36656. NEW YORK-ADISTA. I vertici della Leadership Conference of Women Religious (Lcwr), l’organismo che riunisce l’80% delle superiore delle congregazioni religiose femminili statunitensi, recentemente commissariato dal Vaticano per il suo orientamento femminista e il favore dimostrato alla riforma sanitaria di Barack Obama, si riuniranno alla fine di maggio per discutere «in un’atmosfera di preghiera, contemplazione e dialogo» l’ordine del Vaticano di rivedere statuti e programmi (v. Adista Notizie n. 16/12). «La Conferenza – si legge nel comunicato pubblicato sul sito dell’Lcwr – ha intenzione di muoversi con cautela, senza affrettare le valutazioni. Ci impegneremo nel dialogo laddove possibile e saremo aperte al movimento dello Spirito Santo. Vi chiediamo di pregare per noi e per la Chiesa in questo momento critico».

Allo stesso tempo, secondo quanto il settimanale National Catholic Reporter ha saputo, l’associazione ha affermato che l’assemblea annuale, in programma dal 7 al 10 agosto a Saint-Louis, si svolgerà normalmente: un fatto non scontato, dal momento che una delle contestazioni fatte dal Vaticano riguarda proprio il tenore delle relazioni pronunciate in quella sede, spesso molto avanzate, che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha definito «grave fonte di scandalo». La decisione, ha detto al Ncr suor Annmarie Sanders, responsabile per le comunicazioni dell’Lcwr, è stata presa di comune accordo tra la  leadership dell’Lcwr e il prefetto della Congregazione card. William Levada, durante l’incontro avvenuto a Roma il 18 aprile. La relazione di inaugurazione dell’assemblea è stata affidata alla teologa Barbara Marx Hubbard, esperta del nuovo orientamento teologico dell’“evoluzione conscia”, e verterà sui modi in cui le congregazioni religiose femminili possono discernere il futuro della vita religiosa facendo sì che essa «resti aperta a nuovi livelli di consapevolezza, anche quando tale rivelazione superi i confini attuali della comprensione della propria fede, come il carisma e la missione del proprio istituto».

Nel programma dell’assemblea sono compresi anche gli interventi di Tom Fox e Jamie Manson, rispettivamente direttore e columnist del National Catholic Reporter, che discuteranno del futuro della vita religiosa, mentre alla teologa suor Sandra Schneiders, docente dalla Jesuit School of Theology di Berkeley (California) verrà conferito un premio. Il suo ultimo libro, Prophets in Their Own Country: Women Religious Bearing Witness to the Gospel in a Troubled Church, è una raccolta di saggi di religiose che riflettono sull’esperienza della visita apostolica alle comunità religiose femminili portata avanti dal Vaticano a partire dal 2009 e conclusasi recentemente.

Ciò che ancora non è chiaro è se la struttura dell’associazione resterà invariata, con le sue elezioni annuali, nelle quali viene eletta una presidente, che l’anno successivo detiene a pieno titolo la presidenza e quello dopo acquisisce il ruolo di past-president.

Intanto, la notizia del commissariamento dell’Lcwr ha causato un tale sconcerto nella Chiesa Usa che si moltiplicano espressioni di solidarietà, appelli, eventi e disparate forme di sostegno, tra cui veglie di preghiera. Il settimanale National Catholic Reporter ha aperto una pagina Facebook di supporto (Support Our Catholic Sisters) e inaugurato un blog dedicato a questo caso.

Ripensare se stesse

Che sia arrivato il momento di un profondo riesame della vita religiosa è apparso chiaro anche nel corso dell’assemblea del 2011, in cui l’Lcwr ha affrontato di petto la questione del calo (crisi?) delle vocazioni tra le religiose. Un calo piuttosto rapido, che ha portato il numero delle suore rappresentate nell’Lcwr dalle 60.642 del 2007 alle 46.451 del 2011 e che ha fatto prevedere per il 2012 un’ulteriore diminuzione nel loro numero pari a più di 2.700 religiose. La prossima assemblea proseguirà nell’analisi, riflettendo sul futuro della vita religiosa: a questo proposito, vi è una «trasformazione nella consapevolezza» che è «intensa e urgente e richiede un riorientamento del pensiero e della fede». «Abbiamo numeri più bassi, meno risorse, più problemi, più persone che soffrono, quindi è giunto il momento di trarre il massimo dal potere e dall’intelligenza della persona e dalla profondità della teologia», ha detto la Schneiders, parlando con il National Catholic Reporter.

Uno studio del dicembre 2011 realizzato dal Center for Applied Research in the Apostolate, ente di ricerca affiliate alla Georgetown University, dei gesuiti, ha rivelato, basandosi sui dati forniti dall’Lcwr e dal Council of Major Superiors of Women Religious (ente che rappresenta il 20% delle religiose Usa) che l’età media di coloro che scelgono la vita religiosa con i voti perpetui è di 39 anni. «Siamo di meno – aveva affermato, poco prima dell’assemblea dello scorso anno, suor Pat Farrell, presidente dell’Lcwr – è tempo di svincolarsi dalla percezione che abbiamo di noi stesse e ci poniamo in attento ascolto di ciò che Dio ci sta chiamando a fare». (ludovica eugenio)

Articolo tratto da
ADISTA
La redazione di ADISTA si trova in via Acciaioli n.7 - 00186 Roma Telefono +39 06 686.86.92 +39 06 688.019.24 Fax +39 06 686.58.98 E-mail info@adista.it Sito www.adista.it

Mercoledì 02 Maggio,2012 Ore: 16:20