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www.ildialogo.org L’IMPOSSIBILE “COMUNIONE”. TRA CONSERVATORI E PROGRESSISTI, WILLIAMS SCEGLIE LE DIMISSIONI,da Adista Notizie n. 12 del 31/03/2012

L’IMPOSSIBILE “COMUNIONE”. TRA CONSERVATORI E PROGRESSISTI, WILLIAMS SCEGLIE LE DIMISSIONI

da Adista Notizie n. 12 del 31/03/2012

36599. CANTERBURY-ADISTA. Ha deciso di dare le dimissioni, e non certo per ragioni di età: con i suoi 61 anni, il primate della Chiesa d’Inghilterra, l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, leader dei 77 milioni di fedeli della Comunione anglicana, potrebbe ancora fare molto. Il punto è che la stanchezza per le divisioni che ormai da anni lacerano la Comunione – vescovi gay, donne vescovo – è tanta, e le prospettive di un risanamento dei conflitti poche. In un’intervista alla Press Association (16/3), Williams ha annunciato che il prossimo dicembre, dopo dieci anni a capo degli anglicani di tutto il mondo, tornerà ai propri impegni accademici (rettore del Magdalen College di Oxford), lasciando il suo incarico con la sensazione che «ci saranno conflitti che resteranno, per quanto a lungo lotti contro di essi», perché non tutti aspirano ad «evitare lo scisma».

La decisione di ordinare le donne vescovo gli ha inimicato una fetta consistente della Chiesa anglicana e, allo stesso tempo, ha reso più lontana la Chiesa cattolica, ma Williams è sempre stato ottimista sul rapporto con il Vaticano. Nell’insieme, il suo governo è stato valutato positivamente dal pubblico: «Un uomo brillante, anche se non è riuscito a colmare il divario in una Chiesa divisa», titola il Guardian (16/3). «L’annuncio delle sue dimissioni – si legge nell’editoriale – rende chiaro che ha fallito in un compito impossibile che si era dato: tenere insieme la Comunione anglicana. Sia in patria che all’estero, Williams ha fatto sufficienti sacrifici per l’unità da alienarsi i suoi sostenitori progressisti senza soddisfare i suoi nemici conservatori». «Pochi arcivescovi, nei tempi più recenti, hanno guidato una Chiesa mondiale tanto infuriata e dura nel proprio dissenso. Non ho idea di come la sua fede sia sopravvissuta a questa esperienza», ha scritto Giles Fraser sulla stessa testata.

Quanto al nuovo arcivescovo, verrà nominato dalla regina ma scelto dal primo ministro Cameron tra due nomi selezionati da una commissione specifica. Le ipotesi si sprecano: i deputati tory stanno già facendo pressioni su Cameron perché scelga un tradizionalista, ed il nome che si fa è quello di John Sentamu, arcivescovo di York, che proprio recentemente ha definito «ingiustificato» il cambiamento legislativo che consentirebbe il matrimonio omosessuale. Il deputato tory Peter Bone lo sostiene perché non vuole «un arcivescovo che dica che il matrimonio gay va bocciato perché non è socialmente accettabile», ma che lo dica perché «è sbagliato»; per la deputata Nadine Dorries, «c’è bisogno di qualcuno che sia preparato a difendere i valori cristiani in cui la maggioranza dei cristiani si identifica»; in questo senso, Sentamu sarebbe «un’ottima sostituzione». Quanto a quest’ultimo, in un’intervista in cui gli è stato chiesto se volesse l’incarico di Williams, ha risposto: «Sta scherzando?». L’altro nome frequentemente citato è quello del vescovo di Londra Richard Chartres: già oppositore dell’ordinazione femminile, col passare del tempo si è poi dimostrato meno intransigente. (ludovica eugenio)

 

Articolo tratto da
ADISTA
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Mercoledě 28 Marzo,2012 Ore: 17:43
 
 
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