENE IL CORVO. LA GUERRA DI SEGRETI E RIVELAZIONI SCUOTE LA CURIA VATICANA,da Adista Notizie n. 22 del 09/06/2012

ULTIMO VIENE IL CORVO. LA GUERRA DI SEGRETI E RIVELAZIONI SCUOTE LA CURIA VATICANA

da Adista Notizie n. 22 del 09/06/2012

36716. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Ciò che differenzia il pontificato di Ratzinger da quello di Wojtyla non è la presenza di fenomeni di corruzione, certo non meno diffusi sotto Giovanni Paolo II, ma la distribuzione del potere che, ancora qualche anno fa, garantiva, assieme agli equilibri interni, oggi totalmente saltati, una più soffusa eco agli scandali, che scoppiavano peraltro in numero decisamente minore, oltre che con una intensità imparagonabile a quella attuale (fa eccezione lo Ior, ma quella era una vicenda in cui il Vaticano era al centro di uno snodo di interessi economico-finanziari che avevano una dimensione internazionale).

Oggi invece in Vaticano il potere è (era?) saldamente in mano al segretario di Stato card. Tarcisio Bertone, scelto con convinzione dal papa per sostituire (con modalità e tempistica che si prestò anche a diverse polemiche, v. Adista n. 49/06) il card. Angelo Sodano. Bertone ha intrapreso uno spoil system senza precedenti, inserendo i suoi uomini in tutti i posti chiave della Curia, del governo vaticano e degli organismi di controllo della Santa Sede, estromettendo o relegando in ruoli del tutto marginali i cardinali (con pochissime eccezioni) che avevano co-gestito il potere con Wojtyla, specie negli anni della sua malattia.

Bertone inoltre non ha avuto attenzione alle prerogative, ai privilegi, alle regole non scritte, alle consuetudini che da tempo reggono gli assetti di potere dentro la Chiesa; ha creato una rete di alleanze politiche, economiche e finanziarie che ha gestito in prima persona con estrema spregiudicatezza, compiendo – anche in virtù dell’alleanza con l’Opus Dei – operazioni giudicate rischiose (da alcuni “spericolate”), come la lotta per sottrarre l’egemonia del Toniolo a Ruini, a Comunione e Liberazione ed alla presidenza della Cei, o la tentata (e fallita) scalata al San Raffaele di Milano. Recentemente, negli stessi giorni in cui le rivelazioni contenute nel libro di Gianluigi Nuzzi gettavano nuove ombre sul suo sistema di potere e di governo, faceva sfiduciare Ettore Gotti Tedeschi, il presidente dello Ior da lui fortemente voluto nel 2009, ma diventato ingombrante per la sua inedita alleanza con il card. Attilio Nicora a sostegno di una severa applicazione delle norme anti-riciclaggio resesi indispensabili per allineare la finanza vaticana agli standard internazionali. Last but not least, il fatto che Bertone sia riuscito a “incassare” diversi cardinali a lui vicini (Calcagno, Bertello, Versaldi, per citarne alcuni) nell’ultimo Concistoro del 18 febbraio, anche a scapito di arcivescovi di diocesi prestigiose, che di norma danno “diritto” alla porpora cardinalizia. Una circostanza che ha acuito malumori e dissapori interni. Tanto che diverse voci preconizzano un Concistoro per riequilibrare, in un futuro abbastanza prossimo, la situazione.

Per questa ragione, da mesi, la faida sotterranea scoppiata in Vaticano tra Bertone ed i suoi oppositori – tra i prelati legati al potere opusdeista e quelli che fanno parte della cordata filociellina – è arrivata anche all’opinione pubblica, attraverso clamorose rivelazioni di lettere e documenti riservati, passati alla stampa nel tentativo di gettare discredito su uno o sull’altro degli attori coinvolti nella vicenda.

Oggi una uscita di scena di Bertone sembra sempre più probabile. Del resto, se il clima continuasse ad essere quello attuale, il discredito travolgerebbe tutti. Anche quel papa che per ora l’establishment vaticano difende strenuamente, e che i commentatori, laici e cattolici, raccontano «sgomento», «addolorato», «affranto», addirittura «disperato». Ma in ogni caso incolpevole ed inconsapevole di tutto. Vittima, per qualcuno, di un complotto che vorrebbe punirlo per l’inflessibile azione nei confronti dello scandalo della pedofilia tra il clero (ma è vero esattamente il contrario, v. Adista Notizie n. 5/12) e per aver cercato di portare trasparenza e pulizia nelle finanze vaticane (ma se così fosse, allora come mai Ratzinger avrebbe avallato l’allontanamento di mons. Viganò che, da segretario del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, aveva denunciato, con nomi e cognomi, corruzione negli appalti e in alcuni settori amministrativi vaticani?).

Il papa, per ora, si attiene a questo copione. E infatti, alla fine dell’udienza generale del 30 maggio scorso, ha affermato: «Gli avvenimenti successi in questi giorni circa la Curia ed i miei collaboratori hanno recato tristezza nel mio cuore». Ribadendo subito dopo che che «la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo e il Signore mai le farà mancare il suo aiuto per sostenerla». Benedetto XVI ha poi criticato i media per le «illazioni» «del tutto gratuite» sulla vicenda, «che sono andate ben oltre i fatti» e che hanno offerto «un’immagine della Santa Sede che non risponde alla realtà». Infine, il papa ha voluto dare un segnale pubblico di sostegno al segretario di Stato Tarcisio Bertone. Desidero – ha concluso Benedetto XVI – «rinnovare la mia fiducia, il mio incoraggiamento ai miei più stretti collaboratori e a tutti coloro che quotidianamente, con fedeltà, spirito di sacrificio e nel silenzio mi aiutano nell’adempimento del mio ministero». (valerio gigante)

Articolo tratto da
ADISTA
La redazione di ADISTA si trova in via Acciaioli n.7 - 00186 Roma Telefono +39 06 686.86.92 +39 06 688.019.24 Fax +39 06 686.58.98 E-mail info@adista.it Sito www.adista.it



Mercoledì 06 Giugno,2012 Ore: 15:19
 
 
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